A Ruota Libera
Come riacciuffare il passato
A cinquantotto anni dal 1958 ( l’arrivo di Totò Gambe d'oro a Cerignola )
martedì 13 dicembre 2016
di Beniamino Mastroserio
Sono più di cinque o sei le generazioni decennali che continuano
a provare emozioni per i capolavori, in parole e musiche, della coppia
Mogol / Battisti. Sono invece soltanto tre, forse due, le generazioni di
coloro i quali hanno amato certe canzoni composte nell' epoca del boom
economico italiano, lustro '58 – '62. A Cerignola in particolare, per
quanti hanno vissuto questa breve fase storica ( forse magica per la
musica leggera italiana ), ogni motivetto anche infantile si conficcava in
testa in un batter di ciglia. Eravamo, ovviamente, i figli di " Carosello "
e delle caramelle delle tre volte Du Dufùr. Era parimenti facile anche
per noi ragazzi acquistare la NET, Nuova Enigmistica Tascabile in cui
l' Editore < incelofanava > periodicamente i dischi a 45 giri di plastica
( deformabili alle fonti di calore ). Uno degli oggetti smarriti che non
trovo più neanche nei sogni è il primo successo della giovane cantante
Baby Gate la quale, nel successivo anno cioè nel '59, si sarebbe fatta
ribattezzare dagli agent press della casa discografica col nome MINA,
convinti appunto che la ragazzona d' origini cremonesi sarebbe esplosa
col pezzo " Tintarella di Luna ". Fu il gioioso refrain destinato a
caratterizzare lo stile di vita e di vestire delle signorine a pois, che
avrebbe inoltre dato la stura alle maniere sbrigative – da parte dei
maschietti – di muoversi negli approcci delle danze…
Quel brano musicale così fresco si coniugava a meraviglia tra
le luci argentee dei calci in culo delle giostre e dei bordi delle piste
delle autoscontro nelle serate ancora calde dal sette al nove settembre
al piazzale antistante la Stazione Ferroviaria cittadina. Spensierato !,
gaio periodo … per quell' invidiabile comitiva che faceva capo al
biondo e corto mal cavato Pippo della razza dei Santangelo, quelli
dei Sali e Tabacchi presso il caffè di don Pietro. E che amari groppi
in gola rincorrere oggi le atmosfere dei giorni d' ottobre del '58 in
cui appariva sullo schermo e nella maxi bobina di " Gambe d' Oro "
- simile ad angelo irraggiungibile - il nostro coetaneo Gabriele. La
sua voce grida all' indirizzo di mister M. Carotenuto " Abbiamo
vinto, abbiamo vintoo ! ". Per me appartenente alla comitiva del
muretto il protagonista del film resta Gabriele. ( Totò trovò poi
altri chilometri di pellicole per consacrarsi da Principe della risata
a < Imperatore >, per sempre. Mi è anche passato in seconde linee
persino il nostro " fighissimo " compaesano Rosario Borelli.
Quanto alla trama del film e degli altri interessanti particolari
che furono alla base della scelta della nostra città come location
per la relativa sceneggiatura di stampo moralistico ( vi viene fatta
l' ironia leggiadra sull' ombra del potere del denaro nel calcio
italiano ), rinvio a quanto già con raffinatezza ha riferito su queste
pagine la collega Maria Vasciaveo nel numero di domenica 4.u. s.;
il titolo del servizio : " Gambe d' oro, film, mostra e altre Storie ".
Con questo intervento, che definisco quasi di completamento
rispetto a quanto efficacemente sintetizzato da M. Vasciaveo, ho
l' intento preminente di rimarcare soprattutto che la serata della
conversazione vissuta sabato 3 dicembre presso la storica sede Ex
Opera ( poi rinominata molto più significativamente 2 Officine
Fornari " ) va annoverata tra le iniziative più preziose ideate ed
attivate dall' Amministrazione pubblica di Cerignola. Come però
testimoniato dalla Vasciaveo ( < la serata di ieri è stata per pochi
interessati > ) non possiamo tollerare che siano sempre e solo le
minoranze – le presunte elitè ! – a fruire di un bene pubblico qual
è < l' appagamento dello spirito >. Occorre che Amministratori e
Dirigenti di settore attribuiscano a una qualche commissione di
esperti il compito di comunicare i vari Eventi. Non servono certo
< giornalisti generici > ma comunicatori di settore idonei a
incuriosire più del dovuto i cittadini potenzialmente interessati.
Apprendo per fortuna, proprio in questi ultimi giorni, che sarebbe
stata stanziata finalmente una rilevante cifra ( 38.000 euro ? ) per
divulgare quanto più professionalmente possibile le numerose
attività ricreative culturali ( mostre di pittura, concerti di musica,
cineforum etc.. ). Spero con sincerità che non si assista, alla fine
della fiera nel villaggio, a un altro oggettivo flop da intimi amici.
Sono più di cinque o sei le generazioni decennali che continuano
a provare emozioni per i capolavori, in parole e musiche, della coppia
Mogol / Battisti. Sono invece soltanto tre, forse due, le generazioni di
coloro i quali hanno amato certe canzoni composte nell' epoca del boom
economico italiano, lustro '58 – '62. A Cerignola in particolare, per
quanti hanno vissuto questa breve fase storica ( forse magica per la
musica leggera italiana ), ogni motivetto anche infantile si conficcava in
testa in un batter di ciglia. Eravamo, ovviamente, i figli di " Carosello "
e delle caramelle delle tre volte Du Dufùr. Era parimenti facile anche
per noi ragazzi acquistare la NET, Nuova Enigmistica Tascabile in cui
l' Editore < incelofanava > periodicamente i dischi a 45 giri di plastica
( deformabili alle fonti di calore ). Uno degli oggetti smarriti che non
trovo più neanche nei sogni è il primo successo della giovane cantante
Baby Gate la quale, nel successivo anno cioè nel '59, si sarebbe fatta
ribattezzare dagli agent press della casa discografica col nome MINA,
convinti appunto che la ragazzona d' origini cremonesi sarebbe esplosa
col pezzo " Tintarella di Luna ". Fu il gioioso refrain destinato a
caratterizzare lo stile di vita e di vestire delle signorine a pois, che
avrebbe inoltre dato la stura alle maniere sbrigative – da parte dei
maschietti – di muoversi negli approcci delle danze…
Quel brano musicale così fresco si coniugava a meraviglia tra
le luci argentee dei calci in culo delle giostre e dei bordi delle piste
delle autoscontro nelle serate ancora calde dal sette al nove settembre
al piazzale antistante la Stazione Ferroviaria cittadina. Spensierato !,
gaio periodo … per quell' invidiabile comitiva che faceva capo al
biondo e corto mal cavato Pippo della razza dei Santangelo, quelli
dei Sali e Tabacchi presso il caffè di don Pietro. E che amari groppi
in gola rincorrere oggi le atmosfere dei giorni d' ottobre del '58 in
cui appariva sullo schermo e nella maxi bobina di " Gambe d' Oro "
- simile ad angelo irraggiungibile - il nostro coetaneo Gabriele. La
sua voce grida all' indirizzo di mister M. Carotenuto " Abbiamo
vinto, abbiamo vintoo ! ". Per me appartenente alla comitiva del
muretto il protagonista del film resta Gabriele. ( Totò trovò poi
altri chilometri di pellicole per consacrarsi da Principe della risata
a < Imperatore >, per sempre. Mi è anche passato in seconde linee
persino il nostro " fighissimo " compaesano Rosario Borelli.
Quanto alla trama del film e degli altri interessanti particolari
che furono alla base della scelta della nostra città come location
per la relativa sceneggiatura di stampo moralistico ( vi viene fatta
l' ironia leggiadra sull' ombra del potere del denaro nel calcio
italiano ), rinvio a quanto già con raffinatezza ha riferito su queste
pagine la collega Maria Vasciaveo nel numero di domenica 4.u. s.;
il titolo del servizio : " Gambe d' oro, film, mostra e altre Storie ".
Con questo intervento, che definisco quasi di completamento
rispetto a quanto efficacemente sintetizzato da M. Vasciaveo, ho
l' intento preminente di rimarcare soprattutto che la serata della
conversazione vissuta sabato 3 dicembre presso la storica sede Ex
Opera ( poi rinominata molto più significativamente 2 Officine
Fornari " ) va annoverata tra le iniziative più preziose ideate ed
attivate dall' Amministrazione pubblica di Cerignola. Come però
testimoniato dalla Vasciaveo ( < la serata di ieri è stata per pochi
interessati > ) non possiamo tollerare che siano sempre e solo le
minoranze – le presunte elitè ! – a fruire di un bene pubblico qual
è < l' appagamento dello spirito >. Occorre che Amministratori e
Dirigenti di settore attribuiscano a una qualche commissione di
esperti il compito di comunicare i vari Eventi. Non servono certo
< giornalisti generici > ma comunicatori di settore idonei a
incuriosire più del dovuto i cittadini potenzialmente interessati.
Apprendo per fortuna, proprio in questi ultimi giorni, che sarebbe
stata stanziata finalmente una rilevante cifra ( 38.000 euro ? ) per
divulgare quanto più professionalmente possibile le numerose
attività ricreative culturali ( mostre di pittura, concerti di musica,
cineforum etc.. ). Spero con sincerità che non si assista, alla fine
della fiera nel villaggio, a un altro oggettivo flop da intimi amici.