Raffaele Andriotta
Raffaele Andriotta
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Raffaele Andriotta di Cerignola è Campione Italiano Paralimpico di Canottaggio Indoor

L’atleta 22enne ha ottenuto il titolo dopo la gara disputata il 17 Novembre scorso

Cosa c'è dietro la vittoria di un giovane atleta? Impegno, allenamenti costanti, sacrifici e determinazione. Tutto quello che Raffaele Andriotta, atleta paralimpico cerignolano di 22 anni, conosce e applica da anni.

Raffaele ha ottenuto il prestigioso e meritato titolo di campione italiano di canottaggio indoor dopo la gara finalissima che si è tenuta al Palazzetto dello Sport di Lignano Sabbiadoro, domenica 17 Novembre.

Lo abbiamo raggiunto per farci raccontare questa esperienza e per conoscerlo meglio.

Ciao Raffaele e complimenti per la tua vittoria. Quando è nata la tua passione per la disciplina sportiva del canottaggio e da quanti anni frequenti il CUS di Bari?

"Grazie a voi. Dunque, io sono uno sportivo accanito da circa cinque anni, pratico a livello amatoriale sollevamento pesi, boxe e ciclismo. Poi un giorno sono venuto a conoscenza del CIP (Comitato Italiano Paralimpico). Mi sono informato e ho scoperto che era attivo un bando per un Campus di avviamento allo sport paralimpico. Quindi ho deciso di parteciparvi, e così nel Giugno 2023 ho cominciato a frequentare questo Campus. E' lì che è nata la mia passione per il canottaggio. Successivamente il CIP mi ha messo in contatto con il CUS Bari per potermi organizzare con gli allenamenti. A luglio 2023 ho iniziato ufficialmente ad allenarmi presso il CUS barese".

Cosa si prova a vincere un titolo così importante a livello nazionale?

"E' una sensazione unica, che fa sentire più che entusiasti e soddisfatti, perché è come se tutti i sacrifici affrontati vengano ripagati nel momento esatto in cui si conquista la vittoria"

Quali sono i sacrifici e gli allenamenti che hai dovuto affrontare per arrivare all'ambita vittoria?

"Sicuramente le trasferte Cerignola-Bari per allenarmi hanno giocato un ruolo fondamentale nel rendere più difficile il raggiungimento dell'obiettivo. Per fortuna la mia pregressa preparazione fisica, dato che ho sempre praticato sport anche prima di intraprendere il canottaggio, mi ha dato un enorme aiuto nell'affrontare gli allenamenti. Ogni sport ha le sue tecniche e le sue difficoltà, quindi solo la costanza e la determinazione rendono possibile il raggiungimento di determinati traguardi"

Chi ti ha guidato in questo percorso sportivo?

"Paolo Attolino, Roberto Boccuto, Pinuccio Martinelli, Daniela Di Battista, Palma Gaudio: loro sono gli allenatori che mi hanno seguito durante l'intero percorso, fanno parte del team di CUS Bari sezione paralimpica".

Hai qualche modello/campione di riferimento a cui ti ispiri?

"No, in realtà nello specifico no. Punto sempre ad essere me stesso e a superare i miei limiti, senza osservare ciò che qualcun altro può aver fatto prima o meglio di me"

Qual è il messaggio che vorresti trasmettere ai giovani come te, attraverso la tua meritatissima vittoria?

"Sicuramente vorrei trasmettere l'idea che lo sport è vita, che fa bene e fa sentire bene. Questo anche a chi, come me, è nato con una disabilità che in qualche modo può limitare il movimento e lo sforzo fisico. Ma basta pensare che i limiti sono fatti per essere superati, e che con il tempo e la dedizione chiunque può essere in grado di abbatterli"

Cosa hai pensato il giorno dopo di una vittoria così importante? Forse ad un altro obiettivo da raggiungere?

"Penso che bisogna prendersi sempre il giusto tempo per godersi appieno la vittoria, ma la mente deve essere focalizzata a dare il massimo per arrivare al prossimo traguardo"

Cosa pensi dell'affermazione: "I limiti sono solo nella nostra mente"?

"E' vero, ma solo in parte. Sono d'accordo sul fatto che molti limiti li impone la nostra mente, ma è anche vero che tante volte fisicamente si è impossibilitati nel fare qualcosa. Personalmente ritengo che esista sempre un'alternativa, quindi se in quel modo non puoi farlo, trova un altro modo per farlo"

Riusciresti a fare un bilancio dell'anno che sta per finire e dirci le prospettive per quello che arriverà?

E' stato un anno pieno di alti e bassi, ho scoperto questo magnifico sport ed ho affrontato tutti gli allenamenti sostenendo sacrifici economici e fisici. Ho anche subito un grave incidente a Ottobre scorso, che mi ha causato uno stop dagli allenamenti per qualche tempo. Però la voglia di vincere non mi ha mai abbandonato, ed infatti mi sono rimesso in carreggiata appena possibile, riuscendo ad affrontare la gara con (quasi) tutta la forza che avevo prima che capitasse l'incidente.

Per il prossimo anno ho tanti progetti, e c'è tanto lavoro da fare. Ovviamente sia io che i miei allenatori daremo il massimo per affrontare e conquistare le prossime sfide che ci attendono. Inoltre spero di trasferirmi presto a Bari per facilitare la gestione degli allenamenti ed alleggerire le spese economiche per le trasferte quotidiane"

Oltre al canottaggio, quali altri sport segui o ti piacciono?

"Amo qualsiasi tipo di sport, ma se dovessi scegliere i miei preferiti sono la kick boxing (amo guardare i combattimenti del nostro compaesano e campione della disciplina Angelo Volpe) e poi il calcio"

A chi dedichi il titolo di Campione Italiano?

"Al mio amico Antonio. Pochi giorni prima della gara ho saputo che è ricoverato in ospedale, gli auguro di guarire presto"
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