L'ho visto..Al Cinema
Io prima di te, il film che emoziona conquista il box office
Recensione del lungometraggio campione d'incassi dalle tinte drammatiche
sabato 17 settembre 2016
14.28
Una storia che vuole insegnare a vivere con entusiasmo ogni attimo della propria vita, anche quando questa sembra voltarti le spalle. Può essere descritto con queste parole il romantico "Io prima di te", film britannico diretto da Thea Sharrock, con protagonisti Sam Claflin e una strepitosa Emilia Clarke (la Daenerys Targaryen de "Il Trono di Spade") in una veste decisamente inedita e sorprendente. Da regina dei draghi a ragazza della campagna inglese, un po' imbranata e in cerca di un lavoro, il passo è breve.
Dopo essere stata licenziata dal locale in cui lavorava da tempo come cameriera, Lou trova un impiego presso la facoltosa famiglia dei Traynor. Il suo reale compito? Far tornare a sorridere Will: lui, bello e ricchissimo, ex banchiere, vittima di un grave incidente stradale che l'ha costretto sulla sedia a rotelle, incapace ora di muovere gli arti inferiori e superiori. Prima di questa disgrazia, il giovane Will praticava un'esistenza molto attiva e dinamica: amante dei viaggi e degli sport estremi, era fidanzato con Alicia e la sua vita sembrava perfetta; a seguito dell'incidente, ha perso ogni speranza per il futuro e nemmeno il suo sorriso, capace un tempo di far innamorare qualsiasi donna, ma che ora appare cinico e forzato, farebbe pensare a un uomo che guarda al resto della propria vita con ottimismo. Fino a quando, nella sua lussuosa dimora, non si presentano Lou e la sua contagiosa gioia di vivere…
Tratto dall'omonimo romanzo best-seller di Jojo Moyes, il lungometraggio affronta, da una prospettiva originale, il tema della disabilità, già trattato, secondo un'angolazione diversa, nel celebre film francese "Quasi Amici" del 2011. A differenza di altre pellicole romantiche a sfondo drammatico, evidentemente rivolte a un pubblico femminile, il film non si perde in sdolcinatezze e il tema affrontato è alleggerito da molti degli scambi di battute dei protagonisti e dal modo "colorato" e a tratti buffo di vestirsi da parte di Lou. La differenza fra le classi sociali dei protagonisti e i frequenti cambi di ambientazione contribuiscono a offrire un senso di dinamicità a una trasposizione che parte un po' lenta ma che diventa sicuramente più coinvolgente nel corso della narrazione della storia.
Il film, distribuito in Italia dal primo settembre scorso, è balzato subito in testa al botteghino e rappresenta uno dei "casi" della stagione cinematografica. Le ragioni del suo successo? Probabilmente la voglia, da parte dello spettatore, di emozionarsi, di non smettere mai di sognare, di inseguire uno slancio di entusiasmo, che aiuti ad affrontare le difficoltà, spesso impreviste, della vita. E il desiderio, per molti nascosto, di trovare qualcosa o qualcuno che rappresenti, per citare una delle frasi più belle del film, "l'unica ragione per cui desiderare di alzarsi al mattino".
Dopo essere stata licenziata dal locale in cui lavorava da tempo come cameriera, Lou trova un impiego presso la facoltosa famiglia dei Traynor. Il suo reale compito? Far tornare a sorridere Will: lui, bello e ricchissimo, ex banchiere, vittima di un grave incidente stradale che l'ha costretto sulla sedia a rotelle, incapace ora di muovere gli arti inferiori e superiori. Prima di questa disgrazia, il giovane Will praticava un'esistenza molto attiva e dinamica: amante dei viaggi e degli sport estremi, era fidanzato con Alicia e la sua vita sembrava perfetta; a seguito dell'incidente, ha perso ogni speranza per il futuro e nemmeno il suo sorriso, capace un tempo di far innamorare qualsiasi donna, ma che ora appare cinico e forzato, farebbe pensare a un uomo che guarda al resto della propria vita con ottimismo. Fino a quando, nella sua lussuosa dimora, non si presentano Lou e la sua contagiosa gioia di vivere…
Tratto dall'omonimo romanzo best-seller di Jojo Moyes, il lungometraggio affronta, da una prospettiva originale, il tema della disabilità, già trattato, secondo un'angolazione diversa, nel celebre film francese "Quasi Amici" del 2011. A differenza di altre pellicole romantiche a sfondo drammatico, evidentemente rivolte a un pubblico femminile, il film non si perde in sdolcinatezze e il tema affrontato è alleggerito da molti degli scambi di battute dei protagonisti e dal modo "colorato" e a tratti buffo di vestirsi da parte di Lou. La differenza fra le classi sociali dei protagonisti e i frequenti cambi di ambientazione contribuiscono a offrire un senso di dinamicità a una trasposizione che parte un po' lenta ma che diventa sicuramente più coinvolgente nel corso della narrazione della storia.
Il film, distribuito in Italia dal primo settembre scorso, è balzato subito in testa al botteghino e rappresenta uno dei "casi" della stagione cinematografica. Le ragioni del suo successo? Probabilmente la voglia, da parte dello spettatore, di emozionarsi, di non smettere mai di sognare, di inseguire uno slancio di entusiasmo, che aiuti ad affrontare le difficoltà, spesso impreviste, della vita. E il desiderio, per molti nascosto, di trovare qualcosa o qualcuno che rappresenti, per citare una delle frasi più belle del film, "l'unica ragione per cui desiderare di alzarsi al mattino".