Tutta la Puglia ha ballato a Cerignola con Caparezza
Show dell'artista molfettese nell'ultimo giorno della festa patronale
Cerignola - giovedì 10 settembre 2015
14.26
Più che un concerto, un'opera d'arte. E nemmeno la pioggia ha scalfito minimamente l'ardore dei fan venuti da tutta la Puglia, ma anche dalla Campania e dalla Sicilia, per ascoltare le canzoni di Caparezza. Lo spettacolo del cantante molfettese, ieri sera in piazza Duomo, ha chiuso la tre giorni della festa patronale di Cerignola.
Un evento che ha attirato in larga parte i giovani, ma ha anche solleticato la curiosità degli adulti. Perché quello di Caparezza non è un concerto 'standard': sul palco, oltre alla musica, anche opere d'arte, parole, immagini, video, attualità, denuncia sociale e ironia. Tanta ironia, che filtra dai testi delle canzoni del suo ultimo album, 'Museica'. Prima delle canzoni, però, la presentatrice Veronica Pellegrino ha letto una lettera scritta dal pugno di don Pasquale Cotugno, referente del presidio cittadino di 'Libera'. Un momento toccante, perché sono state ricordate le recenti vittime del fenomeno del caporalato e la morte di Hiso Telaray, bracciante ucciso l'8 settembre del 1999 nelle campagne cerignolane "perché - per riprendere le parole di don Pasquale - lottava per i suoi diritti". Lunghi momenti di silenzio, interrotti solo dagli applausi tributati ai lavoratori stagionali morti nei campi agricoli pugliesi.
La particolarità dell'evento l'ha spiegata lo stesso Caparezza: "Queste canzoni sono state concepite come una serie di lezioni di storia dell'arte". Aiutato dalla scenografia, sul palco 'sono salite' opere di Van Gogh, dadaisti, Modigliani, per citarne alcune. Il pubblico ha anche potuto ammirare un Caparezza travestito da pugile o da gigantesca carta napoletana.
Ovviamente l'apoteosi è stata raggiunta con il brano di grande successo 'Vieni a ballare in Puglia', ma anche con le canzoni più conosciute: 'Vengo dalla luna' e 'Sono fuori dal tunnel', che ha chiuso la performance dell'artista molfettese, dopo più di due ore di spettacolo.
Per Caparezza, 'Museica' è la sua personale opera d'arte. Il cantante ha spiegato che la nascita dell'album ha avuto una gestazione molto lunga, con tante riflessioni soprattutto su rime, argomenti e abbinamenti ai quadri. L'artista pugliese, con questo disco, ha voluto alimentare la curiosità nei confronti dell'arte. Un obiettivo sicuramente centrato.
Un evento che ha attirato in larga parte i giovani, ma ha anche solleticato la curiosità degli adulti. Perché quello di Caparezza non è un concerto 'standard': sul palco, oltre alla musica, anche opere d'arte, parole, immagini, video, attualità, denuncia sociale e ironia. Tanta ironia, che filtra dai testi delle canzoni del suo ultimo album, 'Museica'. Prima delle canzoni, però, la presentatrice Veronica Pellegrino ha letto una lettera scritta dal pugno di don Pasquale Cotugno, referente del presidio cittadino di 'Libera'. Un momento toccante, perché sono state ricordate le recenti vittime del fenomeno del caporalato e la morte di Hiso Telaray, bracciante ucciso l'8 settembre del 1999 nelle campagne cerignolane "perché - per riprendere le parole di don Pasquale - lottava per i suoi diritti". Lunghi momenti di silenzio, interrotti solo dagli applausi tributati ai lavoratori stagionali morti nei campi agricoli pugliesi.
La particolarità dell'evento l'ha spiegata lo stesso Caparezza: "Queste canzoni sono state concepite come una serie di lezioni di storia dell'arte". Aiutato dalla scenografia, sul palco 'sono salite' opere di Van Gogh, dadaisti, Modigliani, per citarne alcune. Il pubblico ha anche potuto ammirare un Caparezza travestito da pugile o da gigantesca carta napoletana.
Ovviamente l'apoteosi è stata raggiunta con il brano di grande successo 'Vieni a ballare in Puglia', ma anche con le canzoni più conosciute: 'Vengo dalla luna' e 'Sono fuori dal tunnel', che ha chiuso la performance dell'artista molfettese, dopo più di due ore di spettacolo.
Per Caparezza, 'Museica' è la sua personale opera d'arte. Il cantante ha spiegato che la nascita dell'album ha avuto una gestazione molto lunga, con tante riflessioni soprattutto su rime, argomenti e abbinamenti ai quadri. L'artista pugliese, con questo disco, ha voluto alimentare la curiosità nei confronti dell'arte. Un obiettivo sicuramente centrato.