Attualità
Veronica Cellamaro, scrittrice di Cerignola: “Scrivo quando qualcosa non va nella mia vita”
Ventinove anni, è già al suo terzo libro pubblicato e ne ha già un altro in cantiere
Cerignola - mercoledì 3 gennaio 2024
08.30
Prima di essere una scrittrice, la cerignolana Veronica Cellamaro è una lettrice curiosa e accanita. "Da un po' di tempo mi sono orientata a scrivere sul genere letterario che preferisco da lettrice, quindi storie drammatiche, reali, di vita vissuta", ci ha rivelato nell'intervista che ci proponiamo qui di seguito.
Dopo aver pubblicato il suo terzo libro, intitolato "D.R.E.A.M. Drugs rule everything around me" (che presenterà il prossimo 13 Gennaio presso la Mondadori Point di Via Bari), Veronica è già alle prese con un altro romanzo, che in qualche modo si ricollega a quelli precedenti. "L'ho scritto a Maggio scorso, ora sto lo rivedendo e sottoponendo al giudizio del mio ristretto cerchio di lettori, formato dai miei familiari".
Nel 2019 l'autrice cerignolana ha scritto e pubblicato il romanzo di esordio, che si intitola "Push you away", mentre due anni dopo è arrivato "Don't give up".
Cosa hanno in comune i tre libri che hai pubblicato?
"Raccontano storie reali e percorsi di vita complicate, che sono quelli che preferisco. In tutti e tre i libri ho seguito la medesima scelta letteraria di scrivere in prima persona per far immedesimare i lettori nei personaggi. Inoltre i tre libri parlano principalmente di uomini, e questa opzione viene dal fatto che mi riesce facile entrare nel mondo maschile e scavare nella psiche dei personaggi, anche se poi riporto sempre e comunque il punto di vista delle donne che fanno parte della storia"
Con il terzo libro pubblicato sembra chiaro che tu abbia già acquisito uno stile ed un imprinting letterario che ti caratterizzano rispetto ad altri autori. Come sei riuscita a raggiungere questo risultato?
"Alcuni lettori mi hanno detto che il mio modo di scrivere è vicino a quella di una sceneggiatura, in quanto i dialoghi tra i personaggi sono piuttosto lunghi, articolati e dettagliati. Insomma, i miei libri (per come sono strutturati) potrebbero essere facilmente tradotti in fiction, se un domani ve ne fosse la possibilità. C'è una grande cura nella caratterizzazione dei personaggi, a cui sono molto legata. Nei miei romanzi gli uomini sono fragili e non hanno paura a mostrare le proprie debolezze, perché secondo me è importante rompere i prototipi e clichè dell'uomo che non può piangere in pubblico o cose del genere"
Cosa è cambiato nella tua vita dal 2019, anno in cui hai esordito con il tuo primo romanzo?
"Sono cambiate tante cose: sono cresciuta, ho quattro anni in più, mi sono sposata, ho lasciato la casa dei miei e ho cominciato una vita nuova insieme all'uomo che amo"
Nei tuoi libri ricorre spesso il tema della droga. Perché lo senti così vicino a te?
"Molte persone mi chiedono da cosa traggo ispirazione per scrivere la vita dei personaggi dei miei libri, che affrontano problemi e difficoltà legati appunto all'uso di sostanze stupefacenti. Pur vivendo una vita normalissima e avendo una famiglia comune come tante altre, io sono una persona molto curiosa e prendo spunto da ogni situazione di cui vengo a conoscenza attraverso i media o dai racconti delle persone. Il tema della droga, nello specifico, mi sta molto a cuore perché sono tanti i giovani e meno giovani che cadono in questa trappola da cui spesso non riescono più ad uscirne vivi. Anche il protagonista di D.R.E.A.M. lotta per liberarsi dalla bestia della droga, il suo percorso è abbastanza lungo e difficile"
Qual è il messaggio che emerge dai tuoi libri?
"Nonostante la drammaticità che li caratterizza, i miei romanzi lanciano un messaggio di speranza. C'è sempre una luce in fondo al tunnel, anche nei periodi più difficili. E' importante non rifugiarsi nella droga, ma cercare di preservare la propria salute mentale, anche rivolgendosi a psicologi o altre persone che abbiano la competenza di poterci aiutare"
Aumenta la fragilità dei più giovani, secondo te quali sono le motivazioni di questo fenomeno?
"Le nuove generazioni rischiano di soccombere, schiacciati dal peso delle fragilità. Secondo me l'eccessivo utilizzo delle tecnologia è una delle cause che provoca bullismo e comportamenti poco positivi da parte dei più giovani, che non sono più abituati a decifrare e a mostrare le proprie emozioni"
Cosa pensi dei lettori di Cerignola? Avverti qualche cambiamento al riguardo?
"Da un po' di tempo a questa parte stanno aumentando i lettori giovani nella nostra città, che si riuniscono in gruppi di lettura presso le librerie cittadine e si incontrano alle presentazioni dei libri organizzate. E' un segnale di cambiamento che lascia ben sperare per il futuro. A proposito, vi aspetto tutti alla presentazione del mio libro che si terrà sabato 13 Gennaio presso la Mondadori Point in Via Bari"
Il tuo prossimo libro, invece? Vorresti anticiparci qualcosa?
"Nel prossimo libro la protagonista sarà una donna, e tratterà del delicato tema della violenza sessuale. Anche lei è una persona complicata e "in divenire", sarà interessante seguire il suo percorso personale e spirituale di rinascita e "guarigione".
Nei romanzi di Veronica c'è spazio anche per i sogni, quelli realizzati e quelli irrealizzabili. In fondo, raccontano la vita, ed è questo che li rende così straordinariamente veri.
Dopo aver pubblicato il suo terzo libro, intitolato "D.R.E.A.M. Drugs rule everything around me" (che presenterà il prossimo 13 Gennaio presso la Mondadori Point di Via Bari), Veronica è già alle prese con un altro romanzo, che in qualche modo si ricollega a quelli precedenti. "L'ho scritto a Maggio scorso, ora sto lo rivedendo e sottoponendo al giudizio del mio ristretto cerchio di lettori, formato dai miei familiari".
Nel 2019 l'autrice cerignolana ha scritto e pubblicato il romanzo di esordio, che si intitola "Push you away", mentre due anni dopo è arrivato "Don't give up".
Cosa hanno in comune i tre libri che hai pubblicato?
"Raccontano storie reali e percorsi di vita complicate, che sono quelli che preferisco. In tutti e tre i libri ho seguito la medesima scelta letteraria di scrivere in prima persona per far immedesimare i lettori nei personaggi. Inoltre i tre libri parlano principalmente di uomini, e questa opzione viene dal fatto che mi riesce facile entrare nel mondo maschile e scavare nella psiche dei personaggi, anche se poi riporto sempre e comunque il punto di vista delle donne che fanno parte della storia"
Con il terzo libro pubblicato sembra chiaro che tu abbia già acquisito uno stile ed un imprinting letterario che ti caratterizzano rispetto ad altri autori. Come sei riuscita a raggiungere questo risultato?
"Alcuni lettori mi hanno detto che il mio modo di scrivere è vicino a quella di una sceneggiatura, in quanto i dialoghi tra i personaggi sono piuttosto lunghi, articolati e dettagliati. Insomma, i miei libri (per come sono strutturati) potrebbero essere facilmente tradotti in fiction, se un domani ve ne fosse la possibilità. C'è una grande cura nella caratterizzazione dei personaggi, a cui sono molto legata. Nei miei romanzi gli uomini sono fragili e non hanno paura a mostrare le proprie debolezze, perché secondo me è importante rompere i prototipi e clichè dell'uomo che non può piangere in pubblico o cose del genere"
Cosa è cambiato nella tua vita dal 2019, anno in cui hai esordito con il tuo primo romanzo?
"Sono cambiate tante cose: sono cresciuta, ho quattro anni in più, mi sono sposata, ho lasciato la casa dei miei e ho cominciato una vita nuova insieme all'uomo che amo"
Nei tuoi libri ricorre spesso il tema della droga. Perché lo senti così vicino a te?
"Molte persone mi chiedono da cosa traggo ispirazione per scrivere la vita dei personaggi dei miei libri, che affrontano problemi e difficoltà legati appunto all'uso di sostanze stupefacenti. Pur vivendo una vita normalissima e avendo una famiglia comune come tante altre, io sono una persona molto curiosa e prendo spunto da ogni situazione di cui vengo a conoscenza attraverso i media o dai racconti delle persone. Il tema della droga, nello specifico, mi sta molto a cuore perché sono tanti i giovani e meno giovani che cadono in questa trappola da cui spesso non riescono più ad uscirne vivi. Anche il protagonista di D.R.E.A.M. lotta per liberarsi dalla bestia della droga, il suo percorso è abbastanza lungo e difficile"
Qual è il messaggio che emerge dai tuoi libri?
"Nonostante la drammaticità che li caratterizza, i miei romanzi lanciano un messaggio di speranza. C'è sempre una luce in fondo al tunnel, anche nei periodi più difficili. E' importante non rifugiarsi nella droga, ma cercare di preservare la propria salute mentale, anche rivolgendosi a psicologi o altre persone che abbiano la competenza di poterci aiutare"
Aumenta la fragilità dei più giovani, secondo te quali sono le motivazioni di questo fenomeno?
"Le nuove generazioni rischiano di soccombere, schiacciati dal peso delle fragilità. Secondo me l'eccessivo utilizzo delle tecnologia è una delle cause che provoca bullismo e comportamenti poco positivi da parte dei più giovani, che non sono più abituati a decifrare e a mostrare le proprie emozioni"
Cosa pensi dei lettori di Cerignola? Avverti qualche cambiamento al riguardo?
"Da un po' di tempo a questa parte stanno aumentando i lettori giovani nella nostra città, che si riuniscono in gruppi di lettura presso le librerie cittadine e si incontrano alle presentazioni dei libri organizzate. E' un segnale di cambiamento che lascia ben sperare per il futuro. A proposito, vi aspetto tutti alla presentazione del mio libro che si terrà sabato 13 Gennaio presso la Mondadori Point in Via Bari"
Il tuo prossimo libro, invece? Vorresti anticiparci qualcosa?
"Nel prossimo libro la protagonista sarà una donna, e tratterà del delicato tema della violenza sessuale. Anche lei è una persona complicata e "in divenire", sarà interessante seguire il suo percorso personale e spirituale di rinascita e "guarigione".
Nei romanzi di Veronica c'è spazio anche per i sogni, quelli realizzati e quelli irrealizzabili. In fondo, raccontano la vita, ed è questo che li rende così straordinariamente veri.