Montingelli
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Vita di città

Via Pietro Mascagni a Cerignola tra passato e presente: il racconto di Giovanni Montingelli

Un evento natalizio riporterà l’attenzione su quello che è stato il “salotto di Cerignola”

E' tutto pronto per l'evento "Natale all'Assunta", promosso e organizzato dalla Parrocchia e Arciconfraternita M.SS. Assunta, per i giorni 17 e 18 Dicembre. Oltre a rappresentare un'occasione per vivere un momento di fede, tradizione e cultura, questa iniziativa è sicuramente un modo per riportare all'attenzione e rivalutare una via cittadina, intitolata al compositore Pietro Mascagni, che per lungo tempo è stata considerata "il salotto di Cerignola".

Abbiamo ripercorso alcune tappe del passato di questa strada "storica" della nostra città insieme ad un appassionato cultore ed esperto di storia locale, Giovanni Montingelli.

Nell'ottica di una rivalutazione del centro storico cittadino, Via Pietro Mascagni riveste sicuramente un ruolo predominante. Un tempo, infatti, era denominata "il salotto di Cerignola" per l'eleganza e la storia che vi si respirava. Quali sono stati "gli anni d'oro" di questa strada, e perché?

Fino al primo dopoguerra la strada ha vissuto un momento importante. Dagli anni 60 in poi è cominciato un lento declino. Inizialmente il nome della via era "Assunta", per la presenza della Chiesa in cui si venera Maria Santissima Assunta in Cielo. Questa strada, in passato, è stata la prima via di espansione che dal Borgo Antico (Terravecchia) conduceva fino al Piano delle Fosse e verso Via Melfi.

Oggi Via Pietro Mascagni è una delle poche strade di Cerignola che conserva l'assetto originario. Infatti vi sono solo due palazzetti abbattuti e ricostruiti, mentre tutto il resto è rimasto tale e quale. E' una strada bellissima, intrisa di storia e tradizioni, non solo religiose. Infatti io immagino che, un tempo, chi dal borgo antico voleva raggiungere il Piano delle Fosse doveva percorrerla tutta per intero. Era il "salotto buono della città", ha rivestito per anni un importante ruolo sociale, perché qui le persone passeggiavano, si incontravano e si intrattenevano.

Il famoso compositore livornese Pietro Mascagni visse a Cerignola tra il 1886 e il 1895. Nella casa al civico 21 compose ben cinque opere, oltre alla nota "Cavalleria Rusticana". Secondo te sarebbe utile mettere in maggiore evidenza l'edificio in cui visse, e la rilevanza che la sua figura ha avuto per Cerignola?

Sarebbe utile e bello se il Comune di Cerignola acquistasse la casa in cui visse Pietro Mascagni per realizzare un museo o qualcosa del genere. Nel 1993 l'allora Sindaco Salvatore Tatarella aveva inserito questo proposito nel suo programma elettorale, ma poi non si è realizzato ed è finito nel dimenticatoio. C'era tanto materiale su Mascagni, che man mano è scomparso. Forse oggi non avrebbe senso acquistare quella casa senza avere del materiale per riempirla.

Potrebbe però essere una scommessa, una sfida. Secondo me può avere un riscontro positivo, nel senso che legare Cerignola al nome di Mascagni rappresenta sicuramente una plusvalenza. Non dobbiamo dimenticare che il Verismo nasce con Mascagni, la sua musica ci rappresenta tantissimo. Acquistare la casa in cui visse e farla diventare un museo o un centro culturale sarebbe una scommessa vincente.

Anche la Chiesa dell'Assunta, che si trova appunto in questa via, è ricca di storia e tradizioni. Il presepe che viene qui allestito nel periodo natalizio è uno dei più belli e antichi della città. Quando è stato realizzato per la prima volta?

Il 23 gennaio 1949 la Chiesa dell'Assunta è diventata Parrocchia: già il presepe era presente quell'anno, ma pare sia una tradizione ancora più antica (forse risalente al 1700). Rappresenta ancora oggi un punto fermo per il Natale cerignolano, è bello vedere i giovani che si impegnano a realizzare questo monumento della cristianità. E' uno dei primi presepi meccanici della città, e continua a fornire spunti di interesse per adulti e bambini. Don Nicola Petronelli è stato uno dei primi parroci dell'Assunta, ed è stato anche il promotore di un "innamoramento" del presepe. Chiunque sia passato da questa parrocchia, sa benissimo quanto amore e quanta dedizione ci sia dietro questa costruzione antica e sempre attuale.

Parliamo adesso delle "chianghe" di cui è fatto il pavimento della strada. Un patrimonio da difendere, visto che racconta la storia di un centro storico. Cosa ne pensi al riguardo?

Il lavoro di recente fatto in Via Pietro Mascagni è stato eccezionale. Sarebbe bello però vederla completamente restaurata, non solo nella parte dinanzi la Chiesa, ma anche nella parte che va verso il Piano delle Fosse. Il basolato della strada è antico, risale al 18°-19° secolo, da preservare e conservare nel tempo. Quando ci cammini sopra sembra di tornare indietro nel tempo. Io ritengo che Via Pietro Mascagni dovrebbe diventare zona pedonale, chiusa al traffico, stimolando l'apertura di attività di tradizione, di veri e propri laboratori (di pasta fatta in casa, manufatti) che possano riportarla agli anni d'oro. In questo modo potremmo riappropriarci di uno dei pochi luoghi della città rimasto ancora integro, allo stato originario, una "bomboniera" fruibile da tutti i cittadini.

Un evento natalizio in questa strada dopo mesi di disguidi vari a causa di lavori, un modo per riscoprire i lustri di una via che non ha mai perso fascino e bellezza. E' un omaggio a Via Pietro Mascagni, per quello che rappresenta?

L'evento è imperniato intorno al Presepe, al quale abbiamo unito anche il Concerto di Natale. Quest'anno abbiamo voluto anche aggiungere un mercato natalizio per dare vita ad una zona un po' in abbandono. E' un omaggio alla comunità, un dono che la Parrocchia e l'Arciconfraternita fanno alla città. Spero ci sia una bella partecipazione, per condividere insieme il calore e la sensibilità di un tempo, e ritrovare la bellezza del Natale. Ci saranno artisti di strada, artigiani locali, gli zampognari, ma non ci sarà Babbo Natale. Il motivo è presto detto: chiediamo a tutti di fare un passo indietro nel tempo, per riassaporare insieme quel gusto del "c'era una volta" e quella magia delle tradizioni che abbiamo perduto. Una città senza storia e senza radici non ha motivo di esistere, per questo il 17 e il 18 Dicembre prossimi vi invitiamo a riscoprirle insieme a noi.
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