Basket
Mediterranea 92 Cerignola, coach Fracchiolla guarda avanti
La squadra cerignolana perde malamente in casa contro Foggia ma il campionato è ancora lungo
Cerignola - martedì 14 novembre 2023
10.02
A guardarlo passeggiare nervosamente a bordo campo mentre incita i suoi ragazzi, coach Felice Fracchiolla sembra il playmaker della squadra che aspetta che gli passino la palla per andare a canestro. Il nuovo allenatore della Mediterranea 92 da quest'anno ha il compito di ricostruire la squadra di basket cerignolana dopo la retrocessione dell'anno scorso dalla serie D. Compito non facile dopo la pesante sconfitta subita in casa per 32 a 64 domenica scorsa contro l'Eurobasket Foggia che ha messo la strada in salita.
Coach, dopo la gara si è fermato parecchio a centro del parquet con i ragazzi, cosa vi siete detti?
"Che dobbiamo avere pazienza. La squadra è ancora in costruzione e non possiamo fare miracoli da un giorno all'altro. C'è bisogno di tempo perché la squadra si amalgami e ci vuole un po' per comprenderci a vicenda. Da parte dei ragazzi ci vuole impegno perché capiscano cosa voglio ottenere e da parte mia devo capire come valorizzare al meglio le loro caratteristiche. Per quanto possibile, cercheremo di bruciare le tappe nel minor tempo possibile."
La sconfitta contro Foggia l'avevate messa in programma o il passivo così pesante vi ha sorpreso?
"No, la sconfitta non mi ha sorpreso, così come ne ho messo in conto altre che potrebbero arrivare. Non cerco alibi ma la causa dei trentadue punti di distacco subiti domenica non può dipendere solo dal fatto che Foggia è una squadra che gioca assieme già da tempo e più rodata di noi. Quello che mi ha lasciato l'amaro in bocca sono stati i pochissimi punti realizzati, perché per alcuni tratti di gara abbiamo costruito delle buone azioni e i ragazzi hanno cercato di applicare delle buone costruzioni d'attacco, il problema è che la palla non entrava."
Che cosa non ha funzionato?
"I ragazzi hanno speso molto difensivamente nei primi due quarti dopodiché hanno iniziato un po' a spegnersi, abbiamo cercato di mischiare le carte cambiando la difesa da uomo a zona però credo che siamo crollati psicologicamente, quando attacchi e non fai canestro e poi torni in difesa e subisci si innesca un circolo vizioso che ti abbatte. Per questo non mi sento di dare la colpa ai ragazzi più di tanto."
Vede dei margini di miglioramento? Considerato anche che sabato prossimo vi aspetta Corato.
"Senza dubbio. Il problema vero è scardinare vecchie abitudini. Corato è una realtà che conosco bene avendo allenato lì per diversi anni. È una squadra di amici, un gruppo molto affiatato, allenato bene da coach Felice Carnicella e con tanti ragazzi che giocano con molta intensità, voglia, bravi a segnare con il tiro da tre, a penetrare in area e difensivamente abbastanza rocciosi. È una squadra che ha vinto la prima divisione l'anno scorso perdendo una sola gara della regular season e una delle più quotate del girone. Sarà una partita difficile ma ce la metteremo tutta."
Coach, dopo la gara si è fermato parecchio a centro del parquet con i ragazzi, cosa vi siete detti?
"Che dobbiamo avere pazienza. La squadra è ancora in costruzione e non possiamo fare miracoli da un giorno all'altro. C'è bisogno di tempo perché la squadra si amalgami e ci vuole un po' per comprenderci a vicenda. Da parte dei ragazzi ci vuole impegno perché capiscano cosa voglio ottenere e da parte mia devo capire come valorizzare al meglio le loro caratteristiche. Per quanto possibile, cercheremo di bruciare le tappe nel minor tempo possibile."
La sconfitta contro Foggia l'avevate messa in programma o il passivo così pesante vi ha sorpreso?
"No, la sconfitta non mi ha sorpreso, così come ne ho messo in conto altre che potrebbero arrivare. Non cerco alibi ma la causa dei trentadue punti di distacco subiti domenica non può dipendere solo dal fatto che Foggia è una squadra che gioca assieme già da tempo e più rodata di noi. Quello che mi ha lasciato l'amaro in bocca sono stati i pochissimi punti realizzati, perché per alcuni tratti di gara abbiamo costruito delle buone azioni e i ragazzi hanno cercato di applicare delle buone costruzioni d'attacco, il problema è che la palla non entrava."
Che cosa non ha funzionato?
"I ragazzi hanno speso molto difensivamente nei primi due quarti dopodiché hanno iniziato un po' a spegnersi, abbiamo cercato di mischiare le carte cambiando la difesa da uomo a zona però credo che siamo crollati psicologicamente, quando attacchi e non fai canestro e poi torni in difesa e subisci si innesca un circolo vizioso che ti abbatte. Per questo non mi sento di dare la colpa ai ragazzi più di tanto."
Vede dei margini di miglioramento? Considerato anche che sabato prossimo vi aspetta Corato.
"Senza dubbio. Il problema vero è scardinare vecchie abitudini. Corato è una realtà che conosco bene avendo allenato lì per diversi anni. È una squadra di amici, un gruppo molto affiatato, allenato bene da coach Felice Carnicella e con tanti ragazzi che giocano con molta intensità, voglia, bravi a segnare con il tiro da tre, a penetrare in area e difensivamente abbastanza rocciosi. È una squadra che ha vinto la prima divisione l'anno scorso perdendo una sola gara della regular season e una delle più quotate del girone. Sarà una partita difficile ma ce la metteremo tutta."