Calcio
Audace Cerignola, Coletti: «Importante tornare a vincere, adesso diamo continuità e ragioniamo partita dopo partita»
Dopo la vittoria contro il Francavilla in Sinni di domenica scorsa, parla l'esperto calciatore gialloblù
Cerignola - venerdì 15 novembre 2019
10.10
Dopo la vittoria di domenica scorsa per 2-1 contro il Francavilla in Sinni, il Cerignola si lascia alle spalle il periodo burrascoso delle ultime settimane culminato con l'esonero di mister Potenza e le dimissioni del DS Elio Di Toro. Con la conquista dei 3 punti adesso il Cerignola può guardare con entusiasmo al prosieguo del torneo, cercando di ragionare partita dopo partita e portare più punti possibili a casa. In casa Audace è Tommaso Coletti che, ai nostri microfoni, analizza il momento dell'ambiente ofantino.
Finalmente si torna a vincere. Quanto sono importanti i tre punti per il morale della squadra?
«Questi tre punti sono molto importanti poiché, venendo da una settimana particolare in cui c'è stato l'esonero di mister Potenza, c'è del dispiacere e, per quanto mi riguarda, sento una responsabilità personale di quello che è successo. Non sono uno che tende a scaricare su altri le colpe. Siamo una squadra e io per primo mi sento responsabile. Sono cose che nel calcio accadono, ma era importante ripartire con una vittoria e diventare più forti di prima per onorare noi stessi e la maglia che portiamo addosso, cercando di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati».
Adesso bisogna dare continuità già dalla sfida contro il Gladiator. Che gara si aspetta?
«Dobbiamo smettere di guardare la classifica e preoccuparci di chi ha più o meno punti. Adesso bisogna ragionare partita per partita, tirare fuori il massimo da ogni sfida. Vincere tutte le partite, dobbiamo giocare per vincere che sia in casa o in trasferta. Abbiamo perso tanto terreno e ora dobbiamo cercare di recuperarlo».
Siete una squadra esperta, a cosa addebita questo periodo complicato?
«Non lo addebito a nulla. Rivedendo come abbiamo giocato nelle scorse partite, se non avessimo tirato in porta, se non avessimo creato gioco, allora mi sarei preoccupato. Poi la società ovviamente ha dovuto prendere delle decisioni che noi possiamo solo accettare. Sicuramente c'è stata poca lucidità da parte nostra, ma in ogni partita abbiamo creato palle gol. A volte abbiamo sbagliato l'ultimo passaggio. Probabilmente ci è mancata quella spensieratezza sana che ci deve essere. Ci tengo a fare i complimenti ai miei ragazzi perché formano un gruppo sano, di gente esperta, ma soprattutto gente che ci tiene a tal punto da sentirsi questa pressione addosso. Dobbiamo ritrovare quella giusta serenità».
Come si trova qui a Cerignola? Come vede la piazza?
«Io qui mi trovo benissimo, è la mia terra. Sono di Canosa di Puglia, sto vivendo la mia famiglia, la mia nipotina e tante piccole cose che non vivevo ormai da 15 anni. Anche se la mia scelta non è dovuta a questo, sono venuto qui perché la società mi ha voluto a tutti i costi e il progetto era ambizioso e importante. Sono un professionista e non mi sarei fatto problemi a giocare ancora distante da casa. Non è stata una scelta dovuta alla "logistica", il fatto di essermi riavvicinato alla mia terra è stata la ciliegina sulla torta. Sono qui per dare il massimo sul campo».
Finalmente si torna a vincere. Quanto sono importanti i tre punti per il morale della squadra?
«Questi tre punti sono molto importanti poiché, venendo da una settimana particolare in cui c'è stato l'esonero di mister Potenza, c'è del dispiacere e, per quanto mi riguarda, sento una responsabilità personale di quello che è successo. Non sono uno che tende a scaricare su altri le colpe. Siamo una squadra e io per primo mi sento responsabile. Sono cose che nel calcio accadono, ma era importante ripartire con una vittoria e diventare più forti di prima per onorare noi stessi e la maglia che portiamo addosso, cercando di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati».
Adesso bisogna dare continuità già dalla sfida contro il Gladiator. Che gara si aspetta?
«Dobbiamo smettere di guardare la classifica e preoccuparci di chi ha più o meno punti. Adesso bisogna ragionare partita per partita, tirare fuori il massimo da ogni sfida. Vincere tutte le partite, dobbiamo giocare per vincere che sia in casa o in trasferta. Abbiamo perso tanto terreno e ora dobbiamo cercare di recuperarlo».
Siete una squadra esperta, a cosa addebita questo periodo complicato?
«Non lo addebito a nulla. Rivedendo come abbiamo giocato nelle scorse partite, se non avessimo tirato in porta, se non avessimo creato gioco, allora mi sarei preoccupato. Poi la società ovviamente ha dovuto prendere delle decisioni che noi possiamo solo accettare. Sicuramente c'è stata poca lucidità da parte nostra, ma in ogni partita abbiamo creato palle gol. A volte abbiamo sbagliato l'ultimo passaggio. Probabilmente ci è mancata quella spensieratezza sana che ci deve essere. Ci tengo a fare i complimenti ai miei ragazzi perché formano un gruppo sano, di gente esperta, ma soprattutto gente che ci tiene a tal punto da sentirsi questa pressione addosso. Dobbiamo ritrovare quella giusta serenità».
Come si trova qui a Cerignola? Come vede la piazza?
«Io qui mi trovo benissimo, è la mia terra. Sono di Canosa di Puglia, sto vivendo la mia famiglia, la mia nipotina e tante piccole cose che non vivevo ormai da 15 anni. Anche se la mia scelta non è dovuta a questo, sono venuto qui perché la società mi ha voluto a tutti i costi e il progetto era ambizioso e importante. Sono un professionista e non mi sarei fatto problemi a giocare ancora distante da casa. Non è stata una scelta dovuta alla "logistica", il fatto di essermi riavvicinato alla mia terra è stata la ciliegina sulla torta. Sono qui per dare il massimo sul campo».