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Milano-Cerignola in bicicletta: il diario di viaggio di Marcello Bufo
Praticante e appassionato di triathlon, tempo fa aveva attraversato a nuoto lo Stretto di Messina
Cerignola - martedì 25 luglio 2023
11.01
Abbiamo avuto modo di conoscere Marcello Bufo, tempo fa, e di scrivere di lui in occasione della sua traversata a nuoto dello Stretto di Messina e della successiva partecipazione, l'anno scorso, al "Triathlon Sprint". Torniamo a parlare di questo 38enne cerignolano che ora vive nel Nord Italia con grande piacere, visto che ha da poco terminato un'altra bella impresa sportiva.
Gli abbiamo chiesto di raccontarci il "diario di viaggio" del percorso effettuato in bicicletta da Milano sino a Cerignola, diviso in più tappe e fermate. Lui ha subito accettato di buon grado.
Marcello Bufo è affetto da una malattia rara (l'eteroplasia ossea), che però non gli ha impedito di fare sport e di raggiungere traguardi importanti grazie all'impegno, all'entusiasmo e alla grande forza di volontà che lo contraddistinguono.
"Finito lo stretto di Messina avevo in mente un altra idea, quella di raggiungere Cerignola in bici da Pozzuolo Martesana. Poi il Covid ha bloccato tutto, pochi allenamenti, pochi km in bici, quindi è passato in secondo piano.
Quest'anno grazie al mio amico Claudio che mi ha portato molto in giro, compresa Bergamo alta e la salita bella tosta, per me, della Roncola, e a Paolo che mi ha dato degli allenamenti specifici che mi hanno fatto migliorare tanto, ho deciso di provarci. Ero emozionato ma anche preoccupato, perché devo tener conto che in bici ho sempre dei dolorini alla muscolatura ischio/pubarica a causa delle ossificazioni.
Ma con l'idea che se il dolore si fosse acuito in viaggio avrei sempre potuto prendere il treno per ritornare a casa, ho deciso di tentare.
Giorno della partenza il 9 Luglio da Pozzuolo Martesana, con prima tappa a Cremona. Tutto troppo bello! Sotto casa mia il sindaco e caro amico Silvio con Danilo il mio vicino di casa e i miei compagni di squadra del "Triathlon Insport" di Cassano d'Adda, che avevano deciso di accompagnarmi fino a Crema. Sono stati dolcissimi e mi hanno fatto abituare piano piano al pensiero che avrei dovuto fare 900 km in solitaria.
Dopo un caffè a Crema sono partito in direzione Cremona. Tanto gran turco, paesaggi di campagna lombarda, il tutto tra ciclabili e strade secondarie. Arrivato a Cremona giro la città, dormo in ostello per poi ripartire la mattina successiva presto.
Seconda tappa Cremona - Reggio Emilia. A Reggio Emilia vive mia cugina, quindi tappa obbligata per un saluto e passare li la notte. Incontro tanti bei paesini e il fiume più grande d'Italia, il Po, percorro un piccolo tratto della ciclabile del nostro fiume, bellissimo! Purtroppo dopo un pò di foto non blocco bene il cellulare sul suo supporto per bici, mi cade e sono dovuto restare una notte in più a Reggio per sistemarlo.
Per arrivare a Reggio passo anche da Parma, città bellissima e piena di ciclabili, dove per caso incontro mia cugina Marialuigia, che, visto il caldo insopportabile, mi ospita per un pò a casa sua per farmi rinfrescare e mangiare qualcosa. Finalmente a Reggio sistemo il cellulare e riparto.
Prossima destinazione Bologna (passando per Modena), dove mi aspetta il mio amico Alessandro. Erano anni che non vedevo Bologna, che è rimasta sempre stupenda. La prima cosa che ho fatto all'arrivo? Un bel paninone con la mortadella, per poi perdermi nei portici della città.
Tappa successiva Bologna - Misano, finalmente il mare! a Misano mi aspettava una mia carissima collega di scuola, Damiana, che mi ha ospitato molto gentilmente. Una tappa bella lunga, ma per fortuna il tempo è stato nuvoloso e con una pioggerellina molto sottile che mi ha rinfrescato, senza però rendere pericolosa la strada.
Sulla ciclabile della via Emilia purtroppo un camion gira sulla ciclabile senza badare ai ciclisti e mi prende la spalla e le borse della bici, loro impietriti, io gli ho urlato contro qualsiasi cosa…
Per fortuna si è concluso tutto solo con un grande spavento. Devo dire che leggendo i vari forum avevo intuito del poco rispetto nei riguardi dei ciclisti, ma non credevo così tanto.
Comunque a Misano mi sono rilassato e ho mangiato una bella piadina romagnola.
Tappa successiva Fano, dove mi attendevano i miei zii: Margherita, Geltrude e Nino. Per arrivare a Fano ho deciso di fare la strada interna visto il poco chilometraggio, scelta sbagliata ma bella, sono salito a Gradara famosa per il suo castello e per la famosa storia d'amore di Paolo e Francesca narrata da Dante, salita molto faticosa (ripeto per un ciclista neofita come me e con i miei problemi).
Arrivato a Fano sono stato coccolato dai miei zii che mi hanno fatto mangiare l'infinito, e poi riposo, mare. Infatti visto che mi sono trovato troppo bene sono rimasto un giorno in più anche perché nella tappa successiva avrei incontrato il Conero, quindi altre salite.
Infatti la tappa seguente è stata Fano - Porto Sant'Elpidio. Come dicevo molto impegnativa per le salite, sono passato da Loreto ed ho pensato a mia nonna che amava quel santuario. A Porto Sant'Elpidio mi aspettava in campeggio un altra mia collega che mi ha ospitato, anche qui mare, due chiacchiere una bella pizza. La mattina seguente pronto per ripartire, direzione Silvi Marina.
In Abruzzo ho incontrato le ciclabili migliori, anche se nella riserva naturale regionale Sentina ho preso una bella caduta, e mi sono procurato un bel ematoma alla coscia e varie escoriazioni.
Ero solo in una riserva naturale all'una con il sole che non mi ha lasciato mai tregua e la bici con la ruota anteriore che non si muoveva più, premetto che non sono un gran meccanico di bici, quindi il panico poteva essere totale. Comunque dal cammino di Santiago, allo stretto di Messina, alla riunione a Bruxelles al parlamento europeo, ai vari esami che la vita ti pone di fronte, sono riuscito a capire che bisogna restare calmi.
Dopo il panico iniziale ho cercato di calmarmi e di vedere cosa fosse successo, comunque non so in che modo ma sono riuscito a sbloccare la ruota ed arrivare al primo decathlon più vicino, ho fatto vedere la bici, niente di rotto, messo ghiaccio e lavato, devo dire che sono stati tutti molto gentili. Sono quindi ripartito.
Arrivato a Silvi Marina ho scritto ad un mio amico di Università, Francesco, ed abbiamo passato davvero un sera molto bella insieme parlando un pò di tutto, non ci vedevamo dalla fine della laurea triennale. Davvero un bravo ragazzo!!
Da Silvi Marina a Termoli tutto stupendo!!! Ciclabili stupende, la via dei trabucchi!! Non ho parole per descrivere tanta bellezza tutta insieme.
Arrivato a Termoli ero cotto, i km iniziavano a pesare sulle gambe, le tappe che all'inizio riuscivo a finirle in 4-5 ore adesso andavano sempre aumentando. Dolori alle calcificazioni della caviglia, mani, anca. Ma i paesaggi che ho visto hanno ripagato qualsiasi dolore, la bici riesce a farti vedere i paesi e i panorami in maniera diversa, lentamente, a differenza di viaggiare in treno, auto, autobus, ti puoi fermare, parlare con la gente, capire la generosità delle persone, molti mi hanno fatto rinfrescare con la loro acqua del giardino oppure mi hanno dato bottigliette d'acqua da bere. Questo è il bello di un Paese, l'essere generosi e accoglienti con chiunque!
Noi italiani ci siamo sempre vantati di questo, soprattutto al sud, ma credo che potremmo esserlo molto di più!
Da Termoli sono partito per la mia ultima tappa CERIGNOLA, il mio paese natale!! Nonostante non sia di certo il miglior paese del mondo io continuo a volergli bene, e a lodarlo qui al nord dove vivo. Quest'anno poi con il campionato dell'audace a scuola dove lavoro, a Inzago, hanno dovuto sopportarmi per i miei cori pro audace e vedermi indossare la felpa giallo-blu per tutto l'anno.
Il viaggio è stato pesantissimo, i 40 gradi se non più si sono fatti sentire! Da Termoli sono andato a Campomarino poi, per evitare la statale 16 visto l'alta velocità delle auto, sono salito a Serracapriola, poi San Paolo Civitate, San Severo. Qui mi sono fermato a mangiare e a riprendermi dalle salite che non pensavo fossero così dure.
Ma la Puglia non è solo il TAVOLIERE! Da San Severo passando per Ordona, Stornara e infine Cerignola ho rischiato per ben 5 volte che dei cani, sicuramente perché volevano giocare, mi facessero cadere dalla bici, nonostante i 900 km sulle gambe credo che neanche il miglior Cipollini andasse così veloce o l'attuale Ganna!
Sono infine arrivato a Cerignola il 19 di Luglio la prima tappa DUOMO!! con un solo pensiero, ci sono riuscito ancora!!! Che felicità!
Ringrazio tutte le persone che durante il giorno mi scrivevano dei messaggi o mi chiamavano per sapere come stavo vi posso assicurare che servono!! Quando si sta da soli in un viaggio, sapere che qualcuno ti pensa da molta forza!
Sicuramente il messaggio che voglio lanciare è rivolto anche ai miei ragazzi di scuola: non partite mai per sconfitti, date sempre il meglio e pensate positivo!"
Marcello è un esempio di vita, e di come lo sport possa essere il volano per compiere imprese che solo a pensarci sembrano ardue ed impossibili. Complimenti, e alla prossima!
Gli abbiamo chiesto di raccontarci il "diario di viaggio" del percorso effettuato in bicicletta da Milano sino a Cerignola, diviso in più tappe e fermate. Lui ha subito accettato di buon grado.
Marcello Bufo è affetto da una malattia rara (l'eteroplasia ossea), che però non gli ha impedito di fare sport e di raggiungere traguardi importanti grazie all'impegno, all'entusiasmo e alla grande forza di volontà che lo contraddistinguono.
"Finito lo stretto di Messina avevo in mente un altra idea, quella di raggiungere Cerignola in bici da Pozzuolo Martesana. Poi il Covid ha bloccato tutto, pochi allenamenti, pochi km in bici, quindi è passato in secondo piano.
Quest'anno grazie al mio amico Claudio che mi ha portato molto in giro, compresa Bergamo alta e la salita bella tosta, per me, della Roncola, e a Paolo che mi ha dato degli allenamenti specifici che mi hanno fatto migliorare tanto, ho deciso di provarci. Ero emozionato ma anche preoccupato, perché devo tener conto che in bici ho sempre dei dolorini alla muscolatura ischio/pubarica a causa delle ossificazioni.
Ma con l'idea che se il dolore si fosse acuito in viaggio avrei sempre potuto prendere il treno per ritornare a casa, ho deciso di tentare.
Giorno della partenza il 9 Luglio da Pozzuolo Martesana, con prima tappa a Cremona. Tutto troppo bello! Sotto casa mia il sindaco e caro amico Silvio con Danilo il mio vicino di casa e i miei compagni di squadra del "Triathlon Insport" di Cassano d'Adda, che avevano deciso di accompagnarmi fino a Crema. Sono stati dolcissimi e mi hanno fatto abituare piano piano al pensiero che avrei dovuto fare 900 km in solitaria.
Dopo un caffè a Crema sono partito in direzione Cremona. Tanto gran turco, paesaggi di campagna lombarda, il tutto tra ciclabili e strade secondarie. Arrivato a Cremona giro la città, dormo in ostello per poi ripartire la mattina successiva presto.
Seconda tappa Cremona - Reggio Emilia. A Reggio Emilia vive mia cugina, quindi tappa obbligata per un saluto e passare li la notte. Incontro tanti bei paesini e il fiume più grande d'Italia, il Po, percorro un piccolo tratto della ciclabile del nostro fiume, bellissimo! Purtroppo dopo un pò di foto non blocco bene il cellulare sul suo supporto per bici, mi cade e sono dovuto restare una notte in più a Reggio per sistemarlo.
Per arrivare a Reggio passo anche da Parma, città bellissima e piena di ciclabili, dove per caso incontro mia cugina Marialuigia, che, visto il caldo insopportabile, mi ospita per un pò a casa sua per farmi rinfrescare e mangiare qualcosa. Finalmente a Reggio sistemo il cellulare e riparto.
Prossima destinazione Bologna (passando per Modena), dove mi aspetta il mio amico Alessandro. Erano anni che non vedevo Bologna, che è rimasta sempre stupenda. La prima cosa che ho fatto all'arrivo? Un bel paninone con la mortadella, per poi perdermi nei portici della città.
Tappa successiva Bologna - Misano, finalmente il mare! a Misano mi aspettava una mia carissima collega di scuola, Damiana, che mi ha ospitato molto gentilmente. Una tappa bella lunga, ma per fortuna il tempo è stato nuvoloso e con una pioggerellina molto sottile che mi ha rinfrescato, senza però rendere pericolosa la strada.
Sulla ciclabile della via Emilia purtroppo un camion gira sulla ciclabile senza badare ai ciclisti e mi prende la spalla e le borse della bici, loro impietriti, io gli ho urlato contro qualsiasi cosa…
Per fortuna si è concluso tutto solo con un grande spavento. Devo dire che leggendo i vari forum avevo intuito del poco rispetto nei riguardi dei ciclisti, ma non credevo così tanto.
Comunque a Misano mi sono rilassato e ho mangiato una bella piadina romagnola.
Tappa successiva Fano, dove mi attendevano i miei zii: Margherita, Geltrude e Nino. Per arrivare a Fano ho deciso di fare la strada interna visto il poco chilometraggio, scelta sbagliata ma bella, sono salito a Gradara famosa per il suo castello e per la famosa storia d'amore di Paolo e Francesca narrata da Dante, salita molto faticosa (ripeto per un ciclista neofita come me e con i miei problemi).
Arrivato a Fano sono stato coccolato dai miei zii che mi hanno fatto mangiare l'infinito, e poi riposo, mare. Infatti visto che mi sono trovato troppo bene sono rimasto un giorno in più anche perché nella tappa successiva avrei incontrato il Conero, quindi altre salite.
Infatti la tappa seguente è stata Fano - Porto Sant'Elpidio. Come dicevo molto impegnativa per le salite, sono passato da Loreto ed ho pensato a mia nonna che amava quel santuario. A Porto Sant'Elpidio mi aspettava in campeggio un altra mia collega che mi ha ospitato, anche qui mare, due chiacchiere una bella pizza. La mattina seguente pronto per ripartire, direzione Silvi Marina.
In Abruzzo ho incontrato le ciclabili migliori, anche se nella riserva naturale regionale Sentina ho preso una bella caduta, e mi sono procurato un bel ematoma alla coscia e varie escoriazioni.
Ero solo in una riserva naturale all'una con il sole che non mi ha lasciato mai tregua e la bici con la ruota anteriore che non si muoveva più, premetto che non sono un gran meccanico di bici, quindi il panico poteva essere totale. Comunque dal cammino di Santiago, allo stretto di Messina, alla riunione a Bruxelles al parlamento europeo, ai vari esami che la vita ti pone di fronte, sono riuscito a capire che bisogna restare calmi.
Dopo il panico iniziale ho cercato di calmarmi e di vedere cosa fosse successo, comunque non so in che modo ma sono riuscito a sbloccare la ruota ed arrivare al primo decathlon più vicino, ho fatto vedere la bici, niente di rotto, messo ghiaccio e lavato, devo dire che sono stati tutti molto gentili. Sono quindi ripartito.
Arrivato a Silvi Marina ho scritto ad un mio amico di Università, Francesco, ed abbiamo passato davvero un sera molto bella insieme parlando un pò di tutto, non ci vedevamo dalla fine della laurea triennale. Davvero un bravo ragazzo!!
Da Silvi Marina a Termoli tutto stupendo!!! Ciclabili stupende, la via dei trabucchi!! Non ho parole per descrivere tanta bellezza tutta insieme.
Arrivato a Termoli ero cotto, i km iniziavano a pesare sulle gambe, le tappe che all'inizio riuscivo a finirle in 4-5 ore adesso andavano sempre aumentando. Dolori alle calcificazioni della caviglia, mani, anca. Ma i paesaggi che ho visto hanno ripagato qualsiasi dolore, la bici riesce a farti vedere i paesi e i panorami in maniera diversa, lentamente, a differenza di viaggiare in treno, auto, autobus, ti puoi fermare, parlare con la gente, capire la generosità delle persone, molti mi hanno fatto rinfrescare con la loro acqua del giardino oppure mi hanno dato bottigliette d'acqua da bere. Questo è il bello di un Paese, l'essere generosi e accoglienti con chiunque!
Noi italiani ci siamo sempre vantati di questo, soprattutto al sud, ma credo che potremmo esserlo molto di più!
Da Termoli sono partito per la mia ultima tappa CERIGNOLA, il mio paese natale!! Nonostante non sia di certo il miglior paese del mondo io continuo a volergli bene, e a lodarlo qui al nord dove vivo. Quest'anno poi con il campionato dell'audace a scuola dove lavoro, a Inzago, hanno dovuto sopportarmi per i miei cori pro audace e vedermi indossare la felpa giallo-blu per tutto l'anno.
Il viaggio è stato pesantissimo, i 40 gradi se non più si sono fatti sentire! Da Termoli sono andato a Campomarino poi, per evitare la statale 16 visto l'alta velocità delle auto, sono salito a Serracapriola, poi San Paolo Civitate, San Severo. Qui mi sono fermato a mangiare e a riprendermi dalle salite che non pensavo fossero così dure.
Ma la Puglia non è solo il TAVOLIERE! Da San Severo passando per Ordona, Stornara e infine Cerignola ho rischiato per ben 5 volte che dei cani, sicuramente perché volevano giocare, mi facessero cadere dalla bici, nonostante i 900 km sulle gambe credo che neanche il miglior Cipollini andasse così veloce o l'attuale Ganna!
Sono infine arrivato a Cerignola il 19 di Luglio la prima tappa DUOMO!! con un solo pensiero, ci sono riuscito ancora!!! Che felicità!
Ringrazio tutte le persone che durante il giorno mi scrivevano dei messaggi o mi chiamavano per sapere come stavo vi posso assicurare che servono!! Quando si sta da soli in un viaggio, sapere che qualcuno ti pensa da molta forza!
Sicuramente il messaggio che voglio lanciare è rivolto anche ai miei ragazzi di scuola: non partite mai per sconfitti, date sempre il meglio e pensate positivo!"
Marcello è un esempio di vita, e di come lo sport possa essere il volano per compiere imprese che solo a pensarci sembrano ardue ed impossibili. Complimenti, e alla prossima!