Meteo & Dintorni
Il Punto
A cura di Antonio Digirolamo
mercoledì 7 marzo 2018
15.29
Stiamo, da giorni, ragionando su prospettive mediamente invernali che potrebbero far svoltare nuovamente le condizioni meteo di marzo.
Prospettive che vengono contemplate giornalmente da alcuni dei più autorevoli modelli di previsione, pronti a leggere quegli effetti dello sconquasso atmosferico che ha caratterizzato febbraio.
Cosa attenderci quindi? Affidandoci proprio alle proiezioni modellistiche ci aspettiamo una nuova recrudescenza del maltempo nel periodo in oggetto.
Maltempo innescato da graduali, via via più consistenti, apporti d'aria fredda dai quadranti settentrionali.
E proprio quest'aria fredda potrebbe dare il là a un'irruzione artica più vigorosa.
Ovviamente ci stiamo riferendo alla probabilità che si verifichi l'irruzione fredda suddetta.
Probabilità che, giorno dopo giorno, stanno crescendo ma ciò non vuol dire che vi sia la certezza.
La sola certezza che abbiamo, e fidatevi che non è poco, è che i modelli matematici seguitano a individuare un trend votato al maltempo e a temperature un po' più basse della media.
Diciamo che le probabilità stanno crescendo anche per un altro motivo:
stiamo andando incontro allo smantellamento del Vortice Polare - naturale visto il periodo e ciò non farà altro che accrescere quegli scambi meridiani di cui tanto si parla.
Ove per scambi meridiani, lo rammentiamo, s'intende lo spostamento di aria fredda verso sud e aria mite verso nord.
Un meccanismo assolutamente naturale che serve per riequilibrare l'enorme differenza termica tra l'Equatore e il Polo Nord.
Di marzo s'è parlato, più e più volte. Per alcuni ciò che stiamo per scrivere potrà sembrare azzardato, ma il nostro compito è anche quello di provare a individuare le tendenze stagionali. Tendenze che, lasciatosi alle spalle marzo, confermano un trend piuttosto perturbato anche per aprile.
Insomma, come detto gli effetti dello sconquasso atmosferico potrebbero persistere per un lungo periodo. Forse per larga parte della primavera.
Nel periodo oggetto d'analisi possiamo ritenere assai probabile una prosecuzione del maltempo ad opera di perturbazioni provenienti dal nord Atlantico.
Iniezioni d'aria più fredda farebbero scendere le temperature, con una crescente componente artica i termometri potrebbero darci valori inferiori alle medie stagionali e in tal modo potrebbero riproporsi nevicate a quote localmente basse.
Primavera che presto prenderà piede anche secondo astronomia ma che mai come quest'anno promette davvero dinamicità atmosferica estrema.
Prospettive che vengono contemplate giornalmente da alcuni dei più autorevoli modelli di previsione, pronti a leggere quegli effetti dello sconquasso atmosferico che ha caratterizzato febbraio.
Cosa attenderci quindi? Affidandoci proprio alle proiezioni modellistiche ci aspettiamo una nuova recrudescenza del maltempo nel periodo in oggetto.
Maltempo innescato da graduali, via via più consistenti, apporti d'aria fredda dai quadranti settentrionali.
E proprio quest'aria fredda potrebbe dare il là a un'irruzione artica più vigorosa.
Ovviamente ci stiamo riferendo alla probabilità che si verifichi l'irruzione fredda suddetta.
Probabilità che, giorno dopo giorno, stanno crescendo ma ciò non vuol dire che vi sia la certezza.
La sola certezza che abbiamo, e fidatevi che non è poco, è che i modelli matematici seguitano a individuare un trend votato al maltempo e a temperature un po' più basse della media.
Diciamo che le probabilità stanno crescendo anche per un altro motivo:
stiamo andando incontro allo smantellamento del Vortice Polare - naturale visto il periodo e ciò non farà altro che accrescere quegli scambi meridiani di cui tanto si parla.
Ove per scambi meridiani, lo rammentiamo, s'intende lo spostamento di aria fredda verso sud e aria mite verso nord.
Un meccanismo assolutamente naturale che serve per riequilibrare l'enorme differenza termica tra l'Equatore e il Polo Nord.
Di marzo s'è parlato, più e più volte. Per alcuni ciò che stiamo per scrivere potrà sembrare azzardato, ma il nostro compito è anche quello di provare a individuare le tendenze stagionali. Tendenze che, lasciatosi alle spalle marzo, confermano un trend piuttosto perturbato anche per aprile.
Insomma, come detto gli effetti dello sconquasso atmosferico potrebbero persistere per un lungo periodo. Forse per larga parte della primavera.
Nel periodo oggetto d'analisi possiamo ritenere assai probabile una prosecuzione del maltempo ad opera di perturbazioni provenienti dal nord Atlantico.
Iniezioni d'aria più fredda farebbero scendere le temperature, con una crescente componente artica i termometri potrebbero darci valori inferiori alle medie stagionali e in tal modo potrebbero riproporsi nevicate a quote localmente basse.
Primavera che presto prenderà piede anche secondo astronomia ma che mai come quest'anno promette davvero dinamicità atmosferica estrema.