Un Agora per il No
Incontro con Rosa Barone rappresentante dei 5 Stelle in Regione Puglia per il No al referendum
Cerignola - giovedì 13 ottobre 2016
21.44
Si è svolta stasera in Piazza della Repubblica un incontro con i cittadini, un'agorà nella terminologia pentastellata, della consigliera 5 Stelle in Regione Puglia Rosa Barone sul referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo.
Dopo essersi intrattenuta con alcuni passanti, vecchi e giovani più o meno disposti al dialogo, la consigliera, introdotta da Davide Spione organaizer locale del gruppo Pentastellati di Cerignola, ha esordito ricordando l'inaugurazione della saletta cinema donata con il taglio degli stipendi degli esponenti regionali dei 5 Stelle (ventiseimila euro la somma che la stessa consigliera si è decurtata) all'ospedale Tatarella di Cerignola lunedì scorso ed ha continuato l'intervento con l'esposizione delle ragioni del No.
I temi su cui ha insistito la Barone vanno dall'irrisorio risparmio economico (42 milioni di euro secondo la ragioneria dello stato) che la riforma produrrebbe, fino all'immunità dei nuovi senatori, disposizione non presente nella prima stesura della legge.
Anche il doppio incarico che consiglieri regionali e sindaci andrebbero a ricoprire se eletti senatori, sembra essere un punto debole della riforma, oltre a generare il sospetto che l'unico valore aggiunto del provvedimento referendario sia proprio dare immunità ad amministratori locali con guai giudiziari.
Facendo un po' di Amarcord la consigliera ha ricordato che la vigente costituzione fu votata dal 95% dei parlamentari dell'epoca e che fu scritta in un anno e mezzo da fascisti e comunisti seduti allo stesso tavolo, tra i quali il nostro illustre concittadino Giuseppe Divittorio.
Condizioni ben lontane da quelle in cui si prepara ad essere varata la nuova carta.
"La riforma va scritta con tutti, non vi fidate nemmeno di me ma informatevi e votate" questo l'appello conclusivo della politica grillina.
Dopo essersi intrattenuta con alcuni passanti, vecchi e giovani più o meno disposti al dialogo, la consigliera, introdotta da Davide Spione organaizer locale del gruppo Pentastellati di Cerignola, ha esordito ricordando l'inaugurazione della saletta cinema donata con il taglio degli stipendi degli esponenti regionali dei 5 Stelle (ventiseimila euro la somma che la stessa consigliera si è decurtata) all'ospedale Tatarella di Cerignola lunedì scorso ed ha continuato l'intervento con l'esposizione delle ragioni del No.
I temi su cui ha insistito la Barone vanno dall'irrisorio risparmio economico (42 milioni di euro secondo la ragioneria dello stato) che la riforma produrrebbe, fino all'immunità dei nuovi senatori, disposizione non presente nella prima stesura della legge.
Anche il doppio incarico che consiglieri regionali e sindaci andrebbero a ricoprire se eletti senatori, sembra essere un punto debole della riforma, oltre a generare il sospetto che l'unico valore aggiunto del provvedimento referendario sia proprio dare immunità ad amministratori locali con guai giudiziari.
Facendo un po' di Amarcord la consigliera ha ricordato che la vigente costituzione fu votata dal 95% dei parlamentari dell'epoca e che fu scritta in un anno e mezzo da fascisti e comunisti seduti allo stesso tavolo, tra i quali il nostro illustre concittadino Giuseppe Divittorio.
Condizioni ben lontane da quelle in cui si prepara ad essere varata la nuova carta.
"La riforma va scritta con tutti, non vi fidate nemmeno di me ma informatevi e votate" questo l'appello conclusivo della politica grillina.