Basket
La Canusium Basket promossa in serie C unica: parla il cerignolano Giovanni Romano
Tra i protagonisti della Canusium Basket spicca il cerignolano Giovanni Romano che ha conquistato la promozione in C unica
Cerignola - domenica 16 aprile 2023
A distanza di un anno dalla promozione in serie C Silver la Canusium Basket di Canosa conquista con due giornate d'anticipo la promozione in serie C unica. Una grandissima soddisfazione per il Presidente, Andrea D'amico, il coach Felice Carano e la squadra tutta. Nell'ultima partita casalinga la città intera ha festeggiato con la squadra al Palasport in una grande festa.
Tra loro nel ruolo di play, titolarissimo, c'è il cerignolano Giovanni Romano, noto alla città anche per le sue gloriose imprese con l'Udas basket. Da due anni Romano indossa la divisa rossoblu del Canusium ed è stato un grande protagonista sia della passata che della presente promozione in C unica.
Ciao Giovanni, complimenti per la promozione in C unica, è bel traguardo personale e per la vostra squadra.
"Si, esatto, grazie per i complimenti! Sono contento sia a livello personale che per la squadra. Quest'anno ho avuto la fortuna di essere in un bel gruppo, bravi ragazzi prima che ottimi giocatori. Ci siamo meritati questa promozione sul campo, insieme e da grande squadra. La società, poi, è stata brava nell'allestire una squadra molto competitiva e a raggiungere quindi l'obiettivo prefissato a inizio stagione".
Senz'altro durante il campionato ci sono stati momenti no, ma ne siete sempre usciti, qual è stata l'arma vincente di questa squadra?
"Si, abbiamo attraversato diversi momenti di difficoltà, soprattutto perché eravamo una squadra nuova, completamente riformata e quindi non conoscevamo le nostre caratteristiche come giocatori. All'inizio abbiamo avuto difficoltà nel capirci sul campo, ma niente che non si possa risolvere. Infatti, ne siamo usciti alla grande; l'arma vincete è stata soprattutto capire ognuno il proprio ruolo all'interno della squadra e una volta superato questo ostacolo è andato tutto alla perfezione e non a caso abbiamo dominato nella seconda parte del campionato".
Quando hai capito che questa squadra avrebbe potuto raggiungere alti risultati?
"Io ci credevo sin dall'inizio, dal primo giorno che abbiamo messo piede in quel palazzetto. Perché conoscendo i giocatori ho subito pensato che avremmo fatto un bel campionato, solo che come dicevo prima avevamo bisogno di conoscerci sai dentro che fuori dal campo. Magari a differenza di altre società che avevano squadre allestite da molti anni, mettere su una squadra completamente nuova è una grande scommessa, ma la nostra è stata senz'altro una scommessa vinta".
Il Canusium è una neopromossa in C, ma con i giusti innesti si è subito dimostrata una squadra temibile. Che clima c'era nello spogliatoio? Vi siete amalgamati sin da subito con le nuove reclute?
"Come ti dicevo forse la nostra più grande pecca è stata quella di non conoscerci, venivamo tutti da campionati diversi, tutti avevano voglia di giocare e mettersi in mostra, come è giusto che sia. Bisognava fare quell'upgrade necessario per passare dall'individualità al lavoro di squadra, e una volta fatto è andato tutto alla perfezione".
Qual è stata LA partita? Quella che ha infuso fiducia nella squadra?
"LA partita decisiva, quella dove c'è stata la svolta, è stata secondo me quella giocata a Matera. Matera era la capolista e quella partita la giocammo malissimo, con un approccio sbagliato e perdemmo di 40 punti. La settimana successiva, in palestra, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che dovevamo cambiare marcia e non perdere di vista l'obiettivo. E così è stato. Dopo quella partita ci sono stati solo successi, siamo stati determinati, precisi, oserei dire perfetti, quindi si, è stata una sconfitta a farci cambiare".
Hai vissuto momenti di gloria qui a Cerignola, pensi mai di ritornare a giocare per la tua città?
"A Cerignola sono cresciuto cestisticamente all'inizio, ed è stato bellissimo giocare per il proprio paese, ma per come sono fatto io come persona, in ogni squadra in cui ho giocato mi sono sempre cucito la maglietta addosso, sulla mia pelle, dando il massimo per quei colori. Ho amato giocare e vincere per la mia città, come ho amato giocare e vincere per il Canosa".
Ambizioni per il futuro? Cosa ti auguri?
"Ambizioni per il futuro.. cosa mi auguro? Tanta buona fortuna (ride, ndr). Sicuramente mi auguro di restare nell'ambito sportivo, magari per tutta la vita, perché sono innamorato dello sport. Non nascondo che ho pensato alla carriera da allenatore, chissà magari anche in categorie superiori, ma al momento voglio ancora giocare, sento che posso dare ancora tanto al basket, è presto per appendere le scarpette al chiodo!".
Tra loro nel ruolo di play, titolarissimo, c'è il cerignolano Giovanni Romano, noto alla città anche per le sue gloriose imprese con l'Udas basket. Da due anni Romano indossa la divisa rossoblu del Canusium ed è stato un grande protagonista sia della passata che della presente promozione in C unica.
Ciao Giovanni, complimenti per la promozione in C unica, è bel traguardo personale e per la vostra squadra.
"Si, esatto, grazie per i complimenti! Sono contento sia a livello personale che per la squadra. Quest'anno ho avuto la fortuna di essere in un bel gruppo, bravi ragazzi prima che ottimi giocatori. Ci siamo meritati questa promozione sul campo, insieme e da grande squadra. La società, poi, è stata brava nell'allestire una squadra molto competitiva e a raggiungere quindi l'obiettivo prefissato a inizio stagione".
Senz'altro durante il campionato ci sono stati momenti no, ma ne siete sempre usciti, qual è stata l'arma vincente di questa squadra?
"Si, abbiamo attraversato diversi momenti di difficoltà, soprattutto perché eravamo una squadra nuova, completamente riformata e quindi non conoscevamo le nostre caratteristiche come giocatori. All'inizio abbiamo avuto difficoltà nel capirci sul campo, ma niente che non si possa risolvere. Infatti, ne siamo usciti alla grande; l'arma vincete è stata soprattutto capire ognuno il proprio ruolo all'interno della squadra e una volta superato questo ostacolo è andato tutto alla perfezione e non a caso abbiamo dominato nella seconda parte del campionato".
Quando hai capito che questa squadra avrebbe potuto raggiungere alti risultati?
"Io ci credevo sin dall'inizio, dal primo giorno che abbiamo messo piede in quel palazzetto. Perché conoscendo i giocatori ho subito pensato che avremmo fatto un bel campionato, solo che come dicevo prima avevamo bisogno di conoscerci sai dentro che fuori dal campo. Magari a differenza di altre società che avevano squadre allestite da molti anni, mettere su una squadra completamente nuova è una grande scommessa, ma la nostra è stata senz'altro una scommessa vinta".
Il Canusium è una neopromossa in C, ma con i giusti innesti si è subito dimostrata una squadra temibile. Che clima c'era nello spogliatoio? Vi siete amalgamati sin da subito con le nuove reclute?
"Come ti dicevo forse la nostra più grande pecca è stata quella di non conoscerci, venivamo tutti da campionati diversi, tutti avevano voglia di giocare e mettersi in mostra, come è giusto che sia. Bisognava fare quell'upgrade necessario per passare dall'individualità al lavoro di squadra, e una volta fatto è andato tutto alla perfezione".
Qual è stata LA partita? Quella che ha infuso fiducia nella squadra?
"LA partita decisiva, quella dove c'è stata la svolta, è stata secondo me quella giocata a Matera. Matera era la capolista e quella partita la giocammo malissimo, con un approccio sbagliato e perdemmo di 40 punti. La settimana successiva, in palestra, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che dovevamo cambiare marcia e non perdere di vista l'obiettivo. E così è stato. Dopo quella partita ci sono stati solo successi, siamo stati determinati, precisi, oserei dire perfetti, quindi si, è stata una sconfitta a farci cambiare".
Hai vissuto momenti di gloria qui a Cerignola, pensi mai di ritornare a giocare per la tua città?
"A Cerignola sono cresciuto cestisticamente all'inizio, ed è stato bellissimo giocare per il proprio paese, ma per come sono fatto io come persona, in ogni squadra in cui ho giocato mi sono sempre cucito la maglietta addosso, sulla mia pelle, dando il massimo per quei colori. Ho amato giocare e vincere per la mia città, come ho amato giocare e vincere per il Canosa".
Ambizioni per il futuro? Cosa ti auguri?
"Ambizioni per il futuro.. cosa mi auguro? Tanta buona fortuna (ride, ndr). Sicuramente mi auguro di restare nell'ambito sportivo, magari per tutta la vita, perché sono innamorato dello sport. Non nascondo che ho pensato alla carriera da allenatore, chissà magari anche in categorie superiori, ma al momento voglio ancora giocare, sento che posso dare ancora tanto al basket, è presto per appendere le scarpette al chiodo!".