Cronaca
Viale Giotto, oggi 17 anni fa
19 secondi e al posto di un palazzo spuntarono rovine
Foggia - venerdì 11 novembre 2016
10.34
Alle 3.12 dell'11 novembre 1999 Foggia fu bruscamente svegliata da una tragedia.
In viale Giotto 120 uno stabile di 26 appartamenti crollò provocando 67 vittime (61 corpi recuperati e 6 dispersi) dei 71 inquilini totali.
Le operazioni di soccorso non furono agevoli, Vigili del Fuoco e volontari lavorarono per tutta la notte non potendo usare scavatrici nella speranza di trovare superstiti sotto le macerie.
La causa accertata del crollo fu un cedimento strutturale dovuto a una scorretta esecuzione dei lavori di costruzione e alla cattiva qualità dei materiali utilizzati.
Il boom economico degli anni 60, aveva incoraggiato palazzinari inesperti che costruivano in "eccessiva" economia. I tecnici appurarono che il palazzo aveva pilastri fatti per il 60 per cento di sabbia ed il calcestruzzo delle armature si rivelò uno dei peggiori mai analizzati, miscelato addirittura con immondizia.
Solo nove persone, gli abitanti dei piani più alti, si salvarono, Guerino Alessandrino di 25 anni, fu l'ultimo superstite ad essere estratto vivo dalle macerie quindici ore dopo la tragedia.
Nessuno pagò per il disastro, almeno non penalmente.
I costruttori, i fratelli Raffaele e Antonio Delli Carri, vivevano all'attico e perirono nel crollo. Il progettista, l'ing. Mario Inglese, era già morto da alcuni anni.
I calciatori del Foggia hanno ricordato la tragedia domenica scorsa, esponendo uno striscione allo stadio prima della gara contro il Catania.
Nel cimitero cittadino di Foggia è stato eretto un monumento e l'11 novembre 2009, decimo anniversario del disastro, una piazza è stata dedicata alle vittime di Viale Giotto 120.
In viale Giotto 120 uno stabile di 26 appartamenti crollò provocando 67 vittime (61 corpi recuperati e 6 dispersi) dei 71 inquilini totali.
Le operazioni di soccorso non furono agevoli, Vigili del Fuoco e volontari lavorarono per tutta la notte non potendo usare scavatrici nella speranza di trovare superstiti sotto le macerie.
La causa accertata del crollo fu un cedimento strutturale dovuto a una scorretta esecuzione dei lavori di costruzione e alla cattiva qualità dei materiali utilizzati.
Il boom economico degli anni 60, aveva incoraggiato palazzinari inesperti che costruivano in "eccessiva" economia. I tecnici appurarono che il palazzo aveva pilastri fatti per il 60 per cento di sabbia ed il calcestruzzo delle armature si rivelò uno dei peggiori mai analizzati, miscelato addirittura con immondizia.
Solo nove persone, gli abitanti dei piani più alti, si salvarono, Guerino Alessandrino di 25 anni, fu l'ultimo superstite ad essere estratto vivo dalle macerie quindici ore dopo la tragedia.
Nessuno pagò per il disastro, almeno non penalmente.
I costruttori, i fratelli Raffaele e Antonio Delli Carri, vivevano all'attico e perirono nel crollo. Il progettista, l'ing. Mario Inglese, era già morto da alcuni anni.
I calciatori del Foggia hanno ricordato la tragedia domenica scorsa, esponendo uno striscione allo stadio prima della gara contro il Catania.
Nel cimitero cittadino di Foggia è stato eretto un monumento e l'11 novembre 2009, decimo anniversario del disastro, una piazza è stata dedicata alle vittime di Viale Giotto 120.