Volley
“Capitan Tenacia” Betty Tortora
Intervista alla bandiera della Pallavolo Cerignola
Cerignola - venerdì 4 marzo 2016
21.36
Betty Tortora è l'atleta di spicco della pallavolo cerignola, vanta numerose presenze nel Campionato di Serie B ed è alla seconda stagione con le "pantere". Ecco cosa abbiamo chiesto all'atleta classe '82 anche in vista della partita di sabato contro Giovinazzo:
Che tipo di allenamento e preparazione state effettuando in vista della sfida casalinga contro Giovinazzo, terza in classifica?
"Loro sono ragazze che già conosciamo, le abbiamo affrontate anche nello scorso campionato e non hanno cambiato molto. La preparazione è quella della capolista che non vuole perdere punti, più che altro stiamo studiando le dinamiche di squadra e le correlazioni muro-difesa anche perché a questo punto del campionato c'è da consolidare più l'aspetto tattico. Hanno una centrale di riferimento, la difesa è il loro forte e in attacco possono avere qualche difficoltà in più; ci prepareremo per mettere in difficoltà appunto questa difesa".
Entrando nel personale, sei l'allenatrice dell'under 16… Credi che in futuro ci sia spazio per qualcuna delle ragazze più piccole? Alcune sono già pronte per il salto di qualità?
"Io lo spero tanto. Purtroppo hanno iniziato da poco il percorso con me, questo è solo il secondo anno. Loro hanno abbracciato il progetto Pallavolo Cerignola arrivando da altre realtà, ma in poco tempo abbiamo creato un ottimo organico visto che questa stagione rispetto a quella passata abbiamo raggiunto le Final Four. Io credo e spero che in loro rimanga questo spirito combattivo e, se già vedi la ragazzina arrabbiarsi per l'errore commesso, è un punto di partenza e una forma d'orgoglio. E' la cosa più bella che un allenatore possa vedere, vedi in loro la passione. Un paio di giocatrici sono predisposte per questo sport e con naturalezza riescono a fare movimenti su cui altre invece devono lavorare di più: mi auguro che riescano ad affinare la loro tecnica e preparazione, anche perché dalla loro parte c'è l'età che le aiuta. Io ho iniziato a 15 anni (sorride, ndr) e tutto è possibile!"
Sei alle prese con questo infortunio. Come lo stai gestendo? Ci sono novità?
"Se ci sono novità? Sì, purtroppo… E' più grave del previsto dato che in passato ho rotto un tendine della spalla, inoltre c'è uno stadio degenerativo degli altri tendini che la compongono. Ciò mi costringe ad una operazione più complessa. La gestione non esiste, mi metto a disposizione al 100% della squadra. Oggi non mi alleno perché sono in queste condizioni, sono in fase conservativa in vista del tour-de-force finale; stringo i denti e continuo a giocare. In passato ho recuperato un infortunio al ginocchio in soli tre mesi e credo di avere una soglia di sopportazione del dolore abbastanza alta."
Sei la giocatrice di punta della squadra, sei l'esempio anche per le più piccole. Dove trovi questo spirito e questa forza anche dopo l'infortunio? Hai un segreto?
"Quando hai una passione come questa ti esce tutto naturale. La pallavolo per me è un privilegio, è stata un lavoro per 12 anni. Devo tanto a questo sport. Sono quegli amori incondizionati che non riesci a controllare poiché per anni ho lavorato tantissimo, tanto sacrificio, mi sono messa sempre in gioco e non mi sono mai lasciata appagare, ho trovato sempre degli stimoli. Parlando chiaramente, questa serie D essendo un gradino sotto i campionati nazionali come la B non mi espone a difficoltà tecniche, trovo abbastanza semplice giocare in questa categoria. Però c'è lo stesso tanta grinta e voglia di fare, l'esempio lo abbiamo trovato in Molfetta dove, anche se loro hanno un'altezza media di 1,70 sono riuscite a darci del filo da torcere, hanno raccattato i palloni sui muri. Quindi non è solo tecnica ma voglia di fare e spirito di sacrificio ed è questo che voglio dire alle più piccole, non si smette mai di migliorare."
Siete capoliste e quasi qualificate alla finale, manca la matematica. Questa squadra può fare il passo nella categoria superiore così com'è formata in questo momento? Cosa cambieresti?
"Credo molto in questa squadra, perché c'è il giusto mix tra talento giovanile ed esperienza. Cambierei leggermente la mentalità e dare come esempio il mio spirito da stakanovista. Manca un punto alla matematica certezza, non dobbiamo sentirci appagate. Abbiamo una palleggiatrice di riferimento bravissima che ha giocato in categorie superiori, siamo tutte ragazze più grandi che hanno fatto la Serie B e la stoffa anche a distanza di anni c'è ancora. Io cambierei davvero poco di questa squadra, anche perché adesso l'esigenza non è più cercare giocatrici di livello per via del leggero abbassamento d'intensità e difficoltà dei campionati. C'è tecnica, voglia e grinta già nelle giocatrici più piccole."
Come vedi le avversarie della Final Four del 26 marzo a Trepuzzi?
" Personalmente non conosco le squadre avversarie, le affronteremo con molta cautela dato che sono tutte teste di serie degli altri gironi. Il fattore sorpresa è quello che più mi spaventa, sicuramente dobbiamo arrivare lì per essere perfette perché se non conosci l'avversario bisogna avere cento volte più attenzione. L'aggravante è la distanza, Trepuzzi è lontana, tante ragazze non hanno ancora fatto questo tipo di esperienza. L'approccio deve essere quello che ci deve portare a vincere, non è una passeggiata né tantomeno una gita, dispiace non poterla giocare in casa. Sicuramente apprenderemo molto dalle avversarie come Casarano, Trepuzzi stessa e Monopoli. Ce la giochiamo e vogliamo vincere!".