L'ho visto..Al Cinema
Freddy e la sua band
Bohemian Rhapsody, film diretto dall’americano Bryan Singer, racconta due storie tra loro indissolubili, quella di Freddy Mercury e quella dell’epopea della rock band dei Queen dalla sua nascita nel 1970 fino all’esibizione al celebre Live Aid del 1985.
sabato 1 dicembre 2018
17.05
La raspodia, come recita Wikipedia, è: "una composizione musicale a un solo movimento, di carattere molto libero e variegato", e la definizione sembra cucita addosso alla la vita del cantante inglese. Freddy Mercury era senz'altro una persona molto variegata, un genio e un rivoluzionario innovatore della musica, dal carattere molto libero e indiscutibilmente variegato, ma anche intriso di anticonformismo (bohemienne più che boemo) a cui si aggiungeva una costante ricerca d'amore che lo ha accompagnato per tutta la vita e ha contagiato tutta la musica dei Queen, tutto questo tutto in una volta, in un unico movimento.
Il rocker nato a Zanzibar, al secolo Farrokh Bulsara, è interpretato nel film dall'attore americano di origine egiziana Rami Malek protagonista della serie Mr. Robot. La musica per Freddy Mercury ha rappresentato il mezzo con cui ricercare la sua vera identità, etnica e sessuale, e con il quale ha potuto manifestarsi con tutti i trasformismi che l'hanno accompagnato durante la sua carriera e che gli ha permesso di riuscire a far convivere i suoi due grandi amori, Mary Austin e Jim Hutton, rimasto con lui fino alla fine.
Il film di Bryan Singer riesce a raccontare tutto questo senza eccessi e cedere alla facile tentazione di scivolare in un racconto fatto solo di trasgressioni, riuscendo a dare uguale spazio alle varie sfaccettature di una vita che, nel caso di una rockstar, prendono corpo irrimediabilmente in sesso, droga e rock and roll.
Il film parla di Freddy Mercury ma anche dei Queen, che senza Mercury non sarebbero esistiti ma senza i quali nemmeno il divo Freddy riusciva ad essere pienamente sé stesso. Il gruppo inglese per Mercury ha rappresentato la vera famiglia facendo fatica a riconoscersi nella propria di origini parsi. Un rapporto simbiotico tra la band e il suo leader che solo la morte, assente nel film, è riuscita a spezzare lasciando intatto però il legame che lega i Queen ai suoi fan. Un film da consigliare a tutti, anche a coloro a cui non piacciono i Queen, ma a chi non piacciono i Queen?
Il rocker nato a Zanzibar, al secolo Farrokh Bulsara, è interpretato nel film dall'attore americano di origine egiziana Rami Malek protagonista della serie Mr. Robot. La musica per Freddy Mercury ha rappresentato il mezzo con cui ricercare la sua vera identità, etnica e sessuale, e con il quale ha potuto manifestarsi con tutti i trasformismi che l'hanno accompagnato durante la sua carriera e che gli ha permesso di riuscire a far convivere i suoi due grandi amori, Mary Austin e Jim Hutton, rimasto con lui fino alla fine.
Il film di Bryan Singer riesce a raccontare tutto questo senza eccessi e cedere alla facile tentazione di scivolare in un racconto fatto solo di trasgressioni, riuscendo a dare uguale spazio alle varie sfaccettature di una vita che, nel caso di una rockstar, prendono corpo irrimediabilmente in sesso, droga e rock and roll.
Il film parla di Freddy Mercury ma anche dei Queen, che senza Mercury non sarebbero esistiti ma senza i quali nemmeno il divo Freddy riusciva ad essere pienamente sé stesso. Il gruppo inglese per Mercury ha rappresentato la vera famiglia facendo fatica a riconoscersi nella propria di origini parsi. Un rapporto simbiotico tra la band e il suo leader che solo la morte, assente nel film, è riuscita a spezzare lasciando intatto però il legame che lega i Queen ai suoi fan. Un film da consigliare a tutti, anche a coloro a cui non piacciono i Queen, ma a chi non piacciono i Queen?