Calcio
Audace Cerignola, Acampora: «A Lavello si poteva vincere, siamo sulla buona strada»
L'intervista del difensore gialloblù, Acampora, dopo i recuperi contro Portici e Lavello
Cerignola - venerdì 27 novembre 2020
10.05
Nato a Napoli, il 27 novembre del 1998, Piersilvio Acampora è lo scudo di una difesa che, contro il Lavello, ha retto alla grande contro un team ostico come quello Lucano: anticipi puliti e tempi perfetti, ha sempre trovato un rimedio ai velenosi tentativi offensivi dei locali e smanacciato più volte i pericolosi cross di Vitofrancesco. Già tanta esperienza alle spalle per lui: è reduce da tre stagioni consecutive in Serie C con la maglia della Paganese (31 presenze, 1 gol). Cresciuto tra le fila del Club campano, Acampora ha anche disputato, nella stagione 2016/17, un campionato Primavera con lo Spezia. In questa intervista, il giocatore gialloblù fa il punto della situazione in casa Audace.
La difesa del Cerignola è una delle meno battute del campionato, nonostante tutto. Tre volte su cinque non avete subito gol. Qual è il segreto?
«Abbiamo un buonissimo reparto giovanile, guidato dall'esperienza di Jimmi Allegrini. Poi sono molto utili i consigli e gli allenamenti del mister. Lavoriamo molto sulla fase difensiva, cerchiamo di non lasciare nulla al caso e farci trovare sempre pronti, in ogni partita e contro ogni avversario».
Buon punto conquistato a Lavello. C'è qualche rimorso per le occasioni sprecate? Poteva andare diversamente?
«Sì, sicuramente, soprattutto perché abbiamo avuto due/tre occasioni gol nette che ci potevano permettere di chiudere la partita, però il Lavello è una buona squadra. Ma comunque questo punto ci serve per il morale e per muovere, seppur di poco, la nostra classifica. Abbiamo affrontato una compagine esperta, forse con un pizzico di cinismo in più l'avremmo anche portata a casa».
Tre partite da titolare, un rosso (a Molfetta) e poi la prova di Lavello: un bilancio del tuo primo campionato da over?
«È ancora presto, perché abbiamo giocato solo tre partite. Stiamo ancora cercando la forma giusta e amalgamarci al meglio, quindi difficile avere ancora il 100% della dimestichezza in campo, anche perché lo scorso campionato sono stato fermo. Quindi aspetterei ancora un pochino prima di fare un bilancio. Siamo comunque sulla strada giusta per fare una buona stagione, abbiamo tutte le carte in regola».
Per te tanta Serie C e prima ancora la Primavera, che cosa cambia in D?
«Non è una differenza abissale, anche perché sapevo della serietà della società che lavora bene e che vuole il calcio in un certo modo. Lo vedo più sotto l'aspetto di un mio rilancio, qui ho la possibilità di fare bene e dare una grossa mano a tutti i miei compagni».
Quanto sta pesando non avere il pubblico a supportarvi la domenica? E se dall'altro lato può aiutare a esprimersi con meno pressione addosso...
«Stiamo vivendo male questa situazione, ovviamente. Ho avuto modo di vedere il 'Monterisi' pieno e con il tifo, e viverlo senza spettatori e senza il calore dei tifosi è una cosa che ti spiazza. Manca l'uomo in più, manca quella spinta che in certi frangenti di una gara può cambiare tutto. Spero che questa situazione ritorni alla normalità il prima possibile».
La difesa del Cerignola è una delle meno battute del campionato, nonostante tutto. Tre volte su cinque non avete subito gol. Qual è il segreto?
«Abbiamo un buonissimo reparto giovanile, guidato dall'esperienza di Jimmi Allegrini. Poi sono molto utili i consigli e gli allenamenti del mister. Lavoriamo molto sulla fase difensiva, cerchiamo di non lasciare nulla al caso e farci trovare sempre pronti, in ogni partita e contro ogni avversario».
Buon punto conquistato a Lavello. C'è qualche rimorso per le occasioni sprecate? Poteva andare diversamente?
«Sì, sicuramente, soprattutto perché abbiamo avuto due/tre occasioni gol nette che ci potevano permettere di chiudere la partita, però il Lavello è una buona squadra. Ma comunque questo punto ci serve per il morale e per muovere, seppur di poco, la nostra classifica. Abbiamo affrontato una compagine esperta, forse con un pizzico di cinismo in più l'avremmo anche portata a casa».
Tre partite da titolare, un rosso (a Molfetta) e poi la prova di Lavello: un bilancio del tuo primo campionato da over?
«È ancora presto, perché abbiamo giocato solo tre partite. Stiamo ancora cercando la forma giusta e amalgamarci al meglio, quindi difficile avere ancora il 100% della dimestichezza in campo, anche perché lo scorso campionato sono stato fermo. Quindi aspetterei ancora un pochino prima di fare un bilancio. Siamo comunque sulla strada giusta per fare una buona stagione, abbiamo tutte le carte in regola».
Per te tanta Serie C e prima ancora la Primavera, che cosa cambia in D?
«Non è una differenza abissale, anche perché sapevo della serietà della società che lavora bene e che vuole il calcio in un certo modo. Lo vedo più sotto l'aspetto di un mio rilancio, qui ho la possibilità di fare bene e dare una grossa mano a tutti i miei compagni».
Quanto sta pesando non avere il pubblico a supportarvi la domenica? E se dall'altro lato può aiutare a esprimersi con meno pressione addosso...
«Stiamo vivendo male questa situazione, ovviamente. Ho avuto modo di vedere il 'Monterisi' pieno e con il tifo, e viverlo senza spettatori e senza il calore dei tifosi è una cosa che ti spiazza. Manca l'uomo in più, manca quella spinta che in certi frangenti di una gara può cambiare tutto. Spero che questa situazione ritorni alla normalità il prima possibile».