Basket
A ‘casa’ di coach Marinelli
Faccia a faccia con il coach Campione di Puglia per la seconda volta consecutiva: “Ma ora penso solo all'interzona”.
Cerignola - mercoledì 8 marzo 2017
10.39
Tre giorni fa il pala "Nando Dileo" era gremito di gente. Erano tutti lì per festeggiare la Castellano Udas e l'aritmetica certezza del primo posto nella serie C silver. Quaranta minuti di basket giocato, la vittoria sul Martina e poi la festa. Giocatori, staff, società e tifosi celebravano la vittoria. Ora gli spalti sono deserti. Il parquet e la lunga panchina con i seggiolini blu vuoti. Ci aspetta lì, dalla sua postazione, coach Marinelli.
Sorrisi, abbracci, complimenti e poi via con la lunga intervista. "All'inizio dell'anno con la società ci eravamo imposti di raggiungere la fase interregionale senza passare dai playoff. Obiettivo raggiunto. Sono contentissimo per la società e i ragazzi. Io, avendolo vissuto l'anno scorso, non ho dato molto peso a questa vittoria parziale. La mia testa è proiettata alla seconda fase". Quella interregionale, il secondo step della stagione già nei suoi pensieri, ora che la prima parte è archiviata. Già, perché Marinelli non lascia nulla al caso, non stacca mai la spina ed è sempre sul pezzo, sempre concentrato sul lavoro da fare. Certo, adesso è più tranquillo e soddisfatto per la regular season condotta a ritmi elevatissimi, forsennati e forse sorprendenti. 26 vittorie su 28 partite disputate, miglior attacco con 2466 punti fatti, seconda miglior difesa con 2000 punti subiti: numeri da capogiro. "Sì, è tanta roba. E guardando anche le statistiche siamo primi sui rimbalzi, percentuali da 2, da 3, tiri liberi e assist. Se a questo ci aggiungi che un terzo delle partite le abbiamo fatte senza Cooper i numeri sono ancora più importanti". Alzi la mano chi ci avrebbe scommesso quando il 20 luglio 2015 fu annunciato il suo nome per sostituire coach Matteo Totaro. In pochi, pochissimi. Per uno che, fino a quel momento, aveva sempre avuto a che fare con i ragazzini e con il settore giovanile. Vincendo anche lì, è ovvio: "A San Severo (alla mia prima esperienza con un primo campionato senior in Promozione) abbiamo vinto con una squadra under 19, bissando il successo anche nel campionato under 19 regionale. L'anno successivo siamo riusciti a portare la squadra under 17 d'eccellenza alle Finali Nazionali (traguardo storico per San Severo e per la provincia di Foggia)". Con la vittoria ha un buon feeling. E' pronto per il salto nel mondo dei "grandi". A porgergli la mano è il presidente Di Giorgio che gli affida le chiavi dell'Udas Basket. Parte da lui la rifondazione biancoazzurra nell'estate 2015: "Due anni fa arrivò la chiamata del presidente per affidarmi il compito di gestire la squadra (coach e direttore sportivo). Oggi, ripercorrendoli, posso dire che sono stati due anni intensi, bellissimi, sempre nelle prime posizioni, con il palazzetto pieno ad ogni partita e i nostri tifosi sempre presenti nelle trasferte. Tanti bravi ragazzi da allenare e tante situazioni da gestire. E' il mio lavoro e non lo cambierei per nessuna cosa al mondo".
Campione di Puglia al primo tentativo, dopo aver battuto in finale playoff la Diamond Foggia. Il sogno della B solo sfiorato. Ma con il roster a disposizione forse si erano raggiunti traguardi già impensabili. Se non è un predestinato poco ci manca. E allora perché non ripetersi anche in questa stagione, con una squadra tutta nuova e soprattutto fortissima? "All'inizio dell'anno abbiamo cambiato 7 giocatori su 10. Con l'entrata della famiglia Castellano, e con la conferma degli sponsor storici, Allianz -Sceap e Sorac, abbiamo allestito una squadra importante con tanti giocatori italiani bravi e con due stranieri già ammirati nell'interzona con Cefalù. C'è voluto tanto lavoro e pazienza per amalgamarli e per far capire che i singoli dovevano fare un passo indietro per l'interesse della squadra. Il gruppo si è cimentato ad ogni partita e anche se spesso abbiamo sofferto, siamo riusciti quasi sempre a portare a casa i 2 punti". Lo hanno fatto ininterrottamente dal 15 ottobre contro Castellaneta fino al 26 febbraio quando, a Francavilla, è arrivata la prima sconfitta dopo 23 vittorie consecutive. "Sono state tutte belle le vittorie. Ricordo le partite contro Ostuni, Ceglie, Mola e Vieste in trasferta. E poi il derby, ancora Ostuni e Nardò in casa. Forse, proprio la vittoria contro i neretini ci ha dato maggior sicurezza e tante energie mentali per resistere al primo posto". Purtroppo per Marinelli la stagione non finisce qui. Mancano ancora due partite in cui far entrare nei meccanismi chi ha avuto meno spazio e poi viene il bello. Quell'interzona in cui cullare il sogno B. Il coach è scaramantico. Tanto. Provo ad incalzare ma al primo accenno di obiettivo promozione mi sorride, pronunciandosi con il più classico dei "Ti rispondo a fine stagione". Come in ogni pre partita.
Ma almeno una promessa coach la rilasci? Ci pensa un po' e … "Con la squadra al completo e senza assenze, infortuni o altro, possiamo guardare a questa seconda fase con fiducia. Il roster è stato allestito con 10 giocatori proprio per essere lì a dare il meglio e cercare di raggiungere quel sogno che la società, i tifosi e la piazza meritano. I ragazzi e lo staff sono orgogliosi di far parte di questa famiglia e sono sicuro che daranno il meglio ad ogni incontro".
Le premesse ci sono. Cala il sipario sull'intervista. La serie B invece è un sogno che va ancora cullato e avverato. Ma per quello ne riparleremo a giungo inoltrato. Giusto coach?
Sorrisi, abbracci, complimenti e poi via con la lunga intervista. "All'inizio dell'anno con la società ci eravamo imposti di raggiungere la fase interregionale senza passare dai playoff. Obiettivo raggiunto. Sono contentissimo per la società e i ragazzi. Io, avendolo vissuto l'anno scorso, non ho dato molto peso a questa vittoria parziale. La mia testa è proiettata alla seconda fase". Quella interregionale, il secondo step della stagione già nei suoi pensieri, ora che la prima parte è archiviata. Già, perché Marinelli non lascia nulla al caso, non stacca mai la spina ed è sempre sul pezzo, sempre concentrato sul lavoro da fare. Certo, adesso è più tranquillo e soddisfatto per la regular season condotta a ritmi elevatissimi, forsennati e forse sorprendenti. 26 vittorie su 28 partite disputate, miglior attacco con 2466 punti fatti, seconda miglior difesa con 2000 punti subiti: numeri da capogiro. "Sì, è tanta roba. E guardando anche le statistiche siamo primi sui rimbalzi, percentuali da 2, da 3, tiri liberi e assist. Se a questo ci aggiungi che un terzo delle partite le abbiamo fatte senza Cooper i numeri sono ancora più importanti". Alzi la mano chi ci avrebbe scommesso quando il 20 luglio 2015 fu annunciato il suo nome per sostituire coach Matteo Totaro. In pochi, pochissimi. Per uno che, fino a quel momento, aveva sempre avuto a che fare con i ragazzini e con il settore giovanile. Vincendo anche lì, è ovvio: "A San Severo (alla mia prima esperienza con un primo campionato senior in Promozione) abbiamo vinto con una squadra under 19, bissando il successo anche nel campionato under 19 regionale. L'anno successivo siamo riusciti a portare la squadra under 17 d'eccellenza alle Finali Nazionali (traguardo storico per San Severo e per la provincia di Foggia)". Con la vittoria ha un buon feeling. E' pronto per il salto nel mondo dei "grandi". A porgergli la mano è il presidente Di Giorgio che gli affida le chiavi dell'Udas Basket. Parte da lui la rifondazione biancoazzurra nell'estate 2015: "Due anni fa arrivò la chiamata del presidente per affidarmi il compito di gestire la squadra (coach e direttore sportivo). Oggi, ripercorrendoli, posso dire che sono stati due anni intensi, bellissimi, sempre nelle prime posizioni, con il palazzetto pieno ad ogni partita e i nostri tifosi sempre presenti nelle trasferte. Tanti bravi ragazzi da allenare e tante situazioni da gestire. E' il mio lavoro e non lo cambierei per nessuna cosa al mondo".
Campione di Puglia al primo tentativo, dopo aver battuto in finale playoff la Diamond Foggia. Il sogno della B solo sfiorato. Ma con il roster a disposizione forse si erano raggiunti traguardi già impensabili. Se non è un predestinato poco ci manca. E allora perché non ripetersi anche in questa stagione, con una squadra tutta nuova e soprattutto fortissima? "All'inizio dell'anno abbiamo cambiato 7 giocatori su 10. Con l'entrata della famiglia Castellano, e con la conferma degli sponsor storici, Allianz -Sceap e Sorac, abbiamo allestito una squadra importante con tanti giocatori italiani bravi e con due stranieri già ammirati nell'interzona con Cefalù. C'è voluto tanto lavoro e pazienza per amalgamarli e per far capire che i singoli dovevano fare un passo indietro per l'interesse della squadra. Il gruppo si è cimentato ad ogni partita e anche se spesso abbiamo sofferto, siamo riusciti quasi sempre a portare a casa i 2 punti". Lo hanno fatto ininterrottamente dal 15 ottobre contro Castellaneta fino al 26 febbraio quando, a Francavilla, è arrivata la prima sconfitta dopo 23 vittorie consecutive. "Sono state tutte belle le vittorie. Ricordo le partite contro Ostuni, Ceglie, Mola e Vieste in trasferta. E poi il derby, ancora Ostuni e Nardò in casa. Forse, proprio la vittoria contro i neretini ci ha dato maggior sicurezza e tante energie mentali per resistere al primo posto". Purtroppo per Marinelli la stagione non finisce qui. Mancano ancora due partite in cui far entrare nei meccanismi chi ha avuto meno spazio e poi viene il bello. Quell'interzona in cui cullare il sogno B. Il coach è scaramantico. Tanto. Provo ad incalzare ma al primo accenno di obiettivo promozione mi sorride, pronunciandosi con il più classico dei "Ti rispondo a fine stagione". Come in ogni pre partita.
Ma almeno una promessa coach la rilasci? Ci pensa un po' e … "Con la squadra al completo e senza assenze, infortuni o altro, possiamo guardare a questa seconda fase con fiducia. Il roster è stato allestito con 10 giocatori proprio per essere lì a dare il meglio e cercare di raggiungere quel sogno che la società, i tifosi e la piazza meritano. I ragazzi e lo staff sono orgogliosi di far parte di questa famiglia e sono sicuro che daranno il meglio ad ogni incontro".
Le premesse ci sono. Cala il sipario sull'intervista. La serie B invece è un sogno che va ancora cullato e avverato. Ma per quello ne riparleremo a giungo inoltrato. Giusto coach?