Calcio
Zak Ruggiero, Audace Cerignola: “Con la maglia gialloblù ci metto testa e cuore”
Il calciatore si racconta dopo l’ultimo gol messo a segno a Messina
Cerignola - sabato 11 gennaio 2025
14.00
Tra i veterani dell'Audace Cerignola Zak Ruggiero, classe 2001, spicca sicuramente per la grinta, una dote che lo contraddistingue dentro e fuori dal campo.
E' un giocatore che dimostra la sua esperienza tecnica ricoprendo diversi ruoli: trequartista, mezzala e all'occorrenza seconda punta. Tra le qualità migliori emergono l'accelerazione palla al piede e lo scambio rapido per l'inserimento in zona gol.
Possiede inoltre una spiccata propensione a cambiare il ritmo delle partite. Lo si è visto ultimamente a Messina, quando-entrato in campo sin dal primo minuto- ha contribuito con un gol a portare a casa i tre punti agognati.
Il "repertorio" di questo veterano gialloblù, a Cerignola dal 26 Luglio 2022, si completa con la determinazione e il furore agonistico, che non guasta mai. Anzi. L'esultanza dopo il gol a Messina è stata liberatoria: nonostante le ottime prestazioni e le numerose presenze la rete con lui è stata sino ad ora piuttosto avara. Con la maglia gialloblù in tre stagioni (compresa quella ancora in corso) ha giocato 84 partite segnando cinque gol. In questo campionato ha giocato 19 partite, con i gol e un assist.
Lo abbiamo incontrato all'indomani dell'ottima partita giocata a Messina e in vista del big match contro l'Avellino, che si giocherà lunedì prossimo alle ore 20.30 presso lo Stadio Monterisi.
Sei arrivato a Cerignola nell'estate del 2022. Riusciresti a fare un bilancio della tua esperienza in gialloblù sino ad oggi?
"Il bilancio sicuramente è sempre stato positivo in crescendo: siamo partiti nel primo anno da esordienti nella serie C e ci siamo ritrovati a giocare i play-off. Anche l'anno scorso siamo arrivati ai playoff, e ripetere per due anni consecutivi lo stesso percorso non è davvero cosa da poco"
Come hai vissuto personalmente il passaggio da Tisci a Raffaele?
"Sinceramente l'ho vissuto abbastanza poco, perché ho giocato solo tre partite e poi mi sono subito infortunato. Però è stato comunque un passaggio positivo. Io personalmente ci tengo a ringraziare tutti i Mister che ho avuto qui a Cerignola, perché mi hanno fatto crescere tanto: da Pazienza, passando per Tisci a Raffaele. Con tutti e tre ho vissuto fasi della mia carriera diverse. Pazienza mi ha dato fiducia, mi fatto capire che ero un giocatore importante, Tisci mi ha in un certo senso consacrato, e poi Raffaele sta confermando che la mia presenza è importante per la squadra."
Hai esordito a 18 anni con la maglia del Crotone. Quanto sei rimasto legato a quel club, a quella piazza?
"Sono particolarmente legato alla squadra rossoblù non solo perché con questa ho esordito (assaggiando un po' di serie B, n.d.r.), ma anche perché Crotone rappresenta la mia casa. Ho vissuto lì, giocavo sulla spiaggia con mio fratello, facevamo partite e tornei interminabili dalla mattina alla sera, i miei genitori gestivano uno stabilimento balneare. Più volte mi sono ritrovato da piccolo a giocare con Ismail Achik, che viveva a Cutro, quasi sempre però da avversari. Per questo sono contento di averlo ritrovato nuovamente in squadra. E' un giocatore forte che può darci una grande mano"
Dai l'impressione di essere una persona molto aperta, affabile, che riesce a stare bene con tutti e ad adattarsi in ogni ambiente. Confermi di avere queste caratteristiche?
"In realtà, sì. Ho molto spirito di adattamento e cerco sempre di prendere il meglio da ogni persona e situazione. E' una dote personale di cui sono molto contento, che mi ha permesso di reagire bene ai cambiamenti che l'essere calciatore richiede. Ad esempio, sono riuscito a legare subito con i nuovi arrivati in squadra, perché comunque l'armonia nello spogliatoio è indispensabile"
Il 2025 è cominciato, per te, nel modo migliore. Qual è un obiettivo personale che vorresti realizzare in questo anno?
"Sicuramente un obiettivo personale che spero si realizzi presto è il salto di categoria. E' il sogno di tutti i calciatori, sin da piccoli, quello di arrivare in serie A. Poi ovviamente, man mano che si cresce, si capisce che il calcio non è più soltanto un gioco, ma una professione, una fonte di guadagno, e con questo devi farci i conti tutti i giorni. L'ambizione innocente del bambino che vuole arrivare in alto è sempre presente, non ti lascia mai, nonostante le difficoltà e le scelte forzate che a volte noi calciatori dobbiamo affrontare. Le persone a volte si fermano al calciatore che scende in campo e si aspettano grandi cose da lui, ma non bisogna dimenticare che dietro ognuno di noi c'è grande impegno, lavoro, allenamenti, e poi scelte quotidiane e familiari anche difficili da portare avanti. Penso ad esempio a chi ha una famiglia propria, e quindi rispetto ad altri ha esigenze e prospettive diverse"
Qual è invece l'obiettivo che condividi con la squadra per questo 2025?
"Bè, sicuramente quello di arrivare il più in alto possibile con l'Audace Cerignola e da protagonista. Il livello della rosa è senz'altro migliorato parecchio, senza problemi possiamo competere con le altre squadre del nostro girone e centrare l'obiettivo"
Bella la tua esultanza dopo il gol segnato nella partita contro il Messina. Cosa ha rappresentato per te quel gol, arrivato dopo un po' di tempo, proprio nella gara in cui sei entrato sin dal primo minuto in campo?
"Ho vissuto quel gol come una vera e propria liberazione. Sapevo comunque che stavo giocando bene, di questo ne ero consapevole anche nelle partite contro il Latina e la Juventus Next Gen, però mi mancava sempre qualcosa di incisivo, quel quid in più che potesse rendermi più soddisfatto e caricarmi di più. Il gol ti dà quell'entusiasmo in più per affrontare la settimana prima di un altro match"
Non sempre entri in campo dall'inizio della partita, più spesso lo fai al secondo tempo. Come gestisci la panchina?
"Bè, quando ero più giovane vivevo molto male il fatto di non giocare, era una frustrazione che mi rendeva nervoso. Oggi non è più così, sono diventato più lucido e riflessivo, condivido le scelte dell'allenatore, anche se non è facile per un giocatore stare lontano dal campo quando si sente pronto a dare l'anima. Allenarsi tutti i giorni con impegno e continuità per poi stare in panchina e mantenere l'attenzione sulla partita è un'obiettiva difficoltà dei giocatori, di cui però non tutti si rendono conto"
L'Audace Cerignola sta galoppando in questo campionato, e molti ritengono che la serie B non è poi così lontana. Tu cosa pensi al riguardo?
"La società in questi anni ha dato prova di grande solidità e stabilità. Credo che poche squadre abbiano fatto tanti progressi in soli tre anni di serie B, è un dato di fatto sotto gli occhi di tutti. Su questa realtà io ritengo che si può costruire qualcosa di molto importante per il futuro"
Pensi che potrebbe essere più seguita la squadra a livello locale, dalla tifoseria e dagli appassionati di sport?
"Devo dire che quando andiamo in trasferta ci fa molto piacere vedere i tifosi che ci seguono, fuori casa si fanno molto sentire. Penso che si possa fare meglio e di più anche per aumentare le presenze allo stadio. La spinta dei tifosi e il loro calore per noi giocatori è molto importante"
Cosa ne pensi del principio di attaccamento alla maglia? Ritieni che abbia ancora un valore nel calcio moderno?
"Penso che il calcio in generale sia cambiato, lo si vede a partire dalle categorie superiori. Sono caduti gli ultimi baluardi come Totti e Del Piero. Oggi i calciatori scelgono tenendo conto delle circostanze del momento e delle prospettive della società in cui si trovano. Non sempre vanno via perché non stanno bene, semplicemente non rientrano più nel progetto della società e quindi devono cercare altro"
Audace Cerignola tra nuovi arrivi e innesti con la vecchia guardia: ritieni che si sia creato un buon equilibrio?
"Almeno una decina di giocatori (tra cui io) è qui dall'inizio, quindi significa che la società ha ritenuto importante mantenere uno zoccolo duro per poi procedere a nuovi acquisti. Il fatto di conoscerci bene tra di noi rende le cose più agevoli: così facendo è più facile mantenere la squadra in equilibrio evitando rotture spiacevoli"
Lunedì ci sarà il big match con l'Avellino. Secondo te è già una sfida spartiacque per chi sta inseguendo il Benevento capolista?
"E' sicuramente una partita importante, sappiamo che è difficile e ci stiamo preparando a fare bene. Il brivido c'è, ma bisogna stare tranquilli e affrontare la partita nel modo migliore"
A che punto della carriera ti trovi oggi?
"Questa è una bella domanda! A dire il vero non saprei, so che posso dare ancora tanto, penso di essere nel clou della giovinezza, non sono più ragazzino ma non sono ancora adulto. Sono in un periodo di mezzo, in cui comunque sono più maturo ma con lo spirito ancora di un ragazzino. So di essere un giocatore importante, ma anche di essere sbarazzino quando serve, e questo va bene nella vita e anche in campo!"
E' un giocatore che dimostra la sua esperienza tecnica ricoprendo diversi ruoli: trequartista, mezzala e all'occorrenza seconda punta. Tra le qualità migliori emergono l'accelerazione palla al piede e lo scambio rapido per l'inserimento in zona gol.
Possiede inoltre una spiccata propensione a cambiare il ritmo delle partite. Lo si è visto ultimamente a Messina, quando-entrato in campo sin dal primo minuto- ha contribuito con un gol a portare a casa i tre punti agognati.
Il "repertorio" di questo veterano gialloblù, a Cerignola dal 26 Luglio 2022, si completa con la determinazione e il furore agonistico, che non guasta mai. Anzi. L'esultanza dopo il gol a Messina è stata liberatoria: nonostante le ottime prestazioni e le numerose presenze la rete con lui è stata sino ad ora piuttosto avara. Con la maglia gialloblù in tre stagioni (compresa quella ancora in corso) ha giocato 84 partite segnando cinque gol. In questo campionato ha giocato 19 partite, con i gol e un assist.
Lo abbiamo incontrato all'indomani dell'ottima partita giocata a Messina e in vista del big match contro l'Avellino, che si giocherà lunedì prossimo alle ore 20.30 presso lo Stadio Monterisi.
Sei arrivato a Cerignola nell'estate del 2022. Riusciresti a fare un bilancio della tua esperienza in gialloblù sino ad oggi?
"Il bilancio sicuramente è sempre stato positivo in crescendo: siamo partiti nel primo anno da esordienti nella serie C e ci siamo ritrovati a giocare i play-off. Anche l'anno scorso siamo arrivati ai playoff, e ripetere per due anni consecutivi lo stesso percorso non è davvero cosa da poco"
Come hai vissuto personalmente il passaggio da Tisci a Raffaele?
"Sinceramente l'ho vissuto abbastanza poco, perché ho giocato solo tre partite e poi mi sono subito infortunato. Però è stato comunque un passaggio positivo. Io personalmente ci tengo a ringraziare tutti i Mister che ho avuto qui a Cerignola, perché mi hanno fatto crescere tanto: da Pazienza, passando per Tisci a Raffaele. Con tutti e tre ho vissuto fasi della mia carriera diverse. Pazienza mi ha dato fiducia, mi fatto capire che ero un giocatore importante, Tisci mi ha in un certo senso consacrato, e poi Raffaele sta confermando che la mia presenza è importante per la squadra."
Hai esordito a 18 anni con la maglia del Crotone. Quanto sei rimasto legato a quel club, a quella piazza?
"Sono particolarmente legato alla squadra rossoblù non solo perché con questa ho esordito (assaggiando un po' di serie B, n.d.r.), ma anche perché Crotone rappresenta la mia casa. Ho vissuto lì, giocavo sulla spiaggia con mio fratello, facevamo partite e tornei interminabili dalla mattina alla sera, i miei genitori gestivano uno stabilimento balneare. Più volte mi sono ritrovato da piccolo a giocare con Ismail Achik, che viveva a Cutro, quasi sempre però da avversari. Per questo sono contento di averlo ritrovato nuovamente in squadra. E' un giocatore forte che può darci una grande mano"
Dai l'impressione di essere una persona molto aperta, affabile, che riesce a stare bene con tutti e ad adattarsi in ogni ambiente. Confermi di avere queste caratteristiche?
"In realtà, sì. Ho molto spirito di adattamento e cerco sempre di prendere il meglio da ogni persona e situazione. E' una dote personale di cui sono molto contento, che mi ha permesso di reagire bene ai cambiamenti che l'essere calciatore richiede. Ad esempio, sono riuscito a legare subito con i nuovi arrivati in squadra, perché comunque l'armonia nello spogliatoio è indispensabile"
Il 2025 è cominciato, per te, nel modo migliore. Qual è un obiettivo personale che vorresti realizzare in questo anno?
"Sicuramente un obiettivo personale che spero si realizzi presto è il salto di categoria. E' il sogno di tutti i calciatori, sin da piccoli, quello di arrivare in serie A. Poi ovviamente, man mano che si cresce, si capisce che il calcio non è più soltanto un gioco, ma una professione, una fonte di guadagno, e con questo devi farci i conti tutti i giorni. L'ambizione innocente del bambino che vuole arrivare in alto è sempre presente, non ti lascia mai, nonostante le difficoltà e le scelte forzate che a volte noi calciatori dobbiamo affrontare. Le persone a volte si fermano al calciatore che scende in campo e si aspettano grandi cose da lui, ma non bisogna dimenticare che dietro ognuno di noi c'è grande impegno, lavoro, allenamenti, e poi scelte quotidiane e familiari anche difficili da portare avanti. Penso ad esempio a chi ha una famiglia propria, e quindi rispetto ad altri ha esigenze e prospettive diverse"
Qual è invece l'obiettivo che condividi con la squadra per questo 2025?
"Bè, sicuramente quello di arrivare il più in alto possibile con l'Audace Cerignola e da protagonista. Il livello della rosa è senz'altro migliorato parecchio, senza problemi possiamo competere con le altre squadre del nostro girone e centrare l'obiettivo"
Bella la tua esultanza dopo il gol segnato nella partita contro il Messina. Cosa ha rappresentato per te quel gol, arrivato dopo un po' di tempo, proprio nella gara in cui sei entrato sin dal primo minuto in campo?
"Ho vissuto quel gol come una vera e propria liberazione. Sapevo comunque che stavo giocando bene, di questo ne ero consapevole anche nelle partite contro il Latina e la Juventus Next Gen, però mi mancava sempre qualcosa di incisivo, quel quid in più che potesse rendermi più soddisfatto e caricarmi di più. Il gol ti dà quell'entusiasmo in più per affrontare la settimana prima di un altro match"
Non sempre entri in campo dall'inizio della partita, più spesso lo fai al secondo tempo. Come gestisci la panchina?
"Bè, quando ero più giovane vivevo molto male il fatto di non giocare, era una frustrazione che mi rendeva nervoso. Oggi non è più così, sono diventato più lucido e riflessivo, condivido le scelte dell'allenatore, anche se non è facile per un giocatore stare lontano dal campo quando si sente pronto a dare l'anima. Allenarsi tutti i giorni con impegno e continuità per poi stare in panchina e mantenere l'attenzione sulla partita è un'obiettiva difficoltà dei giocatori, di cui però non tutti si rendono conto"
L'Audace Cerignola sta galoppando in questo campionato, e molti ritengono che la serie B non è poi così lontana. Tu cosa pensi al riguardo?
"La società in questi anni ha dato prova di grande solidità e stabilità. Credo che poche squadre abbiano fatto tanti progressi in soli tre anni di serie B, è un dato di fatto sotto gli occhi di tutti. Su questa realtà io ritengo che si può costruire qualcosa di molto importante per il futuro"
Pensi che potrebbe essere più seguita la squadra a livello locale, dalla tifoseria e dagli appassionati di sport?
"Devo dire che quando andiamo in trasferta ci fa molto piacere vedere i tifosi che ci seguono, fuori casa si fanno molto sentire. Penso che si possa fare meglio e di più anche per aumentare le presenze allo stadio. La spinta dei tifosi e il loro calore per noi giocatori è molto importante"
Cosa ne pensi del principio di attaccamento alla maglia? Ritieni che abbia ancora un valore nel calcio moderno?
"Penso che il calcio in generale sia cambiato, lo si vede a partire dalle categorie superiori. Sono caduti gli ultimi baluardi come Totti e Del Piero. Oggi i calciatori scelgono tenendo conto delle circostanze del momento e delle prospettive della società in cui si trovano. Non sempre vanno via perché non stanno bene, semplicemente non rientrano più nel progetto della società e quindi devono cercare altro"
Audace Cerignola tra nuovi arrivi e innesti con la vecchia guardia: ritieni che si sia creato un buon equilibrio?
"Almeno una decina di giocatori (tra cui io) è qui dall'inizio, quindi significa che la società ha ritenuto importante mantenere uno zoccolo duro per poi procedere a nuovi acquisti. Il fatto di conoscerci bene tra di noi rende le cose più agevoli: così facendo è più facile mantenere la squadra in equilibrio evitando rotture spiacevoli"
Lunedì ci sarà il big match con l'Avellino. Secondo te è già una sfida spartiacque per chi sta inseguendo il Benevento capolista?
"E' sicuramente una partita importante, sappiamo che è difficile e ci stiamo preparando a fare bene. Il brivido c'è, ma bisogna stare tranquilli e affrontare la partita nel modo migliore"
A che punto della carriera ti trovi oggi?
"Questa è una bella domanda! A dire il vero non saprei, so che posso dare ancora tanto, penso di essere nel clou della giovinezza, non sono più ragazzino ma non sono ancora adulto. Sono in un periodo di mezzo, in cui comunque sono più maturo ma con lo spirito ancora di un ragazzino. So di essere un giocatore importante, ma anche di essere sbarazzino quando serve, e questo va bene nella vita e anche in campo!"