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Università di Bari: "Nell'olio extravergine 'armi' anti-tumori"
Ogni varietà ha effetti su misura
Puglia - mercoledì 27 luglio 2016
21.34
La varietà di olio extravergine di oliva più ricca di polifenoli ha un potente effetto benefico sulla nostra salute, ha soprattutto un'azione antiinfiammatoria e antitumorale. Lo dimostra lo studio di nutrigenomica condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Bari. Protagoniste dello studio sono proprio le varietà o "cultivar" pugliesi, dalla Coratina alla Peranzana: i ricercatori – partiti dal presupposto che l'olio extravergine d'oliva rappresenta un target ideale per gli studi di nutrigenomica – si sono concentrati su come i nutrienti influenzano il nostro organismo.
La ricerca ha mirato a identificare geni e microRna deputati al funzionamento delle cellule infiammatorie (i monociti), la cui espressione può variare in rapporto all'assunzione acuta di varietà di olio extravergine d'oliva più o meno ricche in polifenoli (i composti chimici 'buoni' che gli conferiscono il sapore caratteristico). Ebbene, viene confermato in pieno che l'olio extravergine d'oliva ricco in polifenoli giova alla salute non solo da un punto di vista metabolico, ma anche sullo stato ossidativo, sull'infiammazione e sulla prevenzionedell'aterosclerosi e del cancro.
Non solo. Gli effetti benefici dell'olio extravergine d'oliva, emerge dallo studio, appaiono più marcati nei volontari sani che non su pazienti con obesità addominale e sindrome metabolica, a sottolineare l'importanza del duo qualità dell'alimento e dell'organismo che lo riceve.
"E' possibile prevedere - spiega Antonio Moschetta, docente di Medicina interna della facoltà medica barese e coordinatore dello studio - che in un prossimo futuro ogni ristoratore dovrà avere, insieme alla carta dei vini, anche quella degli olii, e che la scelta di questi ultimi sarà basata sul gusto e sulle proprietà nutrigenomiche. Avremo così la possibilità reale di difendere la qualità e incentivare la forza dei nostri olii pugliesi e italiani, della loro palatabilità e delle loro già ampiamente riconosciute proprietà chimico-fisiche."
Lo studio è stato condotto dal gruppo dell'Università di Bari in collaborazione con l'Irccs Istituto tumori di Bari e con la Fondazione Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro e finanziato con fondi Pon/Por e dell'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). Il lavoro è pubblicato oggi online sulla sezione Molecular Biology of Lipids della rivista 'Biochimica et Biophysica Acta'.