Cronaca
Vladi, dall'Ucraina a Cerignola in fuga dalla guerra
Accolto alla "Don Bosco" grazie all'aiuto di due studenti bulgari
Cerignola - domenica 10 aprile 2022
14.11
Vladi ha dieci anni arriva dall'Ucraina e non conosce una parola d'italiano. Nel giorno della Domenica delle Palme, che per i cattolici è simbolo di pace e accoglienza, la storia del piccolo esule, costretto a lasciare la propria casa per la guerra e a viaggiare fino a quello che ai suoi piccoli occhi deve sembrare l'altro capo del mondo, colpisce per la crudeltà della situazione che l'ha generata ma anche per la generosità che caratterizza l'epilogo che ha avuto.
Il sindaco di Cerignola Francesco Bonito ha raccontato di come Vladi è stato accolto a frequentare la scuola media di Cerignola Don Bosco- Battisti. Il trauma del passaggio a una realtà così diversa è stato attutito grazie alla professionalità degli insegnanti a cui si è aggiunta quella di alcuni mediatori culturali che non ci si aspetterebbe di incontrare in una scuola media.
Sono stati due bambini bulgari a favorire l'integrazione del compagno appena arrivato, sfruttando le affinità delle due lingue. Questo a permesso a Vladi di poter frequentare la scuola e viverla in maniera più serena e accogliente. Una storia che parla di pace, integrazione e speranza, di pregiudizi sbagliati e che serve come augurio a tutta la città.
Il sindaco di Cerignola Francesco Bonito ha raccontato di come Vladi è stato accolto a frequentare la scuola media di Cerignola Don Bosco- Battisti. Il trauma del passaggio a una realtà così diversa è stato attutito grazie alla professionalità degli insegnanti a cui si è aggiunta quella di alcuni mediatori culturali che non ci si aspetterebbe di incontrare in una scuola media.
Sono stati due bambini bulgari a favorire l'integrazione del compagno appena arrivato, sfruttando le affinità delle due lingue. Questo a permesso a Vladi di poter frequentare la scuola e viverla in maniera più serena e accogliente. Una storia che parla di pace, integrazione e speranza, di pregiudizi sbagliati e che serve come augurio a tutta la città.