Ce l’ho, mi manca...
Scopriamo insieme la decima figurina “Cerignolani da Collezione"
Fantasia e tecnica con la dieci gialloblu sulle spalle
giovedì 14 aprile 2016
12.09
Nome: Gigi
Cognome: Lasalandra
Squadra: Audace Cerignola
Data di nascita: 04-08-1984
Peso: 70 kg
Altezza: 1,73 cm
Numero: 10
Piede: ambidestro
Siamo giunti alla decima figurina della nostra collezione. Decima, come il 10 che porta sulle spalle. Già, perché la figurina numero 10 non poteva non ritrarre il dieci per eccellenza: Gigi Lasalandra. Attaccante esterno, ambidestro, imprevedibile, salta sempre l'uomo, ama convergere al centro ed inventare. Schierato sulla fascia sinistra, nel 3-4-3 di mister Gallo, diventa spesso un rebus per le difese avversarie. E poi ha quelle giocate che ti risolvono una partita intera, quei colpi da fuoriclasse che solo lui sa offrirti: vedere per credere l'ultima magia con cui ha sbloccato la gara di domenica. Tira, mette la palla sui piedi delle punte e dribbla: famose le sue sterzate e i cambi di direzione con cui lascia sul posto gli avversari. E' amato da tutto il pubblico ofantino, è un pezzo di storia dell'Audace. Insomma, palla a Gigi e statevene certi che qualcosa inventerà. E lì davanti divertitevi.
CARATTERISTHICE FISICHE
Tanto tecnico quanto rapido e forte nel breve. Non vale tanto l'altezza dettata dai 173 centimetri che gli attribuiscono gli almanacchi calcistici. Gigi ha ben altra statura e spesso, in campo, fa la parte del gigante. Fantasioso ma concreto. Forte di destro ma con un sinistro "educato". Sa com'è fatto un gol.
PROFILO PSICOLOGICO
Ragazzo molto socievole, simpatico e giocherellone. Uno di compagnia, con cui non ti annoi mai. "Sono pazzo – confessa – Ma in campo divento un'altra persona. Stacco il cervello e mi concentro solo sulla partita". E, infatti, in quel rettangolo verde diventa un leader. Non si arrende mai fino al triplice fischio.
CARRIERA / PALMARES
Mimmo Di Corato (mister di Lasalandra al Ruvo e all'Audace Cerignola): "Gigi è l'uomo oltre il calciatore che va a racchiudere, per il suo modo di essere sia in campo che fuori, il cerignolano DOC. Memorabili sono le sue giornate magiche. Si distingue per una dote importante, la generosità".
Massimo Pizzulli (ha allenato Lasalandra nell'Audace Cerignola e nel Trani): "Giocatore che probabilmente non ha avuto quello che si meritava a livello di carriera perché a livello tecnico è davvero forte. E' una persona che ti da tutto dentro e fuori dal campo. E' evidente però che le sue grosse prestazioni dipendano molto dallo stare a Cerignola perché giocare per la sua città gli crea motivazioni uniche e importanti. Per questo lo definirei il Totti di Cerignola. Forse, se avesse avuto la fortuna di trovare la società attuale quando era più giovane di sicuro avrebbe potuto fare una scalata impressionate. Certo è ancora in tempo per farlo e per essere veramente il Totti ofantino perché credo che portare l'Audace nei professionisti sia il suo obiettivo. E' una persona vera e straordinaria e gli auguro davvero con il cuore di essere il Totti di Cerignola".
Sebastiano Colucci (terzino/esterno Audace Ceringola): "Conosco Gino da quando mio padre faceva il secondo ad Angelo Columbo. Gino era under ed io ero piccolissimo. Il primo anno che ho giocato a Cerignola lui era come un secondo padre per me infatti, il mio rapporto è in sintonia con lui sia in campo (da come si vede) ma anche fuori. Quando giochiamo pensiamo a divertirci e a far divertire. E' un ottimo giocatore ma sopratutto una grande persona".
Derek Schiavone (centrocampista Audace Cerignola): "Parto dal presupposto che è un mio grande amico (lo siamo da più di 10 anni) ed è un bravissimo ragazzo. Sempre disponibile e sincero è una delle poche persone di cui ti puoi fidare. E' anche molto testardo, quando vuole una cosa ti 'rompe' finché non la fai. Una grandissima persona. Calcisticamente credo che debba recriminare per la carriera fatta. Un giocatore del genere dovrebbe giocare stabilmente nei professionisti e non lo dico perché è mio amico, è la verità. Veloce, tecnico, calcia con entrambi i piedi, forte di testa. E' inspiegabile che non abbia mai giocato nei professionisti, ma ci arriverà".
Maurizio Capozza (ex capitano e preparatore atletico dell'Audace Cerignola) "Ho avuto la fortuna di giocarci insieme ma soprattutto di allenarlo. Sono stato il suo capitano. Ed stato particolare, al mio passaggio di consegne, consegnarli la fascia. E' il giocatore che tutti i mister vorrebbero in squadra: capacità esplosiva invidiabile abbinata a doti e gesti acrobatici non da tutti i giorni. Ricordo che in allenamento, quando giocavamo nella stessa squadra, si divertiva tantissimo a vedermi legnare. Poi, invece, quando eravamo avversari mi stava sempre lontano. Mentre ci penso sorrido ancora. Gino era ed è così. Disponibile, leale e simpatico. Gli amici di squadra non vedevano l'ora di andare al campo per passare più tempo possibile con lui. E' molto piacevole avere la sua compagnia, ve lo posso garantire. Gigi è davvero una bella persona".
IL GOL A CUI SEI PIU' AFFEZIONATO
Era la stagione 2005/2006, campionato d'Eccellenza. Quella domenica giocavamo con l'Audace sul campo di Francavilla. Ricordo che feci un gol bellissimo: lancio sulla destra per Pietro Pinto. Uno sguardo al centro prima del cross, con io che incrocio sul primo palo impattando la palla al volo di tacco. "Di tacco ndr"? "Già, di tacco". Il pallone s'infilò sotto l'incrocio. Fu un capolavoro, davanti a tantissimi tifosi gialloblu che, come sempre, accorsero a sostenerci in trasferta. Loro, come me ovvio, lo ricordano tuttora.
X FACTOR
Nell'estate 97, avevo 10 anni, l'Inter organizzò uno stage a Bari. Io partecipai insieme a miliardi di ragazzi. Feci 5 provini prima di essere selezionato, insieme ad altri 500 ragazzi, per l'ultima fase a Santa Maria di Leuca. Di quei 500, scelsero solo me. Era tutto fatto, avrei dovuto cambiare amici, città e giocare per l'Inter. Ma, avevo solo 10 anni, ero piccolissimo e i miei genitori dissero di no. Ricordo che per due anni interi a casa arrivano chiamate dall'Inter cercando, invano, di convincere i miei genitori. Fu una scelta che ha cambiato la mia carriera, con il senno di poi, chissà…
MOTTO
"Ci pensa la vita, mi han detto così".
SOMIGLIA A
In tanti mi dicono Totò Di Natale e devo ammettere che anche io mi rispecchio in lui. Stesso ruolo, stesso modo di giocare. E poi tecnica, fantasia e gol. Lasalandra il Totò gialloblu.
SE FOSSIMO IN UN VIDEOGIOCO
Da juventino sono affezionatissimo alla Juve di Capello, stagione 2005/2006, quella pre Calciopoli per intenderci. Tantissimi campioni e poi un parco attaccanti che poteva permettersi Nedved, Del Piero, Trezeguet e Ibra. Beh, direi che Lasalandra e Del Piero ad inventare con Ibra a finalizzare non sarebbe male. "Che tridente vero"?
Figurina realizzata da Stefano Pepe, fotografia di Antonio Monopoli
Cognome: Lasalandra
Squadra: Audace Cerignola
Data di nascita: 04-08-1984
Peso: 70 kg
Altezza: 1,73 cm
Numero: 10
Piede: ambidestro
Siamo giunti alla decima figurina della nostra collezione. Decima, come il 10 che porta sulle spalle. Già, perché la figurina numero 10 non poteva non ritrarre il dieci per eccellenza: Gigi Lasalandra. Attaccante esterno, ambidestro, imprevedibile, salta sempre l'uomo, ama convergere al centro ed inventare. Schierato sulla fascia sinistra, nel 3-4-3 di mister Gallo, diventa spesso un rebus per le difese avversarie. E poi ha quelle giocate che ti risolvono una partita intera, quei colpi da fuoriclasse che solo lui sa offrirti: vedere per credere l'ultima magia con cui ha sbloccato la gara di domenica. Tira, mette la palla sui piedi delle punte e dribbla: famose le sue sterzate e i cambi di direzione con cui lascia sul posto gli avversari. E' amato da tutto il pubblico ofantino, è un pezzo di storia dell'Audace. Insomma, palla a Gigi e statevene certi che qualcosa inventerà. E lì davanti divertitevi.
CARATTERISTHICE FISICHE
Tanto tecnico quanto rapido e forte nel breve. Non vale tanto l'altezza dettata dai 173 centimetri che gli attribuiscono gli almanacchi calcistici. Gigi ha ben altra statura e spesso, in campo, fa la parte del gigante. Fantasioso ma concreto. Forte di destro ma con un sinistro "educato". Sa com'è fatto un gol.
PROFILO PSICOLOGICO
Ragazzo molto socievole, simpatico e giocherellone. Uno di compagnia, con cui non ti annoi mai. "Sono pazzo – confessa – Ma in campo divento un'altra persona. Stacco il cervello e mi concentro solo sulla partita". E, infatti, in quel rettangolo verde diventa un leader. Non si arrende mai fino al triplice fischio.
CARRIERA / PALMARES
- 1996/1997: Trinitapoli (giovanissimi provinciali)
- 1997/1998: Bari (giovanissimi provinciali, primo posto)
- 1998/1999: Bari (giovanissimi regionali, primo posto)
- 1999/2000: Bari (allievi regionali, primo posto)
- 2000/2001: Bari (allievi nazionali, primo posto senza mai perdere. Annata particolare: "Il primo aprile persi mio padre. Staccai tutto, non volevo più giocare")
- 2001/2002: Ruvo (in prestito dal Bari. Eccellenza pugliese con mister Di Corato)
- 2002/2003: Atletico Andria (Promozione pugliese, secondo posto. Convocato in nazionale dilettanti, perse l'Europeo a causa di un infortunio)
- 2003/2004: Barletta (Promozione pugliese, quinto posto e 10 gol)
- 2004/2005: Audace Cerignola (Promozione pugliese, 2 posto, 16 gol. Ritrovai mister Di Corato)
- 2005/2006: Audace Cerignola (Eccellenza pugliese, terzo posto e 19 gol)
- 2006/2007: Audace Cerignola (Eccellenza pugliese, secondo posto, 9 gol fino a novembre quando s'infortunò al ginocchio)
- 2007/2008: Ostuni (Eccellenza pugliese, fino a dicembre. 9 gol)
- 2007/2008: Bisceglie (Eccellenza pugliese, da gennaio. Secondo posto e 6 gol)
- 2008/2009: Bisaccia (Promozione, fino a gennaio. 6 presenze, 8 gol)
- 2008/2009: Audace Cerignola (Promozione pugliese, da gennaio. 15 gol e promozione in Eccellenza)
- 2009/2010: Audace Cerignola (Eccellenza pugliese, 14 gol)
- 2010/2011: Audace Cerignola (Eccellenza pugliese, spareggio di Bitonto perso contro il Martina. 15 gol)
- 2011/2012: San Severo (Promozione pugliese, secondo posto. Vinti playoff e Coppa Italia. 18 gol)
- 2012/2013: Audace Cerignola (Eccellenza pugliese, finale Coppa Italia Nazionale Dilettanti persa a Rieti. 13 gol)
- 2013/2014: Trani (Eccellenza pugliese, 10 gol)
- 2014/2015: Audace Cerignola (Prima Categoria. Primo posto, Coppa Puglia e 24 gol)
- 2015/2016: Audace Cerignola (Promozione pugliese. 14 gol finora)
Mimmo Di Corato (mister di Lasalandra al Ruvo e all'Audace Cerignola): "Gigi è l'uomo oltre il calciatore che va a racchiudere, per il suo modo di essere sia in campo che fuori, il cerignolano DOC. Memorabili sono le sue giornate magiche. Si distingue per una dote importante, la generosità".
Massimo Pizzulli (ha allenato Lasalandra nell'Audace Cerignola e nel Trani): "Giocatore che probabilmente non ha avuto quello che si meritava a livello di carriera perché a livello tecnico è davvero forte. E' una persona che ti da tutto dentro e fuori dal campo. E' evidente però che le sue grosse prestazioni dipendano molto dallo stare a Cerignola perché giocare per la sua città gli crea motivazioni uniche e importanti. Per questo lo definirei il Totti di Cerignola. Forse, se avesse avuto la fortuna di trovare la società attuale quando era più giovane di sicuro avrebbe potuto fare una scalata impressionate. Certo è ancora in tempo per farlo e per essere veramente il Totti ofantino perché credo che portare l'Audace nei professionisti sia il suo obiettivo. E' una persona vera e straordinaria e gli auguro davvero con il cuore di essere il Totti di Cerignola".
Sebastiano Colucci (terzino/esterno Audace Ceringola): "Conosco Gino da quando mio padre faceva il secondo ad Angelo Columbo. Gino era under ed io ero piccolissimo. Il primo anno che ho giocato a Cerignola lui era come un secondo padre per me infatti, il mio rapporto è in sintonia con lui sia in campo (da come si vede) ma anche fuori. Quando giochiamo pensiamo a divertirci e a far divertire. E' un ottimo giocatore ma sopratutto una grande persona".
Derek Schiavone (centrocampista Audace Cerignola): "Parto dal presupposto che è un mio grande amico (lo siamo da più di 10 anni) ed è un bravissimo ragazzo. Sempre disponibile e sincero è una delle poche persone di cui ti puoi fidare. E' anche molto testardo, quando vuole una cosa ti 'rompe' finché non la fai. Una grandissima persona. Calcisticamente credo che debba recriminare per la carriera fatta. Un giocatore del genere dovrebbe giocare stabilmente nei professionisti e non lo dico perché è mio amico, è la verità. Veloce, tecnico, calcia con entrambi i piedi, forte di testa. E' inspiegabile che non abbia mai giocato nei professionisti, ma ci arriverà".
Maurizio Capozza (ex capitano e preparatore atletico dell'Audace Cerignola) "Ho avuto la fortuna di giocarci insieme ma soprattutto di allenarlo. Sono stato il suo capitano. Ed stato particolare, al mio passaggio di consegne, consegnarli la fascia. E' il giocatore che tutti i mister vorrebbero in squadra: capacità esplosiva invidiabile abbinata a doti e gesti acrobatici non da tutti i giorni. Ricordo che in allenamento, quando giocavamo nella stessa squadra, si divertiva tantissimo a vedermi legnare. Poi, invece, quando eravamo avversari mi stava sempre lontano. Mentre ci penso sorrido ancora. Gino era ed è così. Disponibile, leale e simpatico. Gli amici di squadra non vedevano l'ora di andare al campo per passare più tempo possibile con lui. E' molto piacevole avere la sua compagnia, ve lo posso garantire. Gigi è davvero una bella persona".
IL GOL A CUI SEI PIU' AFFEZIONATO
Era la stagione 2005/2006, campionato d'Eccellenza. Quella domenica giocavamo con l'Audace sul campo di Francavilla. Ricordo che feci un gol bellissimo: lancio sulla destra per Pietro Pinto. Uno sguardo al centro prima del cross, con io che incrocio sul primo palo impattando la palla al volo di tacco. "Di tacco ndr"? "Già, di tacco". Il pallone s'infilò sotto l'incrocio. Fu un capolavoro, davanti a tantissimi tifosi gialloblu che, come sempre, accorsero a sostenerci in trasferta. Loro, come me ovvio, lo ricordano tuttora.
X FACTOR
Nell'estate 97, avevo 10 anni, l'Inter organizzò uno stage a Bari. Io partecipai insieme a miliardi di ragazzi. Feci 5 provini prima di essere selezionato, insieme ad altri 500 ragazzi, per l'ultima fase a Santa Maria di Leuca. Di quei 500, scelsero solo me. Era tutto fatto, avrei dovuto cambiare amici, città e giocare per l'Inter. Ma, avevo solo 10 anni, ero piccolissimo e i miei genitori dissero di no. Ricordo che per due anni interi a casa arrivano chiamate dall'Inter cercando, invano, di convincere i miei genitori. Fu una scelta che ha cambiato la mia carriera, con il senno di poi, chissà…
MOTTO
"Ci pensa la vita, mi han detto così".
SOMIGLIA A
In tanti mi dicono Totò Di Natale e devo ammettere che anche io mi rispecchio in lui. Stesso ruolo, stesso modo di giocare. E poi tecnica, fantasia e gol. Lasalandra il Totò gialloblu.
SE FOSSIMO IN UN VIDEOGIOCO
Da juventino sono affezionatissimo alla Juve di Capello, stagione 2005/2006, quella pre Calciopoli per intenderci. Tantissimi campioni e poi un parco attaccanti che poteva permettersi Nedved, Del Piero, Trezeguet e Ibra. Beh, direi che Lasalandra e Del Piero ad inventare con Ibra a finalizzare non sarebbe male. "Che tridente vero"?
Figurina realizzata da Stefano Pepe, fotografia di Antonio Monopoli