Volley
Alessandro Santo, Udas Pallavolo Cerignola: “Calma e razionalità per affrontare qualsiasi situazione”
Il giocatore, di ruolo laterale, frequenta il secondo anno del corso di laurea in "Fisioterapia"
Cerignola - martedì 12 marzo 2024
15.16
Nato a Canosa di Puglia (Ba) ma residente a Barletta, Alessandro Santo (classe 2003) ha un forte legame con la nostra città. Attualmente, infatti, gioca nella squadra "Udas Pallavolo Cerignola", nel ruolo di laterale. Dopo l'ennesima vittoria ottenuta in campionato e l'ottimo piazzamento in classifica, la squadra guidata da Mister Ferraro può ora guardare al futuro con maggiore ottimismo e fiducia.
Nonostante la giovane età, Alessandro è uno dei capisaldi della squadra ofantina. Lo abbiamo intercettato "fuori dal campo" per conoscerlo un po' meglio.
Buongiorno, Alessandro. Oltre ad essere un bravo pallavolista, cosa fai nella vita?
"Per indole mi piace dare una mano quando posso, sistemare situazioni scomode con assoluta calma e cercando di rassicurare gli altri, soprattutto in ambito sportivo. E' per questo motivo che ho scelto di studiare Fisioterapia. Sono al secondo anno di Università, e il percorso è ancora parecchio lungo e impegnativo. Non lo consiglio ai deboli di cuore…"
Quali sono i principi e gli insegnamenti che hai ritrovato in comune nella vita e nello sport?
"Sono dell'opinione che, nella vita come nello sport, la calma sia la virtù dei forti. Per questo cerco di affrontare qualsiasi situazione che mi si presenti davanti cercando di rimanere sempre il più possibile razionale".
Perché hai optato per la pallavolo come sport da praticare?
"Ho cominciato da piccolo praticando calcio. Poi la genetica ha fatto il suo e mi ha portato sul parquet dei palazzetti. Infatti non sono né il primo, né l'ultimo che nella mia famiglia si avvicina a questo sport. Sarà destino?!"
Quali sono le emozioni che provi quando sei in campo e la squadra in cui giochi sta facendo una bella partita?
"Felicità, grinta e voglia di strappare un sorriso. La pallavolo è pur sempre uno sport di squadra, e trovo che sia più che giusto trovare l'armonia in campo, soprattutto in determinati momenti"
Di fronte invece ad una sconfitta, quali sono i tuoi pensieri più ricorrenti?
"Prima di tutto analizzo quella che è stata la mia prestazione, quello che avrei potuto fare e che invece non è andato bene. Questo serve per poi riprovare a sistemare il tutto durante l'allenamento successivo. Ovviamente mi confronto sempre con il resto della squadra e con l'allenatore"
La pallavolo è un gioco di squadra. Quanto conta essere un gruppo ben coeso?
"Direi che conta tantissimo. Ogni punto è diverso dall'altro e allo stesso tempo è simile per la dinamica. E' quindi fondamentale avere una squadra affiatata che abbia fiducia nel futuro, tanto quanto in se stessa".
Sei un leader o un gregario? Ti piace trascinare il gruppo o segui gli altri evitando lo scontro?
"Personalmente cerco sempre di evitare lo scontro, non c'è nulla di peggiore che scontrarsi in una partita o allenamento. E' il primo anno che gioco in serie C, quindi sto cercando di raccogliere quanta più esperienza possibile e le informazioni necessarie dalle persone che mi circondano e che hanno parecchi anni di esperienza nella categoria".
Un bel piazzamento in classifica per l'Udas Pallavolo Cerignola. Secondo te, dove potrebbe arrivare la squadra?
"Ci aspetta un finale di campionato molto impegnativo, contro le prime in classifica fuori casa. Sarà importantissimo rendere al meglio e mantenere la posizione in classifica che ci siamo guadagnati sul campo per tutto il campionato".
Come ti vedi tra dieci anni? Quali sono i tuoi obiettivi personali, sportivi e professionali?
"Spero di ritrovarmi sempre in ambito sportivo, come giocatore o come fisioterapista. Chissà…"
Nonostante la giovane età, Alessandro è uno dei capisaldi della squadra ofantina. Lo abbiamo intercettato "fuori dal campo" per conoscerlo un po' meglio.
Buongiorno, Alessandro. Oltre ad essere un bravo pallavolista, cosa fai nella vita?
"Per indole mi piace dare una mano quando posso, sistemare situazioni scomode con assoluta calma e cercando di rassicurare gli altri, soprattutto in ambito sportivo. E' per questo motivo che ho scelto di studiare Fisioterapia. Sono al secondo anno di Università, e il percorso è ancora parecchio lungo e impegnativo. Non lo consiglio ai deboli di cuore…"
Quali sono i principi e gli insegnamenti che hai ritrovato in comune nella vita e nello sport?
"Sono dell'opinione che, nella vita come nello sport, la calma sia la virtù dei forti. Per questo cerco di affrontare qualsiasi situazione che mi si presenti davanti cercando di rimanere sempre il più possibile razionale".
Perché hai optato per la pallavolo come sport da praticare?
"Ho cominciato da piccolo praticando calcio. Poi la genetica ha fatto il suo e mi ha portato sul parquet dei palazzetti. Infatti non sono né il primo, né l'ultimo che nella mia famiglia si avvicina a questo sport. Sarà destino?!"
Quali sono le emozioni che provi quando sei in campo e la squadra in cui giochi sta facendo una bella partita?
"Felicità, grinta e voglia di strappare un sorriso. La pallavolo è pur sempre uno sport di squadra, e trovo che sia più che giusto trovare l'armonia in campo, soprattutto in determinati momenti"
Di fronte invece ad una sconfitta, quali sono i tuoi pensieri più ricorrenti?
"Prima di tutto analizzo quella che è stata la mia prestazione, quello che avrei potuto fare e che invece non è andato bene. Questo serve per poi riprovare a sistemare il tutto durante l'allenamento successivo. Ovviamente mi confronto sempre con il resto della squadra e con l'allenatore"
La pallavolo è un gioco di squadra. Quanto conta essere un gruppo ben coeso?
"Direi che conta tantissimo. Ogni punto è diverso dall'altro e allo stesso tempo è simile per la dinamica. E' quindi fondamentale avere una squadra affiatata che abbia fiducia nel futuro, tanto quanto in se stessa".
Sei un leader o un gregario? Ti piace trascinare il gruppo o segui gli altri evitando lo scontro?
"Personalmente cerco sempre di evitare lo scontro, non c'è nulla di peggiore che scontrarsi in una partita o allenamento. E' il primo anno che gioco in serie C, quindi sto cercando di raccogliere quanta più esperienza possibile e le informazioni necessarie dalle persone che mi circondano e che hanno parecchi anni di esperienza nella categoria".
Un bel piazzamento in classifica per l'Udas Pallavolo Cerignola. Secondo te, dove potrebbe arrivare la squadra?
"Ci aspetta un finale di campionato molto impegnativo, contro le prime in classifica fuori casa. Sarà importantissimo rendere al meglio e mantenere la posizione in classifica che ci siamo guadagnati sul campo per tutto il campionato".
Come ti vedi tra dieci anni? Quali sono i tuoi obiettivi personali, sportivi e professionali?
"Spero di ritrovarmi sempre in ambito sportivo, come giocatore o come fisioterapista. Chissà…"