Calcio
Titas Krapikas, il portiere lituano dell’Audace Cerignola che ha conquistato la piazza gialloblù
Il 25enne si racconta tra esperienze passate e voglia di futuro
Cerignola - giovedì 25 gennaio 2024
15.00
E' il 1° Settembre 2023: l'Audace Cerignola annuncia il nuovo portiere per la stagione 2023/24. E' Titas Krapikas, estremo difensore di nazionalità lituana dal fisico imponente e dal codino biondo che non passa inosservato.
La memoria fa un balzo all'indietro e si ferma alla notte degli ottavi di finale di Coppa Italia, disputatasi tra Roma e Spezia il 19 Gennaio del 2021, allo Stadio Olimpico.
Tra i pali della squadra ligure c'è proprio lui, Titas Krapikas. In quell'occasione gioca una grande partita, consentendo allo Spezia di passare addirittura il turno. L'impressione (presto confermata) è che il Direttore Sportivo Elio Di Toro abbia messo a segno un grande colpo di mercato.
Krapikas arriva a Cerignola con l'esperienza maturata nelle categorie superiori e nella Nazionale Under 21 lituana, dove ha all'attivo ben 21 presenze. Inoltre vanta una convocazione nella Nazionale maggiore.
Cresciuto calcisticamente nella squadra lituana del Be 1 Nfa Jugend, sbarca in Italia nel 2015/16 per giocare nella Sampdoria. Nel 2018, durante un Trofeo Gamper a Barcellona, con la maglia della Sampdoria ha conosciuto Messi.
Dopo la trafila nelle giovanili della squadra blucerchiata, nel 2019/20 passa allo Spezia, dove si mette in evidenza disputando otto partite nel campionato di serie B.
Nella stagione successiva a quella della promozione in serie A degli "Aquilotti" il biondo portiere viene impiegato dall'allenatore Vincenzo Italiano nelle gare di Coppa Italia contro Cittadella, Bologna, Roma e Napoli.
Nel 2021 viene tesserato dalla Ternana, in serie B, in cui però trova poco spazio per mettere in mostra le sue qualità. Krapikas si svincola e l'anno dopo approda al Cerignola di Nicola Grieco.
Sotto la guida del preparatore dei portieri gialloblù Antonio Cagnazzo, le qualità del portiere lituano emergono velocemente, nonostante l'esordio a Potenza contro il Sorrento non è dei migliori.
Dopo poche partite però le cose cambiano, e Titas conquista rapidamente la piazza, che si sente in buone mani con un portiere così esperto tra i pali.
Tra la quinta e la dodicesima giornata blinda la porta e non subisce gol per ben 556 minuti. La performance positiva si interrompe purtroppo a Monopoli, al 39esimo minuto.
Krapikas è un portiere dalla grande personalità e dalle caratteristiche tecniche notevoli. Fortissimo tra i pali, reattivo, coraggioso nelle uscite, abile a rilanciare con i piedi. E' anche un ottimo para-rigori.
Piace tantissimo anche la sua capacità di "leggere" lo sviluppo dell'azione pericolosa degli avversari: questo gli permette di avere sempre un piazzamento corretto tra i pali.
Classe 1999, Titas Krapikas è nato a Kaunas, in Lituania. Del suo paese di origine "indossa" i colori e il temperamento deciso. Lo abbiamo incontrato per conoscerlo meglio anche fuori dal campo di gioco.
Ciao, Titas. Come è avvenuto il contatto con la società dell'Audace Cerignola?
"E' avvenuto tutto in modo semplice: il precedente portiere, Saracco, doveva andare via, e così il Ds Elio Di Toro stava cercando un altro giocatore che prendesse il suo posto. Io in quel periodo ero fermo, dopo la Ternana avevo deciso di non voler più ripetere un'esperienza del genere, in una città che non mi piaceva e senza avuto l'opportunità di giocare. Anche a livello umano non mi sono trovato bene. In quel periodo, comunque, ho conosciuto la mia attuale fidanzata, ed è l'unica nota positiva di quei due anni trascorsi a Terni"
Ritornando alla partita giocata all'Olimpico tra Roma e Spezia, cosa hai provato a calcare un campo così importante?
"E' stato emozionante di sicuro, ho sentito la grandezza dello stadio e i cori dei tifosi che riecheggiavano, ma io ho provato sensazioni forti anche prima, quando ho giocato contro il Bologna. Quella è stata la gara in cui mi sentivo più nervoso, ma è andata bene anche in quell'occasione"
Leggendo la tua scheda biografica ci è parso di capire che, dopo la difficile e poco piacevole esperienza alla Ternana, quella a Cerignola sia per te un'occasione di riscatto sia personale che calcistica. Puoi confermarlo? Cosa ti ha convinto del progetto del Cerignola?
"Ho percepito subito tanta ambizione, la grande fiducia da parte del direttore sportivo, mi sono subito ambientato benissimo con Antonio Cagnazzo, il preparatore dei portieri. Lui ha dei metodi perfetti, giusti, adatti per qualità e quantità, e cura molto l'aspetto mentale del mio ruolo.
Quando mi hanno chiamato a Cerignola ero molto motivato a giocare per un campionato intero, prima avevo anche rifiutato il rinnovo con la Sampdoria perchè non era consono alle mie aspettative. Ed è andata molto bene, perché qui a Cerignola ho trovato un'ottima piazza, una tifoseria calorosa e una società seria e ambiziosa. Qui ho subito capito che mi sarei trovato bene, sono molto grato per la fiducia che mi è stata data da tutti, dal Presidente, all'allenatore, ai tifosi. L'esperienza a Cerignola, comunque andrà, mi resterà nel cuore".
Cosa pensi del ruolo del tuo ruolo di portiere, che non hai cambiato sin dagli esordi?
"E' un ruolo delicato, tutti pensano che il portiere non faccia nulla, visto che non corre come gli altri giocatori in campo. Invece non è così, anzi. Il portiere deve mantenere lucidità mentale e concentrazione per tutti i 90 minuti, non può mai distrarsi. Vi assicuro che non è facile. Io sono abituato ad uscire spesso dai pali, penso di essere coraggioso nel punto giusto, ogni volta mi ripeto che non devo avere paura di sbagliare. Ovviamente ci sono partite più complicate di altre, in cui il portiere deve agire d'istinto o potrebbe subire scelte fatte da altri. Nella partita contro il Brindisi, ad esempio, il terreno di gioco era bruttissimo e ci ha penalizzato parecchio"
Tu sei qui in Italia da solo? La tua famiglia di origine è in Lituania?
"Io sono qui a Cerignola, ho preso casa e vivo da solo, la mia fidanzata vive e lavora a Roma. I miei genitori si trovano in Lituania, mentre ho un fratello in Norvegia. La famiglia è importante, il rapporto con loro mi rende sereno e pronto ad affrontare qualsiasi difficoltà. A Natale siamo stati tutti lì, in Lituania, con il freddo, poca gente in giro, un'atmosfera bellissima di grande affetto che mi ha ricaricato per il futuro"
L'esordio a Cerignola non è stato dei migliori, ma poi dopo alcune partite la piazza si è ricreduta. Sei riuscito anzi a blindare la porta per 5 partite, per 556 minuti fino alla gara contro il Monopoli. In quella continuità si era creata una bella unione di squadra. Sei d'accordo?
"Sì, abbiamo vissuto un ottimo periodo. La partita contro l'Avellino ci ha destabilizzato, poi ci sono stati gli infortuni e qualche circostanza a nostro sfavore. Nello spogliatoio però non è cambiato mai nulla, siamo rimasti sempre uniti e lo siamo ancora adesso. Le due sconfitte consecutive ci hanno mandato un po' in tilt, ma Mister Tisci ci invita a reagire sempre allo stesso modo, sia quando vinciamo che quando perdiamo"
Com'eri Titas, da piccolo?
"Da piccolo, in Lituania, amavo giocare con la natura e gli animali, in totale libertà. Quando ero bambino e giocavo da "libero" in campo mi capitava di colpire forte gli altri bambini, e così il Mister mi chiese di provare a mettermi in porta. Da allora mi sono trovato così a mio agio che ho voluto restarci. A 12 anni ho lasciato la mia famiglia per frequentare un'Accademia di calcio che si trovava ad un'ora di strada da casa, in un convitto per bambini della mia età. Ho visto tanti ragazzini che si disperavano perché volevano tornare dai loro genitori, io non riuscivo a capirli perché ho vissuto bene quell'esperienza"
Dove pensi che possa arrivare il Cerignola?
"Credo molto in questa squadra che mi ha accolto con grande fiducia. Ci sono ottimi giocatori, ed io cercherò di ricambiare la fiducia con tutto l'impegno possibile"
Krapikas tra i pali è una garanzia, ma oltre ad essere un ottimo giocatore è anche un ragazzo solare, disponibile e con grandi aspettative per il futuro.
La memoria fa un balzo all'indietro e si ferma alla notte degli ottavi di finale di Coppa Italia, disputatasi tra Roma e Spezia il 19 Gennaio del 2021, allo Stadio Olimpico.
Tra i pali della squadra ligure c'è proprio lui, Titas Krapikas. In quell'occasione gioca una grande partita, consentendo allo Spezia di passare addirittura il turno. L'impressione (presto confermata) è che il Direttore Sportivo Elio Di Toro abbia messo a segno un grande colpo di mercato.
Krapikas arriva a Cerignola con l'esperienza maturata nelle categorie superiori e nella Nazionale Under 21 lituana, dove ha all'attivo ben 21 presenze. Inoltre vanta una convocazione nella Nazionale maggiore.
Cresciuto calcisticamente nella squadra lituana del Be 1 Nfa Jugend, sbarca in Italia nel 2015/16 per giocare nella Sampdoria. Nel 2018, durante un Trofeo Gamper a Barcellona, con la maglia della Sampdoria ha conosciuto Messi.
Dopo la trafila nelle giovanili della squadra blucerchiata, nel 2019/20 passa allo Spezia, dove si mette in evidenza disputando otto partite nel campionato di serie B.
Nella stagione successiva a quella della promozione in serie A degli "Aquilotti" il biondo portiere viene impiegato dall'allenatore Vincenzo Italiano nelle gare di Coppa Italia contro Cittadella, Bologna, Roma e Napoli.
Nel 2021 viene tesserato dalla Ternana, in serie B, in cui però trova poco spazio per mettere in mostra le sue qualità. Krapikas si svincola e l'anno dopo approda al Cerignola di Nicola Grieco.
Sotto la guida del preparatore dei portieri gialloblù Antonio Cagnazzo, le qualità del portiere lituano emergono velocemente, nonostante l'esordio a Potenza contro il Sorrento non è dei migliori.
Dopo poche partite però le cose cambiano, e Titas conquista rapidamente la piazza, che si sente in buone mani con un portiere così esperto tra i pali.
Tra la quinta e la dodicesima giornata blinda la porta e non subisce gol per ben 556 minuti. La performance positiva si interrompe purtroppo a Monopoli, al 39esimo minuto.
Krapikas è un portiere dalla grande personalità e dalle caratteristiche tecniche notevoli. Fortissimo tra i pali, reattivo, coraggioso nelle uscite, abile a rilanciare con i piedi. E' anche un ottimo para-rigori.
Piace tantissimo anche la sua capacità di "leggere" lo sviluppo dell'azione pericolosa degli avversari: questo gli permette di avere sempre un piazzamento corretto tra i pali.
Classe 1999, Titas Krapikas è nato a Kaunas, in Lituania. Del suo paese di origine "indossa" i colori e il temperamento deciso. Lo abbiamo incontrato per conoscerlo meglio anche fuori dal campo di gioco.
Ciao, Titas. Come è avvenuto il contatto con la società dell'Audace Cerignola?
"E' avvenuto tutto in modo semplice: il precedente portiere, Saracco, doveva andare via, e così il Ds Elio Di Toro stava cercando un altro giocatore che prendesse il suo posto. Io in quel periodo ero fermo, dopo la Ternana avevo deciso di non voler più ripetere un'esperienza del genere, in una città che non mi piaceva e senza avuto l'opportunità di giocare. Anche a livello umano non mi sono trovato bene. In quel periodo, comunque, ho conosciuto la mia attuale fidanzata, ed è l'unica nota positiva di quei due anni trascorsi a Terni"
Ritornando alla partita giocata all'Olimpico tra Roma e Spezia, cosa hai provato a calcare un campo così importante?
"E' stato emozionante di sicuro, ho sentito la grandezza dello stadio e i cori dei tifosi che riecheggiavano, ma io ho provato sensazioni forti anche prima, quando ho giocato contro il Bologna. Quella è stata la gara in cui mi sentivo più nervoso, ma è andata bene anche in quell'occasione"
Leggendo la tua scheda biografica ci è parso di capire che, dopo la difficile e poco piacevole esperienza alla Ternana, quella a Cerignola sia per te un'occasione di riscatto sia personale che calcistica. Puoi confermarlo? Cosa ti ha convinto del progetto del Cerignola?
"Ho percepito subito tanta ambizione, la grande fiducia da parte del direttore sportivo, mi sono subito ambientato benissimo con Antonio Cagnazzo, il preparatore dei portieri. Lui ha dei metodi perfetti, giusti, adatti per qualità e quantità, e cura molto l'aspetto mentale del mio ruolo.
Quando mi hanno chiamato a Cerignola ero molto motivato a giocare per un campionato intero, prima avevo anche rifiutato il rinnovo con la Sampdoria perchè non era consono alle mie aspettative. Ed è andata molto bene, perché qui a Cerignola ho trovato un'ottima piazza, una tifoseria calorosa e una società seria e ambiziosa. Qui ho subito capito che mi sarei trovato bene, sono molto grato per la fiducia che mi è stata data da tutti, dal Presidente, all'allenatore, ai tifosi. L'esperienza a Cerignola, comunque andrà, mi resterà nel cuore".
Cosa pensi del ruolo del tuo ruolo di portiere, che non hai cambiato sin dagli esordi?
"E' un ruolo delicato, tutti pensano che il portiere non faccia nulla, visto che non corre come gli altri giocatori in campo. Invece non è così, anzi. Il portiere deve mantenere lucidità mentale e concentrazione per tutti i 90 minuti, non può mai distrarsi. Vi assicuro che non è facile. Io sono abituato ad uscire spesso dai pali, penso di essere coraggioso nel punto giusto, ogni volta mi ripeto che non devo avere paura di sbagliare. Ovviamente ci sono partite più complicate di altre, in cui il portiere deve agire d'istinto o potrebbe subire scelte fatte da altri. Nella partita contro il Brindisi, ad esempio, il terreno di gioco era bruttissimo e ci ha penalizzato parecchio"
Tu sei qui in Italia da solo? La tua famiglia di origine è in Lituania?
"Io sono qui a Cerignola, ho preso casa e vivo da solo, la mia fidanzata vive e lavora a Roma. I miei genitori si trovano in Lituania, mentre ho un fratello in Norvegia. La famiglia è importante, il rapporto con loro mi rende sereno e pronto ad affrontare qualsiasi difficoltà. A Natale siamo stati tutti lì, in Lituania, con il freddo, poca gente in giro, un'atmosfera bellissima di grande affetto che mi ha ricaricato per il futuro"
L'esordio a Cerignola non è stato dei migliori, ma poi dopo alcune partite la piazza si è ricreduta. Sei riuscito anzi a blindare la porta per 5 partite, per 556 minuti fino alla gara contro il Monopoli. In quella continuità si era creata una bella unione di squadra. Sei d'accordo?
"Sì, abbiamo vissuto un ottimo periodo. La partita contro l'Avellino ci ha destabilizzato, poi ci sono stati gli infortuni e qualche circostanza a nostro sfavore. Nello spogliatoio però non è cambiato mai nulla, siamo rimasti sempre uniti e lo siamo ancora adesso. Le due sconfitte consecutive ci hanno mandato un po' in tilt, ma Mister Tisci ci invita a reagire sempre allo stesso modo, sia quando vinciamo che quando perdiamo"
Com'eri Titas, da piccolo?
"Da piccolo, in Lituania, amavo giocare con la natura e gli animali, in totale libertà. Quando ero bambino e giocavo da "libero" in campo mi capitava di colpire forte gli altri bambini, e così il Mister mi chiese di provare a mettermi in porta. Da allora mi sono trovato così a mio agio che ho voluto restarci. A 12 anni ho lasciato la mia famiglia per frequentare un'Accademia di calcio che si trovava ad un'ora di strada da casa, in un convitto per bambini della mia età. Ho visto tanti ragazzini che si disperavano perché volevano tornare dai loro genitori, io non riuscivo a capirli perché ho vissuto bene quell'esperienza"
Dove pensi che possa arrivare il Cerignola?
"Credo molto in questa squadra che mi ha accolto con grande fiducia. Ci sono ottimi giocatori, ed io cercherò di ricambiare la fiducia con tutto l'impegno possibile"
Krapikas tra i pali è una garanzia, ma oltre ad essere un ottimo giocatore è anche un ragazzo solare, disponibile e con grandi aspettative per il futuro.