
Territorio
Vaccinazioni anti Covid, l’eccellente lavoro del Dipartimento di Prevenzione di Cerignola
Vaccinati oltre 1000 ultra ottantenni e oltre 1400 operatori scolastici. L’eccellente lavoro della dott.ssa Viviana Balena e dell’intero equipe
Cerignola - lunedì 8 marzo 2021
9.06
Efficiente organizzazione degli spazi in massima sicurezza, vaccinazioni in tempi rapidi, numeri più che significativi. A Cerignola, dal 22 febbraio ad oggi, presso il Dipartimento di Prevenzione della ASL diretto dalla dott.ssa Viviana Balena, sono stati vaccinati oltre 1000 ultra ottantenni ed oltre 1400 operatori scolastici.
Dopo la somministrazione del vaccino anti Covid all'intero comparto sanitario (medici, infermieri, operatori sanitari, operatori non sanitari in ambiente sanitario, farmacisti, odontoiatri, assistenti di poltrona, operatori scientifici), il 22 febbraio è stato il giorno della svolta, quello che ha dato inizio alla somministrazione del vaccino agli ultra ottantenni.
Prima del 22 febbraio, al Dipartimento di Prevenzione di Via Giuseppe Di Vittorio, si è dato il via alla messa in opera dei lavori di organizzazione logistica, la realizzazione di percorsi in sicurezza che conducono a 4 postazioni per le anamnesi, 4 postazioni per la somministrazione del vaccino e quattro postazioni per il post vaccino, lo studio degli spazi per garantire la distanza di sicurezza e la separazioni dei percorsi in una struttura che si caratterizza per la multifunzionalità.
Stando a quanto previsto dal programma della ASL, si sarebbero dovuti vaccinare circa 36 anziani al giorno dalle ore 15:00 alle ore 18:00. Ora scomoda per un ultra ottantenne che, per varie esigenze, è abituato a riposare dopo pranzo, cenare introno alle ore 19:00 per poi andare a letto non di certo in ora tarda. Di qui la decisione di andare incontro alle esigenze dell'intera categoria anticipando negli orari mattutini la somministrazione del vaccino, rendere più agevole la giornata di vaccinazione di coloro che, su chiamata e ad orari prefissati, si sarebbero recati al Dipartimento di Prevenzione di Via Giuseppe Di Vittorio.
Poi la seconda svolta storica, quella segnata dalla data del 26 febbraio, la vaccinazione del personale scolastico da effettuarsi in tempi ristretti al fine di rispettare l'ordinanza del Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano. Il Dipartimento di Prevenzione, diretto dalla dott.ssa Viviana Balena, parte subito con il vaccino "AstraZeneca" iniziando dalle scuole con il più elevato numero di docenti. Divisione per fasce orarie, vaccinazione in massima sicurezza ma nel più breve tempo possibile, 10 persone ogni 30 minuti nel ciclo anamnesi, vaccino, post vaccino.
Calcoli matematici, blocchi di scuole non scelti a caso ma dettati dall'esigenza di non sprecare dosi di vaccino. Da un flaconcino di "AstraZeneca" si ottengono 10 dosi, se una scuola ha 120 docenti occorre ordinare 14 flaconcini (140 dosi) e, per non sprecare le rimanenti dosi di vaccino, occorre accoppiare un'altra scuola più piccola con un numero di circa 20 docenti.
Dal 26 febbraio ad oggi 1400 persone del comparto scolastico sono state vaccinate, la somministrazione del vaccino per i rimanenti sarà ultimata martedì 09 marzo… tempi record!
Nel Dipartimento dei Prevenzione di Via G. Di Vittorio sono state effettuate, quindi, circa 2400 vaccinazioni anti Covid, 2400 persone sono transitate nell'arco di 14 giorni in una struttura idonea e sicura, appositamente attrezzata, con percorsi separati che conducono a servizi diversi, a piani diversi, in una struttura multifunzionale dove è presente anche il Servizio di veterinaria, il servizio di igiene pubblica, di igiene alimenti e dove si ricevono persone chiamate dalla Commissione per le invalidità.
Si sono registrate lamentele in merito alla fila di persone in attesa all'esterno del Dipartimento di Prevenzione, le stesse file di persone che si vedono in qualsiasi ufficio pubblico, all'esterno delle banche, dei comuni, dei centri commerciali, dei supermercati, degli ospedali. Le stesse file che si creano non solo per vaccinarsi, come nel caso di specie, ma anche per usufruire di servizi importanti come quelli della struttura in oggetto.
Da fonti certe si apprende che le operazioni vaccinali del personale scolastico si sarebbero dovute effettuare presso la struttura esterna all'Istituto Agrario "G. Pavoncelli", con spazi esterni più ampi del Dipartimento di Prevenzione di Via Giuseppe Di Vittorio presso il quale già si stavano effettuando le operazioni vaccinali degli ultra ottantenni. C'era l' accordo tra il Dirigente scolastico e la ASL ma, purtroppo, la richiesta di rapida esecuzione delle vaccinazioni imposta dalla Regione non ha permesso che il progetto si potesse realizzare, occorreva sanificare gli ambienti, organizzare gli spazi, montare le postazioni e i percorsi, predisporre una zona con brandine per garantire un piccolo pronto soccorso, nelle sole 48 ore concesse dalla Regione tutto ciò sarebbe stato letteralmente impossibile.
La somministrazione dei vaccini in ambienti diversi e in strutture ampie e ospitali sicuramente avrebbe aiutato la dirigenza della ASL a rendere migliore, in termini logistici, un servizio fondamentale per i cittadini. Non è un caso che il Sindaco di Bari, Antonio Decaro abbia dichiarato "Abbiamo messo a disposizione strutture comunali, non ce lo aveva chiesto nessuno, stiamo anche spendendo soldi dei Comuni per mettere a disposizione punti vaccinali", o che il Comune di Molfetta abbia messo a disposizione la Palazzina servizi del nuovo stadio di atletica "Mario Saverio Cozzoli" come centro unico per le vaccinazioni anti Covid, o che le vaccinazioni anti Covid a Verano Brianza si effettuino al palazzetto dello sport messo a disposizione dall'Amministrazione Comunale, o che i nuovi punti vaccinali a Ceglie Messapica siano stati individuati nel Palazzetto dello sport di proprietà comunale, o che le vaccinazioni agli ultra ottantenni di Brindisi si effettuino nel Palazzetto Polivalente di Tuturano, tanti esempi per dimostrare che spazi diversificati eliminano il rischio di "assembramenti", permettono ai sanitari di effettuare un lavoro migliore, si prestano alle esigenze dei cittadini più fragili che non possono attendere in luoghi freddi e aperti.
Il Comune di Cerignola, al momento, non ha messo a disposizione alcuna struttura pubblica, non si è espresso sulla concessione momentanea di Palazzetti dello sport… ne abbiamo tre… per le vaccinazioni. Potrebbe farlo ma senza perdere altro tempo al fine di evitare "l'ultimo momento" quando ormai sarebbe troppo tardi per una efficiente organizzazione degli spazi e delle attrezzature.
In Italia ci sono luoghi in cui la somministrazione del vaccino viene effettuata all'interno di container di quattro metri quadrati, luoghi in cui le basilari regole di sicurezza non possono essere garantite, paesi in cui la somministrazione del vaccino al personale scolastico e agli anziani è appena iniziata e città come Cerignola in cui è quasi terminata.
Siamo liberi di guardare il pelo nell'uovo ma altrettanto liberi di essere onesti ed osservare numeri che raccontano verità diverse, siamo liberi di stare con le mani in tasca a giudicare tutto e tutti ma altrettanto liberi di studiare le carte e confrontarle con la realtà che ci circonda per poi raccontarla, liberi di disprezzare per partito preso e altrettanto liberi di apprezzare per coerenza e onestà intellettuale.
Dopo la somministrazione del vaccino anti Covid all'intero comparto sanitario (medici, infermieri, operatori sanitari, operatori non sanitari in ambiente sanitario, farmacisti, odontoiatri, assistenti di poltrona, operatori scientifici), il 22 febbraio è stato il giorno della svolta, quello che ha dato inizio alla somministrazione del vaccino agli ultra ottantenni.
Prima del 22 febbraio, al Dipartimento di Prevenzione di Via Giuseppe Di Vittorio, si è dato il via alla messa in opera dei lavori di organizzazione logistica, la realizzazione di percorsi in sicurezza che conducono a 4 postazioni per le anamnesi, 4 postazioni per la somministrazione del vaccino e quattro postazioni per il post vaccino, lo studio degli spazi per garantire la distanza di sicurezza e la separazioni dei percorsi in una struttura che si caratterizza per la multifunzionalità.
Stando a quanto previsto dal programma della ASL, si sarebbero dovuti vaccinare circa 36 anziani al giorno dalle ore 15:00 alle ore 18:00. Ora scomoda per un ultra ottantenne che, per varie esigenze, è abituato a riposare dopo pranzo, cenare introno alle ore 19:00 per poi andare a letto non di certo in ora tarda. Di qui la decisione di andare incontro alle esigenze dell'intera categoria anticipando negli orari mattutini la somministrazione del vaccino, rendere più agevole la giornata di vaccinazione di coloro che, su chiamata e ad orari prefissati, si sarebbero recati al Dipartimento di Prevenzione di Via Giuseppe Di Vittorio.
Poi la seconda svolta storica, quella segnata dalla data del 26 febbraio, la vaccinazione del personale scolastico da effettuarsi in tempi ristretti al fine di rispettare l'ordinanza del Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano. Il Dipartimento di Prevenzione, diretto dalla dott.ssa Viviana Balena, parte subito con il vaccino "AstraZeneca" iniziando dalle scuole con il più elevato numero di docenti. Divisione per fasce orarie, vaccinazione in massima sicurezza ma nel più breve tempo possibile, 10 persone ogni 30 minuti nel ciclo anamnesi, vaccino, post vaccino.
Calcoli matematici, blocchi di scuole non scelti a caso ma dettati dall'esigenza di non sprecare dosi di vaccino. Da un flaconcino di "AstraZeneca" si ottengono 10 dosi, se una scuola ha 120 docenti occorre ordinare 14 flaconcini (140 dosi) e, per non sprecare le rimanenti dosi di vaccino, occorre accoppiare un'altra scuola più piccola con un numero di circa 20 docenti.
Dal 26 febbraio ad oggi 1400 persone del comparto scolastico sono state vaccinate, la somministrazione del vaccino per i rimanenti sarà ultimata martedì 09 marzo… tempi record!
Nel Dipartimento dei Prevenzione di Via G. Di Vittorio sono state effettuate, quindi, circa 2400 vaccinazioni anti Covid, 2400 persone sono transitate nell'arco di 14 giorni in una struttura idonea e sicura, appositamente attrezzata, con percorsi separati che conducono a servizi diversi, a piani diversi, in una struttura multifunzionale dove è presente anche il Servizio di veterinaria, il servizio di igiene pubblica, di igiene alimenti e dove si ricevono persone chiamate dalla Commissione per le invalidità.
Si sono registrate lamentele in merito alla fila di persone in attesa all'esterno del Dipartimento di Prevenzione, le stesse file di persone che si vedono in qualsiasi ufficio pubblico, all'esterno delle banche, dei comuni, dei centri commerciali, dei supermercati, degli ospedali. Le stesse file che si creano non solo per vaccinarsi, come nel caso di specie, ma anche per usufruire di servizi importanti come quelli della struttura in oggetto.
Da fonti certe si apprende che le operazioni vaccinali del personale scolastico si sarebbero dovute effettuare presso la struttura esterna all'Istituto Agrario "G. Pavoncelli", con spazi esterni più ampi del Dipartimento di Prevenzione di Via Giuseppe Di Vittorio presso il quale già si stavano effettuando le operazioni vaccinali degli ultra ottantenni. C'era l' accordo tra il Dirigente scolastico e la ASL ma, purtroppo, la richiesta di rapida esecuzione delle vaccinazioni imposta dalla Regione non ha permesso che il progetto si potesse realizzare, occorreva sanificare gli ambienti, organizzare gli spazi, montare le postazioni e i percorsi, predisporre una zona con brandine per garantire un piccolo pronto soccorso, nelle sole 48 ore concesse dalla Regione tutto ciò sarebbe stato letteralmente impossibile.
La somministrazione dei vaccini in ambienti diversi e in strutture ampie e ospitali sicuramente avrebbe aiutato la dirigenza della ASL a rendere migliore, in termini logistici, un servizio fondamentale per i cittadini. Non è un caso che il Sindaco di Bari, Antonio Decaro abbia dichiarato "Abbiamo messo a disposizione strutture comunali, non ce lo aveva chiesto nessuno, stiamo anche spendendo soldi dei Comuni per mettere a disposizione punti vaccinali", o che il Comune di Molfetta abbia messo a disposizione la Palazzina servizi del nuovo stadio di atletica "Mario Saverio Cozzoli" come centro unico per le vaccinazioni anti Covid, o che le vaccinazioni anti Covid a Verano Brianza si effettuino al palazzetto dello sport messo a disposizione dall'Amministrazione Comunale, o che i nuovi punti vaccinali a Ceglie Messapica siano stati individuati nel Palazzetto dello sport di proprietà comunale, o che le vaccinazioni agli ultra ottantenni di Brindisi si effettuino nel Palazzetto Polivalente di Tuturano, tanti esempi per dimostrare che spazi diversificati eliminano il rischio di "assembramenti", permettono ai sanitari di effettuare un lavoro migliore, si prestano alle esigenze dei cittadini più fragili che non possono attendere in luoghi freddi e aperti.
Il Comune di Cerignola, al momento, non ha messo a disposizione alcuna struttura pubblica, non si è espresso sulla concessione momentanea di Palazzetti dello sport… ne abbiamo tre… per le vaccinazioni. Potrebbe farlo ma senza perdere altro tempo al fine di evitare "l'ultimo momento" quando ormai sarebbe troppo tardi per una efficiente organizzazione degli spazi e delle attrezzature.
In Italia ci sono luoghi in cui la somministrazione del vaccino viene effettuata all'interno di container di quattro metri quadrati, luoghi in cui le basilari regole di sicurezza non possono essere garantite, paesi in cui la somministrazione del vaccino al personale scolastico e agli anziani è appena iniziata e città come Cerignola in cui è quasi terminata.
Siamo liberi di guardare il pelo nell'uovo ma altrettanto liberi di essere onesti ed osservare numeri che raccontano verità diverse, siamo liberi di stare con le mani in tasca a giudicare tutto e tutti ma altrettanto liberi di studiare le carte e confrontarle con la realtà che ci circonda per poi raccontarla, liberi di disprezzare per partito preso e altrettanto liberi di apprezzare per coerenza e onestà intellettuale.