Violenza di genere e prevenzione del femminicidio
Con “Solo Mia” incontro toccante e innovativo nel carcere di Foggia
Cerignola - mercoledì 11 dicembre 2019
13.10 Comunicato Stampa
Violenza di genere, prevenzione, abusi su minori, rinascita. Questi e altri temi sono stati affrontati il 10 dicembre scorso in un partecipato ed emozionante incontro organizzato nel teatro della Casa Circondariale di Foggia. L'occasione è stata la presentazione del libro "Solo Mia" di Annalisa Graziano che racconta storie di donne vittime di violenza, alcune detenute nell'Istituto Penitenziario foggiano.
Dopo la performance e il reading di Daniela d'Elia e i saluti del direttore del Carcere foggiano, Giulia Magliulo, sono intervenuti esperti del settore.
L'autrice ha introdotto Franca Dente di Impegno Donna, che ha illustrato le attività dell'associazione e del Centro Antiviolenza e Anna Latino e Laura Spinelli dell'Ass. Vìola Dauna, rispettivamente pediatra e medico delle cure primarie, che hanno spiegato alla platea ristretta le conseguenze fisiche e psicologiche degli abusi su donne e minori. Il pomeriggio è proseguito con i saluti dell'ispettrice coordinatrice della Sezione Femminile del carcere e con gli interventi del Vice Commissario Antonio D'Amore, della Squadra Mobile di Foggia – Sezione "Reati contro la persona e in pregiudizio dei minori" e di Mirella Malcangi, direttore dell'UlEPE, l'Ufficio locale di Esecuzione Penale Esterna.
Prima dei saluti finali, affidati ad Aldo Ligustro, Presidente della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia che – attraverso un Avviso annuale del CSV Foggia – finanzia alcuni progetti in carcere ed Elvira Zaccagnino, Direttore della casa editrice la Meridiana, sono stati letti alcuni versi sull'amore. Composte dagli aspiranti poeti partecipanti al progetto "La via d'uscita", realizzato da Daniela d'Elia e Maria del Vecchio in carcere, con il sostegno del Comune di Foggia – Assessorato alla cultura, le poesie hanno toccato le corde emotive dei presenti.
"Ringrazio della grande disponibilità e sensibilità sul tema – ha sottolineato la scrittrice – il Direttore Magliulo, la responsabile dell'Area Trattamentale, Giovanna Valentini e il Commissario Luca di Mola, insieme con tutto il corpo di polizia penitenziaria. Sono molto felice di aver potuto presentare 'Solo Mia' nel luogo dove è ambientata una parte importante del libro. Un ringraziamento particolare va anche alla coordinatrice e alle agenti della sezione femminile che, per mesi, mi hanno supportato durante gli incontri con le detenute, nella sala colloqui e ai miei colleghi del CSV Foggia".
L'incontro si è chiuso con la lettura di una recensione del libro scritta da Elio ("sviscerare storie vere di donne, alcune detenute, fa meglio comprendere come tante vittime di violenza lo siano anche del sistema culturale") e con la dedica scritta da "Mia" su due copie del volume, donate alla biblioteca della Casa Circondariale.
"Una bambina abusata e una donna maltrattata – ha scritto la protagonista del romanzo - non saranno mai più quelle di prima; le ferite dell'anima sembrano cicatrizzarsi con il tempo, ma pronte a riaprirsi ogni volta che si parla di ogni tipo di violenza. 'Dopo', si diventa fragili ma al tempo stesso fortissimi, perché abbiamo dovuto sopportare un dolore talmente grande da non riuscire a immaginare qualcosa di più atroce. Se siamo riuscite a sopravvivere a questo, possiamo superare qualunque difficoltà o catastrofe. E, proprio quando pensate di non avere la forza, di aver perso tutto, proprio in quell'istante, guardatevi dentro. Guardatevi attorno e reagite, chiedete aiuto… nessuno a parte voi è padrone della vostra vita. Mia".
Dopo la performance e il reading di Daniela d'Elia e i saluti del direttore del Carcere foggiano, Giulia Magliulo, sono intervenuti esperti del settore.
L'autrice ha introdotto Franca Dente di Impegno Donna, che ha illustrato le attività dell'associazione e del Centro Antiviolenza e Anna Latino e Laura Spinelli dell'Ass. Vìola Dauna, rispettivamente pediatra e medico delle cure primarie, che hanno spiegato alla platea ristretta le conseguenze fisiche e psicologiche degli abusi su donne e minori. Il pomeriggio è proseguito con i saluti dell'ispettrice coordinatrice della Sezione Femminile del carcere e con gli interventi del Vice Commissario Antonio D'Amore, della Squadra Mobile di Foggia – Sezione "Reati contro la persona e in pregiudizio dei minori" e di Mirella Malcangi, direttore dell'UlEPE, l'Ufficio locale di Esecuzione Penale Esterna.
Prima dei saluti finali, affidati ad Aldo Ligustro, Presidente della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia che – attraverso un Avviso annuale del CSV Foggia – finanzia alcuni progetti in carcere ed Elvira Zaccagnino, Direttore della casa editrice la Meridiana, sono stati letti alcuni versi sull'amore. Composte dagli aspiranti poeti partecipanti al progetto "La via d'uscita", realizzato da Daniela d'Elia e Maria del Vecchio in carcere, con il sostegno del Comune di Foggia – Assessorato alla cultura, le poesie hanno toccato le corde emotive dei presenti.
"Ringrazio della grande disponibilità e sensibilità sul tema – ha sottolineato la scrittrice – il Direttore Magliulo, la responsabile dell'Area Trattamentale, Giovanna Valentini e il Commissario Luca di Mola, insieme con tutto il corpo di polizia penitenziaria. Sono molto felice di aver potuto presentare 'Solo Mia' nel luogo dove è ambientata una parte importante del libro. Un ringraziamento particolare va anche alla coordinatrice e alle agenti della sezione femminile che, per mesi, mi hanno supportato durante gli incontri con le detenute, nella sala colloqui e ai miei colleghi del CSV Foggia".
L'incontro si è chiuso con la lettura di una recensione del libro scritta da Elio ("sviscerare storie vere di donne, alcune detenute, fa meglio comprendere come tante vittime di violenza lo siano anche del sistema culturale") e con la dedica scritta da "Mia" su due copie del volume, donate alla biblioteca della Casa Circondariale.
"Una bambina abusata e una donna maltrattata – ha scritto la protagonista del romanzo - non saranno mai più quelle di prima; le ferite dell'anima sembrano cicatrizzarsi con il tempo, ma pronte a riaprirsi ogni volta che si parla di ogni tipo di violenza. 'Dopo', si diventa fragili ma al tempo stesso fortissimi, perché abbiamo dovuto sopportare un dolore talmente grande da non riuscire a immaginare qualcosa di più atroce. Se siamo riuscite a sopravvivere a questo, possiamo superare qualunque difficoltà o catastrofe. E, proprio quando pensate di non avere la forza, di aver perso tutto, proprio in quell'istante, guardatevi dentro. Guardatevi attorno e reagite, chiedete aiuto… nessuno a parte voi è padrone della vostra vita. Mia".