L'ho visto..Al Cinema
"Anomalisa", quando l'animazione diventa realtà
Il sorprendente film porta la firma di Charlie Kaufman
venerdì 25 marzo 2016
12.39
La mente labirintica di Charlie Kaufman (già sceneggiatore del formidabile "Se mi lasci ti cancello") dà vita ad "Anomalisa", singolare film d'animazione destinato a un pubblico adulto, candidato in tale categoria agli ultimi Premi Oscar (nella quale ha trionfato il favoritissimo "Inside Out"). Opera della quale egli è anche regista (in coppia con Duke Johnson).
Realizzato con la tecnica dello stop-motion, finanziato con una campagna di crowdfunding, il film tenta di esplorare i percorsi mentali di un uomo in crisi d'identità.
Michael Stone è un oratore motivazionale, autore di un libro di grande successo, "How may I help you help them", ed è giunto a Cincinnati per tenere una conferenza. Il successo nella vita professionale nasconde, tuttavia, una profonda insoddisfazione e un senso di smarrimento in quella privata: il protagonista non riesce più a provare emozioni e non distingue le persone attorno a lui, e ciò è reso con un espediente tecnico che all'inizio disorienta ma che si rivela, poi, geniale: tutte le persone che lo circondano (perfino sua moglie e suo figlio) hanno lo stesso volto e la stessa apatica voce (un unico doppiatore interpreta tutti i personaggi secondari, sia maschili che femminili).
Stone alloggia per una notte all'Hotel Fregoli (il nome non è casuale, richiama la Sindrome di Fregoli, rara malattia psichiatrica). A un certo punto, ode provenire, da una stanza vicina, la voce di una donna, diversa dall'unica voce piatta che, ormai, ascolta in tutti gli altri. Si tratta di Lisa, arrivata lì proprio per assistere alla conferenza del giorno dopo, essendo una grande ammiratrice di Stone. E' un vero colpo di fulmine tra i due: il protagonista vede in Lisa una donna speciale, unica luce nel suo mondo ormai spento e scialbo, una vera anomalia nella sua vita, da cui la crasi "Anomalisa" che dà il titolo al film.
Sin dall'inizio si viene coinvolti in un'atmosfera surreale, enfatizzata dalla presenza di alcune scene shock. Nella sorprendente sequenza del sogno, poi, c'è tutto Kaufman: un concentrato di immagini oniriche, che immedesimano lo spettatore nell'introspezione del personaggio principale.
Il senso di solitudine di Michael Stone, il suo estraniamento dalla realtà circostante e il voler fuggire dalla normalità e ripetitività della vita quotidiana sono elementi costanti durante la narrazione, nella quale i personaggi appaiono volutamente simili a dei pupazzi (da notare le giunture sui loro volti).
Decisamente un film originale, complesso e in alcuni tratti "disturbante", adatto soprattutto agli amanti dei film "psicologici".
Realizzato con la tecnica dello stop-motion, finanziato con una campagna di crowdfunding, il film tenta di esplorare i percorsi mentali di un uomo in crisi d'identità.
Michael Stone è un oratore motivazionale, autore di un libro di grande successo, "How may I help you help them", ed è giunto a Cincinnati per tenere una conferenza. Il successo nella vita professionale nasconde, tuttavia, una profonda insoddisfazione e un senso di smarrimento in quella privata: il protagonista non riesce più a provare emozioni e non distingue le persone attorno a lui, e ciò è reso con un espediente tecnico che all'inizio disorienta ma che si rivela, poi, geniale: tutte le persone che lo circondano (perfino sua moglie e suo figlio) hanno lo stesso volto e la stessa apatica voce (un unico doppiatore interpreta tutti i personaggi secondari, sia maschili che femminili).
Stone alloggia per una notte all'Hotel Fregoli (il nome non è casuale, richiama la Sindrome di Fregoli, rara malattia psichiatrica). A un certo punto, ode provenire, da una stanza vicina, la voce di una donna, diversa dall'unica voce piatta che, ormai, ascolta in tutti gli altri. Si tratta di Lisa, arrivata lì proprio per assistere alla conferenza del giorno dopo, essendo una grande ammiratrice di Stone. E' un vero colpo di fulmine tra i due: il protagonista vede in Lisa una donna speciale, unica luce nel suo mondo ormai spento e scialbo, una vera anomalia nella sua vita, da cui la crasi "Anomalisa" che dà il titolo al film.
Sin dall'inizio si viene coinvolti in un'atmosfera surreale, enfatizzata dalla presenza di alcune scene shock. Nella sorprendente sequenza del sogno, poi, c'è tutto Kaufman: un concentrato di immagini oniriche, che immedesimano lo spettatore nell'introspezione del personaggio principale.
Il senso di solitudine di Michael Stone, il suo estraniamento dalla realtà circostante e il voler fuggire dalla normalità e ripetitività della vita quotidiana sono elementi costanti durante la narrazione, nella quale i personaggi appaiono volutamente simili a dei pupazzi (da notare le giunture sui loro volti).
Decisamente un film originale, complesso e in alcuni tratti "disturbante", adatto soprattutto agli amanti dei film "psicologici".