Vita di città
Una serata in ricordo di Emanuele Ghidini
I genitori presenteranno due libri a Stornarella
5 Reali Siti - martedì 14 luglio 2015
13.44
Una serata dedicata alla memoria di Emanuele Ghidini, ragazzo bresciano che nel novembre del 2013 si tolse la vita gettandosi nel fiume Chiese. Ma anche l'opportunità per spiegare la pericolosità che provoca l'assunzione di certe sostanze. L'appuntamento è questa sera alle 21 a Stronarella, in Largo Duomo.
L'amministrazione comunale di Stornarella, in particolare l'assessorato alla Cultura, per l'occasione ha deciso di invitare i genitori di Emanuele, Gianpietro e Serenella. I due racconteranno la loro storia e presenteranno due libri scritti dopo la morte del figlio, 'Lasciami volare' e 'Hope-speranza'.
Il papà di Emanuele, pochi mesi dopo la tragedia, ha istituito la fondazione 'Ema.Pesciolinorosso'. Il nome deriva da un aneddoto che ha raccontato lo stesso Gianpietro "Avevi sei anni - scrive - e uno dei pesciolini dello stagno stava galleggiando, mezzo morto. Allora ti avevo convinto a portarlo al fiume e l'avevamo portato, proprio a fianco del bar, nel punto esatto dove tu ti sei buttato: e lo avevi gettato in acqua. Il pesciolino si era messo a nuotare, quasi avesse trovato nuova vita… Possibile che in quel punto non ti sia venuto in mente questo episodio?"
Un genitore distrutto da quella tragedia, ma che ha trovato la forza di rialzarsi. "D'ora in avanti - aveva promesso Gianpietro - dedicherò la mia vita ai giovani, creerò per loro occasioni lavorative. Fonderò un'associazione che si occuperà di lanciare nuovi progetti mediante l'impiego, appunto, di giovani"
Dopo la presentazione e il dibattito ci sarà il concerto dei Klez Note.
L'amministrazione comunale di Stornarella, in particolare l'assessorato alla Cultura, per l'occasione ha deciso di invitare i genitori di Emanuele, Gianpietro e Serenella. I due racconteranno la loro storia e presenteranno due libri scritti dopo la morte del figlio, 'Lasciami volare' e 'Hope-speranza'.
Il papà di Emanuele, pochi mesi dopo la tragedia, ha istituito la fondazione 'Ema.Pesciolinorosso'. Il nome deriva da un aneddoto che ha raccontato lo stesso Gianpietro "Avevi sei anni - scrive - e uno dei pesciolini dello stagno stava galleggiando, mezzo morto. Allora ti avevo convinto a portarlo al fiume e l'avevamo portato, proprio a fianco del bar, nel punto esatto dove tu ti sei buttato: e lo avevi gettato in acqua. Il pesciolino si era messo a nuotare, quasi avesse trovato nuova vita… Possibile che in quel punto non ti sia venuto in mente questo episodio?"
Un genitore distrutto da quella tragedia, ma che ha trovato la forza di rialzarsi. "D'ora in avanti - aveva promesso Gianpietro - dedicherò la mia vita ai giovani, creerò per loro occasioni lavorative. Fonderò un'associazione che si occuperà di lanciare nuovi progetti mediante l'impiego, appunto, di giovani"
Dopo la presentazione e il dibattito ci sarà il concerto dei Klez Note.