Calcio
Colucci, 4-3-3 e esperienza da fare man mano
Presentato il cerignolano Leonardo Colucci, nuovo allenatore della Reggiana. "L'esperienza si farà sul campo"
Cerignola - mercoledì 15 giugno 2016
12.31
Idee chiare, 4-3-3, giocatori già visti e rivisti in ben 50 partite precedenti della Reggiana e tanta voglia di guadagnarsi la riconferma sul campo. Ecco Leonardo Colucci, nuovo allenatore della Reggiana. Il solo anno di contratto concessogli dalla società emiliana non spaventa l'allenatore nativo di Cerignola e all'esordio sulla panchina di una prima squadra. "Voglio guadagnarmi la riconferma sul campo e non sentirmi legato ad un contratto. Chi prenderemo? Noi ci dobbiamo adeguare a quello che è il mercato. Non vale solo per noi, il mercato è sempre aperto. Prendere un giocatore solo per riempire una casella non va bene. Il calciatore per essere acquistato dalla Reggiana dovrà avere i requisiti per far parte della squadra. Per cui sceglieremo con calma e i giocatori si comprano anche l'ultimo giorno utile. Comunque il 70/80% della squadra sarà in ritiro e poi faremo interventi migliorativi".
Le idee sul gioco sono chiare, un 4-3-3 modellabile che può diventare 3-4-3. "Ma il modulo è un dettaglio statico, il calcio giocato, invece, è dinamico", sostiene Colucci.
"L'esperienza? La faremo sul campo. Quando arrivai alla Lazio, da calciatore, Zoff mi disse che i campi sono tutti uguali. Non esistono campi in discesa o in salita".
La serenità e la tranquillità si percepiscono anche quando scherza sul cambio di proprietà con la società acquistata dall'ex stella del baseball americano, Mike Piazza. "L'inglese? Con good morning ci siamo - scherza Colucci (risate in sala stampa dei presenti) - da domani iniziamo con le lezioni, le avevo già cominciate al Bologna. Ma (e ritorna a scherzare), forse fa prima il patron ad imparare l'italiano".
Infine il capitolo allenatori e il ricordo della sua città natia: "Ne ho avuti di bravi, se ne devo citare qualcuno, Ancelotti, Prandelli, Mazzone, Giampaolo sono stati dei grandissimi e mi hanno dato tanto. Ma ho giocato 23 anni e non voglio trascurare nessuno. Tutti mi hanno dato qualcosa anche il vigile che mi allenava negli allievi del Cerignola".
Le idee sul gioco sono chiare, un 4-3-3 modellabile che può diventare 3-4-3. "Ma il modulo è un dettaglio statico, il calcio giocato, invece, è dinamico", sostiene Colucci.
"L'esperienza? La faremo sul campo. Quando arrivai alla Lazio, da calciatore, Zoff mi disse che i campi sono tutti uguali. Non esistono campi in discesa o in salita".
La serenità e la tranquillità si percepiscono anche quando scherza sul cambio di proprietà con la società acquistata dall'ex stella del baseball americano, Mike Piazza. "L'inglese? Con good morning ci siamo - scherza Colucci (risate in sala stampa dei presenti) - da domani iniziamo con le lezioni, le avevo già cominciate al Bologna. Ma (e ritorna a scherzare), forse fa prima il patron ad imparare l'italiano".
Infine il capitolo allenatori e il ricordo della sua città natia: "Ne ho avuti di bravi, se ne devo citare qualcuno, Ancelotti, Prandelli, Mazzone, Giampaolo sono stati dei grandissimi e mi hanno dato tanto. Ma ho giocato 23 anni e non voglio trascurare nessuno. Tutti mi hanno dato qualcosa anche il vigile che mi allenava negli allievi del Cerignola".