Territorio
Un angolo di lettura al “Centro Medico Vita” di Cerignola
Il presidente Potito F.P. Salatto: "Vogliamo favorire processi di umanizzazione capaci di coniugare il concetto di “malattia da curare” a quello di “persona di cui prendersi cura"
Cerignola - lunedì 17 febbraio 2020
16.38 Comunicato Stampa
Il circolo virtuoso della lettura, lo scambio di libri, la possibilità di affidarsi alle pagine di un libro per trovare momenti di svago sta prendendo piede in molte realtà, anche sanitarie. Il Gruppo Salatto lo ha sperimentato da tempo, favorendo occasioni di lettura nelle sue strutture. Anche a Cerignola, con il Centro Medico Vita che si è dotato di una libreria "aperta", dove la lettura non è solo intrattenimento, ma anche conforto, sostegno, strumento per distogliere la mente da pensieri e da difficili situazioni di salute. Il libro, come recita un proverbio arabo, è un giardino custodito in tasca. E la biblioteca del Centro Vita è "un giardino" dove fioriscono libri che i pazienti possono leggere e lasciare a chi sarà lì dopo di loro. Un virtuale scambio di testimone che favorisce legami emotivi e crea un'oasi di serenità con un piccolo gesto.
«Leggere è linfa per la mente ma anche ristoro per il corpo. Nelle pagine di un libro possiamo perderci e ritrovarci, dimenticare le fatiche della vita quotidiana e le angosce per la salute nostra e dei nostri cari. Nella frenesia dell'epoca moderna, favorire momenti di tranquillità aiuta a recuperare una dimensione più lenta a tutto vantaggio dei rapporti personali. Per questo, accanto alla evoluzione delle tecniche mediche deve accompagnarsi anche lo sviluppo del senso etico e dell'attenzione ai bisogni emotivi del paziente. Vogliamo favorire processi di umanizzazione capaci di coniugare il concetto di "malattia da curare" a quello di "persona di cui prendersi cura"», sottolinea Potito F.P. Salatto, presidente del Gruppo Salatto.
«Leggere è linfa per la mente ma anche ristoro per il corpo. Nelle pagine di un libro possiamo perderci e ritrovarci, dimenticare le fatiche della vita quotidiana e le angosce per la salute nostra e dei nostri cari. Nella frenesia dell'epoca moderna, favorire momenti di tranquillità aiuta a recuperare una dimensione più lenta a tutto vantaggio dei rapporti personali. Per questo, accanto alla evoluzione delle tecniche mediche deve accompagnarsi anche lo sviluppo del senso etico e dell'attenzione ai bisogni emotivi del paziente. Vogliamo favorire processi di umanizzazione capaci di coniugare il concetto di "malattia da curare" a quello di "persona di cui prendersi cura"», sottolinea Potito F.P. Salatto, presidente del Gruppo Salatto.