Vita di città
Un po’ di Cerignola nel film di Abel Ferrara “Padre Pio”: intervista a Matteo Capuano
La produzione è arrivata in Puglia per reperire mobili e utensili tipici del periodo
Cerignola - giovedì 8 dicembre 2022
15.40
Prendere parte alle riprese di un film è sicuramente affascinante e suggestivo. Se poi il lungometraggio riguarda pure uno dei Santi più amati e osteggiati della storia della Chiesa il tutto si fa ancora più entusiasmante. Lo sa bene Cristina Vittoria Marazzi, arredatrice di professione, che ha partecipato all'allestimento del set del film del regista americano Abel Ferrara e dedicato a Padre Pio.
Incaricata dalla produzione di reperire arredi e suppellettili d'epoca per ricreare un'atmosfera il più possibile vicina alla realtà dell'epoca in cui si svolse la storia raccontata nel film, l'arredatrice- originaria del Nord Italia- insieme ad altri componenti dello staff (Tommaso Ortino, scenografo; Maria Laura Federico, assistente scenografa; Alessandra Riccardi, assistente arredamento; Silvia Di Iasio, Buyer local), si è recata in Puglia per conoscere più da vicino la realtà vissuta dal Santo di Pietralcina.
"E' stata un'esperienza unica. In Puglia abbiamo trovato un'accoglienza formidabile, tante persone del posto ci hanno aiutato a ricostruire le tradizioni di quell'epoca storica in cui Padre Pio è vissuto. Nella mia ricerca di rivenditori di mobili e utensili mi sono imbattuta nella "bottega" di Matteo Capuano e suo padre, a Cerignola", racconta Cristina, con l'entusiasmo di chi ha portato a termine con professionalità e passione il suo lavoro.
"Quindi sono partita e sono arrivata personalmente nella vostra città, dove appunto ho conosciuto Matteo e il suo papà, due persone eccezionali, innamorate del proprio lavoro. Matteo mi ha accolto con gentilezza, mi ha fatto visitare i magazzini in cui conserva utensili e strumenti di lavoro antichi, mi ha guidato con competenza alla scoperta delle tradizioni pugliesi. Fidandomi di lui e della sua esperienza nel settore, abbiamo reperito mobili e suppellettili che sono servite ad arredare alcuni interni sul set", prosegue.
Matteo Capuano, arredatore e restauratore, che con il papà gestisce a Cerignola una bottega di mobili, ha ricordato con noi questa bella esperienza.
Come è stato ricostruire la storia di Padre Pio, e quali sono state le difficoltà per voi che avete dovuto ricreare gli ambienti dell'epoca?
Non è stato molto difficile ricreare gli ambienti dell'epoca, conoscendo il contesto sociale del periodo, parliamo dei primi anni Venti. Avendo una certa conoscenza dello stile e degli arredi tipici del momento storico di cui si trattava, ho fornito svariato materiale, ma poi ovviamente si procedeva per ambientazioni. C'era la casa del borghese da allestire, ed allora io fornivo gli arredi più importanti, poi c'era la casa/bottega del calzolaio ed allora mi preoccupavo di reperire gli attrezzi dell'epoca. Stessa cosa dicasi per le case dei contadini, tenendo conto che parliamo di realtà tanto vicine e alquanto simili, non ho riscontrato grandi problemi ad organizzare il tutto.
Come vi siete coordinati nella ricerca di mobili, utensili e tutto ciò che serviva per creare le scene del film?
Per la ricerca, o meglio per la selezione del materiale, io e la responsabile per la ricerca, Cristina Vittoria, andavamo a fare sopralluoghi fotografando tutti gli oggetti e gli arredi utili per gli allestimenti. Poi, insieme, abbiamo compiuto un'ulteriore selezione, decidendo alla fine quali potevano essere gli arredi più adatti per ogni circostanza.
Che idea ti sei fatto del film di Abel Ferrara, al quale comunque hai partecipato (anche se dall'esterno)?
Premetto che, non avendo visto il film, nella mia immaginazione credo si tratti di un film molto connesso alla realtà socio-politica del tempo. Era un periodo molto difficile, poiché si usciva dalla prima guerra mondiale e si era vicini all'inizio del ventennio fascista.
Hai già avuto esperienze di allestimenti di set cinematografici?
No, mi sono cimentato solo nell'allestimento di set teatrali. Questa è stata la prima volta in cui ho partecipato ad un film, e sono contento si sia trattato proprio della pellicola dedicata a Padre Pio da Pietralcina.
Il film del regista di Abel Ferrara, "Padre Pio" tra qualche mese sarà distribuito nelle sale cinematografiche italiane. Guarderemo con più attenzione le scene, le ambientazioni e gli allestimenti, sapendo che un nostro concittadino ha contribuito alla riuscita e al successo della pellicola.
Incaricata dalla produzione di reperire arredi e suppellettili d'epoca per ricreare un'atmosfera il più possibile vicina alla realtà dell'epoca in cui si svolse la storia raccontata nel film, l'arredatrice- originaria del Nord Italia- insieme ad altri componenti dello staff (Tommaso Ortino, scenografo; Maria Laura Federico, assistente scenografa; Alessandra Riccardi, assistente arredamento; Silvia Di Iasio, Buyer local), si è recata in Puglia per conoscere più da vicino la realtà vissuta dal Santo di Pietralcina.
"E' stata un'esperienza unica. In Puglia abbiamo trovato un'accoglienza formidabile, tante persone del posto ci hanno aiutato a ricostruire le tradizioni di quell'epoca storica in cui Padre Pio è vissuto. Nella mia ricerca di rivenditori di mobili e utensili mi sono imbattuta nella "bottega" di Matteo Capuano e suo padre, a Cerignola", racconta Cristina, con l'entusiasmo di chi ha portato a termine con professionalità e passione il suo lavoro.
"Quindi sono partita e sono arrivata personalmente nella vostra città, dove appunto ho conosciuto Matteo e il suo papà, due persone eccezionali, innamorate del proprio lavoro. Matteo mi ha accolto con gentilezza, mi ha fatto visitare i magazzini in cui conserva utensili e strumenti di lavoro antichi, mi ha guidato con competenza alla scoperta delle tradizioni pugliesi. Fidandomi di lui e della sua esperienza nel settore, abbiamo reperito mobili e suppellettili che sono servite ad arredare alcuni interni sul set", prosegue.
Matteo Capuano, arredatore e restauratore, che con il papà gestisce a Cerignola una bottega di mobili, ha ricordato con noi questa bella esperienza.
Come è stato ricostruire la storia di Padre Pio, e quali sono state le difficoltà per voi che avete dovuto ricreare gli ambienti dell'epoca?
Non è stato molto difficile ricreare gli ambienti dell'epoca, conoscendo il contesto sociale del periodo, parliamo dei primi anni Venti. Avendo una certa conoscenza dello stile e degli arredi tipici del momento storico di cui si trattava, ho fornito svariato materiale, ma poi ovviamente si procedeva per ambientazioni. C'era la casa del borghese da allestire, ed allora io fornivo gli arredi più importanti, poi c'era la casa/bottega del calzolaio ed allora mi preoccupavo di reperire gli attrezzi dell'epoca. Stessa cosa dicasi per le case dei contadini, tenendo conto che parliamo di realtà tanto vicine e alquanto simili, non ho riscontrato grandi problemi ad organizzare il tutto.
Come vi siete coordinati nella ricerca di mobili, utensili e tutto ciò che serviva per creare le scene del film?
Per la ricerca, o meglio per la selezione del materiale, io e la responsabile per la ricerca, Cristina Vittoria, andavamo a fare sopralluoghi fotografando tutti gli oggetti e gli arredi utili per gli allestimenti. Poi, insieme, abbiamo compiuto un'ulteriore selezione, decidendo alla fine quali potevano essere gli arredi più adatti per ogni circostanza.
Che idea ti sei fatto del film di Abel Ferrara, al quale comunque hai partecipato (anche se dall'esterno)?
Premetto che, non avendo visto il film, nella mia immaginazione credo si tratti di un film molto connesso alla realtà socio-politica del tempo. Era un periodo molto difficile, poiché si usciva dalla prima guerra mondiale e si era vicini all'inizio del ventennio fascista.
Hai già avuto esperienze di allestimenti di set cinematografici?
No, mi sono cimentato solo nell'allestimento di set teatrali. Questa è stata la prima volta in cui ho partecipato ad un film, e sono contento si sia trattato proprio della pellicola dedicata a Padre Pio da Pietralcina.
Il film del regista di Abel Ferrara, "Padre Pio" tra qualche mese sarà distribuito nelle sale cinematografiche italiane. Guarderemo con più attenzione le scene, le ambientazioni e gli allestimenti, sapendo che un nostro concittadino ha contribuito alla riuscita e al successo della pellicola.