Ce l’ho, mi manca...
Scopriamo insieme la sesta figurina “Cerignolani da Collezione”
Indossa la maglia rosso blu, porta i gradi di capitano
giovedì 17 marzo 2016
13.30
Nome: Alessio
Cognome: Cellamaro
Squadra: Canosa
Data di nascita: 05-01-1989
Peso: 80 kg
Altezza: 1,84 cm
Numero: 8
Piede: destro
Nella sesta puntata troviamo il primo capitano delle nostra personalissima rubrica "Cerignolani da collezione". E' un centrocampista centrale, tutto forza, quantità e qualità. E' Alessio Cellamaro capitano del Canosa. Personalità ad altissimo livello, non a caso porta la fascia al braccio. Duttile, preciso e anche creativo, ha senso della posizione e sa lanciare. E poi la grinta, quella non manca mai: buon lavoro box to box, un tiro potente dal quale scaturiscono anche i gol (vedere per credere la rete del 3-1 siglata domenica contro il Polimnia), ottimi e tempestivi inserimenti. E' un trascinatore, lotta, rincorre e rimonta: superarlo non è mai un impresa facile.
CARATTERISTICHE FISICHE
Fisico "normale" per uno che ricopre una posizione delicata, da schermo alla difesa. Corsa da mediano, guerreggia sempre. Scudo e spada in campo, non molla mai un centimetro.
PROFILO PSICOLOGICO
Carattere da guerriero, tipico per chi ha i gradi di capitano. Carismatico, è un leader in campo e fuori. Sempre disponibile, è visto come una chioccia da tutti. Favorisce l'inserimento dei più giovani e dei nuovi arrivati all'interno dello spogliatoio. Altrimenti, come dovrebbe essere un capitano?
CARRIERA / PALMARES
DICONO DI LUI
Giuseppe Scaringella (allenatore Canosa): "Alessio è un centrocampista con buone doti tecniche, capace sia nel gioco corto che nel lungo. Dispone di una discreta visione di gioco, è capace di attaccare gli spazi con ottimo tempismo e pericolosità, ha una struttura fisica che gli permette di imporsi sul gioco aereo. Fa parte di quei giocatori che ogni allenatore vorrebbe in rosa, per la sua duttilità ma soprattutto per le sue qualità umane. Generoso, non si tira mai indietro quando c'è da portare la croce, è un elemento positivo e costruttivo all'interno dello spogliatoio. Sicuramente nella sua carriera ha raccolto meno di quanto poteva effettivamente raccogliere. Beh, ora credo che sia sufficiente altrimenti poi si monta la testa".
Giuseppe Crudele (allenatore Juniores e vice di Massimo Gallo, Audace Cerignola): "Ho incontrato Alessio nella 2004, più di dieci anni fa a Trinitapoli. Era il capitano della mia squadra, un ragazzo esemplare sia in campo che fuori. Versatile, capace di fare sia la fase difensiva che offensiva, potevi schierarlo in più ruoli. Quell'anno fu un campionato e un anno difficile che alla fine vincemmo con gran merito! E' un giocatore che ha sfruttato poco le sue qualità pensando che è uno dei pochi ad aver esordito in C, passando anche dalla sfortunata parentesi di Bitonto in serie D. Ora a Canosa, non dico che ha trovato la sua dimensione calcistica ma sicuramente ha trovato la più funzionale alla sua attività: stiamo parlando sempre di un giocatore giovane, classe '89. Con Alessio ho tutt'ora un gran rapporto e so che lui conserva molto affettuosamente una mia lettera nei confronti della squadra … ma questa è un 'altra storia".
Matteo Colangione (difensore Audace Cerignola): "Alessio è un ragazzo semplice che ho conosciuto quando abbiamo giocato a Bitonto. Quell'anno, abbiamo vissuto anche insieme e mi ha fatto passare delle notti insonni, dato il suo sonnambulismo, famoso per aver raccontato a tutti gli episodi che accadevano. Come giocatore è uno molto preciso. La sua arma migliore è la forza e la resistenza. Magari un suo difetto è che si fa prendere troppo dalle emozioni in partite che sente particolarmente, ma questo lo sa anche lui".
Giovanni Cuocci (capitano Ascoli Satriano, ha giocato con Alessio nel Trinitapoli e a Canosa): "Alessio è innanzitutto un grande uomo. Colpisce subito la sua personalità: gentile e deciso, allo stesso tempo disponibile, umile e determinato. Grande uomo spogliatoio, uno che trascina gli altri. Sempre brillante, come giocatore ha una duttilità pazzesca. Puoi metterlo dove vuoi e lui farà sempre grandi prestazioni, dandoti tutto ciò che può darti. Per tutte queste qualità meriterebbe ben altro. E' una persona di cui ho profonda stima".
IL GOL A CUI E' PIU' AFFEZIONATO
Il ricordo di Alessio vola verso un lontano passato. Finale regionale giovanissimi, anno 2005-2006, ben 10 anni fa. Dalla sua descrizione sembra successo ieri: "Indossavo la maglia del Trinitapoli, giocavamo ad Altamura, con ben 1.000 spettatori, in panchina c'erano mister Crudele e Faccenda. A loro serviva un pari per vincere, ricordo che avevano preparato già la festa e le maglia celebrative. Poi al novantesimo, arriva il nostro gol, la mia rete, quella della vittoria. Una doccia fredda (per loro) una gioia immensa per noi, per me, con tanto di esultanza alla Tardelli".
X FACTOR
Anno 2008/2009, Cellamaro giocava a Bitonto in serie D. In panchina c'era mister Pizzulli, vecchia conoscenza del calcio ofantino. Alessio giocava poco quanto niente: 7 tribune di fila nelle prime sette giornate. All'ottava, il mister finalmente diede un'opportunità al centrocampista. Fu la sua chance, con la C maiuscola: era l'ottava giornata e da quella domenica Cellamaro, dopo una grande prova, non è più uscito dal campo.
MOTTO
"Che tu vinca o che tu perda, porta sempre a casa una cosa: la dignità". Franz Beckenbauer
SOMIGLIA A
"Per come giocano, ti rispondo Vidal e Marchisio. Hanno carisma, intensità, danno tutto in tutte le partite. Sono dei trascinatori".
SE FOSSIMO IN UN VIDEOGIOCO
"Avendo avuto nonno portoghese, che ha giocato anche nel Benfica, mi piacerebbe giocare lì. Sarebbe davvero simpatico esordire all'Estádio da Luz con tutti i miei parenti a fare il tifo".
Figurina realizzata da Stefano Pepe
Cognome: Cellamaro
Squadra: Canosa
Data di nascita: 05-01-1989
Peso: 80 kg
Altezza: 1,84 cm
Numero: 8
Piede: destro
Nella sesta puntata troviamo il primo capitano delle nostra personalissima rubrica "Cerignolani da collezione". E' un centrocampista centrale, tutto forza, quantità e qualità. E' Alessio Cellamaro capitano del Canosa. Personalità ad altissimo livello, non a caso porta la fascia al braccio. Duttile, preciso e anche creativo, ha senso della posizione e sa lanciare. E poi la grinta, quella non manca mai: buon lavoro box to box, un tiro potente dal quale scaturiscono anche i gol (vedere per credere la rete del 3-1 siglata domenica contro il Polimnia), ottimi e tempestivi inserimenti. E' un trascinatore, lotta, rincorre e rimonta: superarlo non è mai un impresa facile.
CARATTERISTICHE FISICHE
Fisico "normale" per uno che ricopre una posizione delicata, da schermo alla difesa. Corsa da mediano, guerreggia sempre. Scudo e spada in campo, non molla mai un centimetro.
PROFILO PSICOLOGICO
Carattere da guerriero, tipico per chi ha i gradi di capitano. Carismatico, è un leader in campo e fuori. Sempre disponibile, è visto come una chioccia da tutti. Favorisce l'inserimento dei più giovani e dei nuovi arrivati all'interno dello spogliatoio. Altrimenti, come dovrebbe essere un capitano?
CARRIERA / PALMARES
- Ha cominciato a giocare nel settore giovanile del Trinitapoli (giovanissimi e allievi, due titoli regionali vinti).
- 2005/2006: Apricena (Eccellenza pugliese)
- 2006/2007: Andria (Berretti nazionali, campionato vinto)
- 2007/2008: Bisceglie (titolo Juniores con alcune presenze in Eccellenza da under)
- 2008/2009: Bitonto (serie D)
- 2009/2010: Fasano (Eccellenza pugliese, sino a dicembre)
- 2009/2010: Canosa (Promozione pugliese, da gennaio a maggio)
- 2010/2011: San Giovanni Rotondo (Promozione pugliese)
- 2012/2013: Audace Cerignola (Eccellenza pugliese e Coppa Italia Regionale vinta a Martina contro il Galatina)
- 2014/2015: Canosa (Promozione pugliese)
- 2015/2016: Canosa (Promozione pugliese)
DICONO DI LUI
Giuseppe Scaringella (allenatore Canosa): "Alessio è un centrocampista con buone doti tecniche, capace sia nel gioco corto che nel lungo. Dispone di una discreta visione di gioco, è capace di attaccare gli spazi con ottimo tempismo e pericolosità, ha una struttura fisica che gli permette di imporsi sul gioco aereo. Fa parte di quei giocatori che ogni allenatore vorrebbe in rosa, per la sua duttilità ma soprattutto per le sue qualità umane. Generoso, non si tira mai indietro quando c'è da portare la croce, è un elemento positivo e costruttivo all'interno dello spogliatoio. Sicuramente nella sua carriera ha raccolto meno di quanto poteva effettivamente raccogliere. Beh, ora credo che sia sufficiente altrimenti poi si monta la testa".
Giuseppe Crudele (allenatore Juniores e vice di Massimo Gallo, Audace Cerignola): "Ho incontrato Alessio nella 2004, più di dieci anni fa a Trinitapoli. Era il capitano della mia squadra, un ragazzo esemplare sia in campo che fuori. Versatile, capace di fare sia la fase difensiva che offensiva, potevi schierarlo in più ruoli. Quell'anno fu un campionato e un anno difficile che alla fine vincemmo con gran merito! E' un giocatore che ha sfruttato poco le sue qualità pensando che è uno dei pochi ad aver esordito in C, passando anche dalla sfortunata parentesi di Bitonto in serie D. Ora a Canosa, non dico che ha trovato la sua dimensione calcistica ma sicuramente ha trovato la più funzionale alla sua attività: stiamo parlando sempre di un giocatore giovane, classe '89. Con Alessio ho tutt'ora un gran rapporto e so che lui conserva molto affettuosamente una mia lettera nei confronti della squadra … ma questa è un 'altra storia".
Matteo Colangione (difensore Audace Cerignola): "Alessio è un ragazzo semplice che ho conosciuto quando abbiamo giocato a Bitonto. Quell'anno, abbiamo vissuto anche insieme e mi ha fatto passare delle notti insonni, dato il suo sonnambulismo, famoso per aver raccontato a tutti gli episodi che accadevano. Come giocatore è uno molto preciso. La sua arma migliore è la forza e la resistenza. Magari un suo difetto è che si fa prendere troppo dalle emozioni in partite che sente particolarmente, ma questo lo sa anche lui".
Giovanni Cuocci (capitano Ascoli Satriano, ha giocato con Alessio nel Trinitapoli e a Canosa): "Alessio è innanzitutto un grande uomo. Colpisce subito la sua personalità: gentile e deciso, allo stesso tempo disponibile, umile e determinato. Grande uomo spogliatoio, uno che trascina gli altri. Sempre brillante, come giocatore ha una duttilità pazzesca. Puoi metterlo dove vuoi e lui farà sempre grandi prestazioni, dandoti tutto ciò che può darti. Per tutte queste qualità meriterebbe ben altro. E' una persona di cui ho profonda stima".
IL GOL A CUI E' PIU' AFFEZIONATO
Il ricordo di Alessio vola verso un lontano passato. Finale regionale giovanissimi, anno 2005-2006, ben 10 anni fa. Dalla sua descrizione sembra successo ieri: "Indossavo la maglia del Trinitapoli, giocavamo ad Altamura, con ben 1.000 spettatori, in panchina c'erano mister Crudele e Faccenda. A loro serviva un pari per vincere, ricordo che avevano preparato già la festa e le maglia celebrative. Poi al novantesimo, arriva il nostro gol, la mia rete, quella della vittoria. Una doccia fredda (per loro) una gioia immensa per noi, per me, con tanto di esultanza alla Tardelli".
X FACTOR
Anno 2008/2009, Cellamaro giocava a Bitonto in serie D. In panchina c'era mister Pizzulli, vecchia conoscenza del calcio ofantino. Alessio giocava poco quanto niente: 7 tribune di fila nelle prime sette giornate. All'ottava, il mister finalmente diede un'opportunità al centrocampista. Fu la sua chance, con la C maiuscola: era l'ottava giornata e da quella domenica Cellamaro, dopo una grande prova, non è più uscito dal campo.
MOTTO
"Che tu vinca o che tu perda, porta sempre a casa una cosa: la dignità". Franz Beckenbauer
SOMIGLIA A
"Per come giocano, ti rispondo Vidal e Marchisio. Hanno carisma, intensità, danno tutto in tutte le partite. Sono dei trascinatori".
SE FOSSIMO IN UN VIDEOGIOCO
"Avendo avuto nonno portoghese, che ha giocato anche nel Benfica, mi piacerebbe giocare lì. Sarebbe davvero simpatico esordire all'Estádio da Luz con tutti i miei parenti a fare il tifo".
Figurina realizzata da Stefano Pepe