Arti Marziali
Taekwondo, Veronica Erinnio alle Universiadi in Corea del Sud
"Studiare e allenarsi richiede parecchi sacrifici"
Cerignola - giovedì 2 luglio 2015
16.13
"Atleta-studente non è un binomio perfetto soprattutto in Italia - ci spiega Veronica -, far bene entrambe le cose richiede parecchi sacrifici". Per questo motivo l'Università di Foggia (primo Ateneo in Italia), circa un mese fa, ha riconosciuto ufficialmente la cosiddetta 'doppia carriera' degli studenti/atleti, gratificandone gli esiti agonistici più importanti con borse di studio, premi, esonero dal pagamento delle tasse universitarie e ulteriori benefici eventualmente attribuiti in sede di laurea.
Quando e perché hai iniziato a praticare questo sport?
Tutto è iniziato 15 anni fa, quando per caso vidi una esibizione di taekwondo proprio nel mio quartiere e subito me ne sono innamorata. Ero una bimba vivace e per questo i miei genitori decisero di iscrivermi in una palestra di arti marziali.
La tua specialità si chiama 'Forme'. Che differenza c'è con il taekwondo?
Le forme sono una specialità del taekwondo e consistono in una serie di tecniche di braccia, calci e passi codificati. Rappresentano dei combattimenti con avversari immaginari che attaccano da diverse direzioni.
E' uno sport che richiede molti sacrifici. Come riesci a conciliare lo studio con gli allenamenti?
Ogni sport richiede sacrifici, soprattutto quando si raggiungono certi livelli. Nella vita non sono solo una sportiva, sono infatti iscritta all'ultimo anno di Università presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, indirizzo Scienze delle Attività Motorie e Sportive, e sto scrivendo la tesi proprio sul taekwondo. Spesso mi rendo conto di avere una vita completamente diversa dai ragazzi della mia età. Devo calcolare sempre tutto, minuto per minuto. Ma a me questa vita piace, perché un giorno avrò qualcosa da raccontare, avrò qualcosa da insegnare a chi è più piccolo.
Oltre al taekwondo hai altre passioni?
Mi piace lo sport in genere, soprattutto quando viene praticato in maniera sana e produttiva. Un'altra mia passione è la moda, ma per ora ho dovuto metterla da parte per via dei troppi impegni universitari e sportivi.
Il taekwondo viene considerato uno sport di nicchia. Cosa bisognerebbe fare per dare maggiore visibilità?
Il taekwondo è uno sport che molti definiscono 'minore', ma per fortuna qualcosa sta cambiando. Questo anche grazie alla medaglia d'oro ottenuta da Carlo Molfetta alle Olimpiadi di Londra del 2012. A Cerignola spesso facciamo delle esibizioni in piazza, per permettere a chi ancora non conosce questo bellissimo sport di avvicinarsi alla pratica del taekwondo.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
In questo periodo mi sono preparata per le Universiadi (delle olimpiadi universitarie) e domani, forse, sarò in Corea. Quindi, dita incrociate per me!.