Territorio
Cambia il turismo in Puglia e sull'Ofanto si progetta una ciclovia
Presso il comune di Cerignola l'incontro per discutere la realizzazione
Cerignola - domenica 20 marzo 2022
11.09
Il progetto di una ciclovia per la fruizione del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto sarà oggetto dell'incontro che si terrà venerdì 25 marzo presso l'aula consiliare del Comune di Cerignola. All'ordine del giorno c'è la realizzazione di un'infrastruttura ciclabile che si preannuncia fondamentale per lo sviluppo sostenibile del territorio.
Con questo evento, la provincia di Barletta Andria Trani, soggetto gestore del Parco Naturale Regionale del fiume Ofanto, in collaborazione con la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, la Provincia di Foggia ed il Comune di Cerignola, intendono dare avvio alla fase sperimentale della ciclovia presentando un insieme di azioni, attività e servizi per l'informazione e la promozione del primo sistema di fruizione del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto.
Si tratta di un sistema di mobilità lenta che si sviluppa attraverso l'intera valle dell'Ofanto, dalla foce alla stazione di Rocchetta Sant'Antonio e lungo l'affluente principale del Locone e dal fiume alle città, passando per le maglie dei borghi rurali della bonifica, quale azione bandiera finalizzata alla definizione di un brand turistico oltre che presidio per la protezione della natura e strumento di costruzione di una identità della Valle.
Il workshop del 25 marzo 2022 a Cerignola durerà un'intera giornata: la sessione mattutina sarà l'occasione per discutere con esperti nazionali delle potenzialità del cicloturismo e del turismo lento, un settore che in Europa muove decine di miliardi di euro ogni anno, per presentare la nuova app per smartphone ed il sito multilingue della ciclovia dell'Ofanto. La sessione pomeridiana sarà un primo tentativo di adunanza di tutti di coloro i quali già oggi sperimentano modi e forme di fruizione sostenibile nel Parco, non solo in bici, ma anche a piedi e in canoa.
La ciclovia dell'Ofanto come "disegno di comunità" in grado di intercettare flussi turistici internazionali e di prossimità nel pieno di un contesto di cambiamenti epocali che hanno profondamente cambiato il nostro modo di viaggiare e di usare il nostro tempo libero, vedendo sempre più nel Parco un erogatore di servizi ecosistemici e funzioni collettive.
Con questo evento, la provincia di Barletta Andria Trani, soggetto gestore del Parco Naturale Regionale del fiume Ofanto, in collaborazione con la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, la Provincia di Foggia ed il Comune di Cerignola, intendono dare avvio alla fase sperimentale della ciclovia presentando un insieme di azioni, attività e servizi per l'informazione e la promozione del primo sistema di fruizione del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto.
Si tratta di un sistema di mobilità lenta che si sviluppa attraverso l'intera valle dell'Ofanto, dalla foce alla stazione di Rocchetta Sant'Antonio e lungo l'affluente principale del Locone e dal fiume alle città, passando per le maglie dei borghi rurali della bonifica, quale azione bandiera finalizzata alla definizione di un brand turistico oltre che presidio per la protezione della natura e strumento di costruzione di una identità della Valle.
Il workshop del 25 marzo 2022 a Cerignola durerà un'intera giornata: la sessione mattutina sarà l'occasione per discutere con esperti nazionali delle potenzialità del cicloturismo e del turismo lento, un settore che in Europa muove decine di miliardi di euro ogni anno, per presentare la nuova app per smartphone ed il sito multilingue della ciclovia dell'Ofanto. La sessione pomeridiana sarà un primo tentativo di adunanza di tutti di coloro i quali già oggi sperimentano modi e forme di fruizione sostenibile nel Parco, non solo in bici, ma anche a piedi e in canoa.
La ciclovia dell'Ofanto come "disegno di comunità" in grado di intercettare flussi turistici internazionali e di prossimità nel pieno di un contesto di cambiamenti epocali che hanno profondamente cambiato il nostro modo di viaggiare e di usare il nostro tempo libero, vedendo sempre più nel Parco un erogatore di servizi ecosistemici e funzioni collettive.