Cronaca
Traffico di cocaina tra Cerignola e Mattinata. In manette un cerignolano. -FOTO-
Stroncato dai Carabinieri un florido traffico di cocaina tra Cerignola e Mattinata. In manette due noti pregiudicati.
Cerignola - giovedì 15 giugno 2017
10.20 Comunicato Stampa
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia sipontina hanno tratto in arresto il 52enne pregiudicato di Mattinata NOTARANGELO Francesco, detto "Natale", e il 35enne pregiudicato di Cerignola DIGLIO Potito, detto "Patanaro", in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa a loro carico dal Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha pienamente concordato con le risultanze investigative dell'Arma di Manfredonia. Gravi le imputazioni loro contestate: concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente (nello specifico cocaina) continuata e, per il solo NOTARANGELO, anche quella di detenzione illegale di armi comuni da sparo.
Le indagini, condotte sulle direttive della Procura della Repubblica di Foggia dai Carabinieri di Manfredonia anche con l'ausilio di complesse attività tecniche, hanno avuto inizio concentrandosi sulla figura di NOTARANGELO "Natale" di Mattinata, già coinvolto in precedenti inchieste unitamente ad altri elementi tra i più vicini, e all'epoca ancora liberi, al gruppo criminale "Romito", arrestati poi, in ultimo, nell'operazione "Ariete", che aveva portato in carcere diversi mattinatesi. Il NOTARANGELO, infatti, già in passato è stato anch'egli più volte colpito, per rispondere di gravi reati in materia di armi, estorsioni e stupefacenti, da diverse ordinanze di custodia cautelare a seguito di altrettante operazioni condotte dalle Forze di polizia su Manfredonia, Mattinata e Vieste, e che hanno sempre avuto come oggetto quel sodalizio criminale, egemone sul territorio.
In questa indagine, in particolare, si è fatta luce sul come "Natale", insieme a un individuo di Cerignola poi risultato anch'egli pregiudicato, sia riuscito ad attivare e gestire un florido, e altrettanto criminale, canale di approvvigionamento di ingenti quantitativi di cocaina che, da Cerignola, piazzava poi nel territorio di Mattinata, e quindi sul resto del Gargano.
Tutto era nato il 30 agosto scorso quando, nell'ambito di un normale servizio di controllo del territorio, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Manfredonia avevano arrestato in flagranza il pregiudicato cerignolano DETTO Giuseppe, sorpreso in auto con oltre 50 grammi di cocaina pura.
Nell'occasione, lungo il tratto di Mattinata della SS89, una pattuglia aveva notato un'auto, alla cui guida avrebbe poi trovato il DETTO, procedere a velocità elevatissima verso il centro garganico. Invertita la marcia e postasi al suo inseguimento, l'aveva poi vista fare ingresso in un'area di servizio, e poi accedere in una zona retrostante. I militari, a questo punto, avevano deciso di procedere alla contestazione delle infrazioni commesse, e quindi, raggiunto e bloccato quello che poteva apparire come un semplice, per quanto pericoloso pirata della strada, erano rimasti colpiti e immediatamente insospettiti sia dall'atteggiamento del soggetto, eccessivamente agitato rispetto alle violazioni contestategli, sia dai precedenti del cerignolano in trasferta infrasettimanale sul Gargano. Un'accurata perquisizione è stata la naturale conseguenza dei sospetti, che, in un involucro abilmente occultato nelle cavità dietro al cruscotto, hanno trovato conferma.
Le indagini conseguenti al rinvenimento hanno quindi dapprima consentito di verificare che il soggetto arrestato altri non era che un corriere incaricato da NOTARANGELO e DIGLIO del trasporto dello stupefacente da Cerignola a Mattinata, per poi delineare e completare il quadro del traffico organizzato dai due, che erano tranquillamente in grado di procurare a Cerignola la "coca" sufficiente a soddisfare la richiesta locale, e la cui unica preoccupazione era ormai quella di eludere le possibili indagini dei Carabinieri, che potevano essersi attivati per il recupero effettuato.
Significativi a tal riguardo alcuni stralci tratti dalle attività tecniche, nelle quali NOTARANGELO chiedeva al cerignolano "50 bottiglioni di vino bianco. Però quello buono Potito, altrimenti non se lo prendono… quello buono!", ovviamente riferendosi alla sostanza stupefacente come quella sequestrata al corriere Detto. Non solo, ma i due si accorderanno anche successivamente per suddividere in parti eguali il danno economico da mancato guadagno provocato dai Carabinieri, destinato comunque a essere recuperato grazie alla prosecuzione del loro traffico. E infatti, in una nuova richiesta, Notarangelo vorrà che la sostanza sia "a scaglie, a pietre… altrimenti non è di gradimento!".
L'attività ha quindi stroncato un'intensa attività di approvvigionamento e spaccio di cocaina che da Cerignola giungeva a Mattinata per essere destinata al mercato locale.
E in più, ad ulteriore conferma dello spessore criminale del NOTARANGELO, le indagini hanno permesso di provare che lo stesso possedeva, tenendole nascoste sotto delle sterpaglie all'interno del podere del padre, una pistola calibro 7.65 e un'altra di fabbricazione rumena, non rinvenute in quanto andate distrutte a seguito di un incendio.
Infatti, nel corso di una telefonata con il padre, che lo aveva chiamato preoccupato per delle inspiegabili esplosioni che sentiva dopo aver dato fuoco alle sterpaglie nel ripulire il giardino, e sotto le quali "Natale", evidentemente all'insaputa del genitore, aveva nascosto le pistole, lo avverte "vedi ancora vanno all'aria e te li prendi in faccia", riferito ai colpi che esplodevano dalle armi a causa del fuoco, per poi dire, sconsolato, a qualcun altro "mi ha bruciato due pistole ...".
Sulla base delle indagini dall'Arma di Manfredonia, la Procura della Repubblica di Foggia ha avanzato richiesta cautelare nei confronti degli odierni arrestati al Tribunale, che ha accordato disponendo, alla luce dell'esistenza delle esigenze cautelari dettate da numerosi aspetti, la massima misura restrittiva per entrambi, quella della custodia in carcere.
Le indagini, condotte sulle direttive della Procura della Repubblica di Foggia dai Carabinieri di Manfredonia anche con l'ausilio di complesse attività tecniche, hanno avuto inizio concentrandosi sulla figura di NOTARANGELO "Natale" di Mattinata, già coinvolto in precedenti inchieste unitamente ad altri elementi tra i più vicini, e all'epoca ancora liberi, al gruppo criminale "Romito", arrestati poi, in ultimo, nell'operazione "Ariete", che aveva portato in carcere diversi mattinatesi. Il NOTARANGELO, infatti, già in passato è stato anch'egli più volte colpito, per rispondere di gravi reati in materia di armi, estorsioni e stupefacenti, da diverse ordinanze di custodia cautelare a seguito di altrettante operazioni condotte dalle Forze di polizia su Manfredonia, Mattinata e Vieste, e che hanno sempre avuto come oggetto quel sodalizio criminale, egemone sul territorio.
In questa indagine, in particolare, si è fatta luce sul come "Natale", insieme a un individuo di Cerignola poi risultato anch'egli pregiudicato, sia riuscito ad attivare e gestire un florido, e altrettanto criminale, canale di approvvigionamento di ingenti quantitativi di cocaina che, da Cerignola, piazzava poi nel territorio di Mattinata, e quindi sul resto del Gargano.
Tutto era nato il 30 agosto scorso quando, nell'ambito di un normale servizio di controllo del territorio, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Manfredonia avevano arrestato in flagranza il pregiudicato cerignolano DETTO Giuseppe, sorpreso in auto con oltre 50 grammi di cocaina pura.
Nell'occasione, lungo il tratto di Mattinata della SS89, una pattuglia aveva notato un'auto, alla cui guida avrebbe poi trovato il DETTO, procedere a velocità elevatissima verso il centro garganico. Invertita la marcia e postasi al suo inseguimento, l'aveva poi vista fare ingresso in un'area di servizio, e poi accedere in una zona retrostante. I militari, a questo punto, avevano deciso di procedere alla contestazione delle infrazioni commesse, e quindi, raggiunto e bloccato quello che poteva apparire come un semplice, per quanto pericoloso pirata della strada, erano rimasti colpiti e immediatamente insospettiti sia dall'atteggiamento del soggetto, eccessivamente agitato rispetto alle violazioni contestategli, sia dai precedenti del cerignolano in trasferta infrasettimanale sul Gargano. Un'accurata perquisizione è stata la naturale conseguenza dei sospetti, che, in un involucro abilmente occultato nelle cavità dietro al cruscotto, hanno trovato conferma.
Le indagini conseguenti al rinvenimento hanno quindi dapprima consentito di verificare che il soggetto arrestato altri non era che un corriere incaricato da NOTARANGELO e DIGLIO del trasporto dello stupefacente da Cerignola a Mattinata, per poi delineare e completare il quadro del traffico organizzato dai due, che erano tranquillamente in grado di procurare a Cerignola la "coca" sufficiente a soddisfare la richiesta locale, e la cui unica preoccupazione era ormai quella di eludere le possibili indagini dei Carabinieri, che potevano essersi attivati per il recupero effettuato.
Significativi a tal riguardo alcuni stralci tratti dalle attività tecniche, nelle quali NOTARANGELO chiedeva al cerignolano "50 bottiglioni di vino bianco. Però quello buono Potito, altrimenti non se lo prendono… quello buono!", ovviamente riferendosi alla sostanza stupefacente come quella sequestrata al corriere Detto. Non solo, ma i due si accorderanno anche successivamente per suddividere in parti eguali il danno economico da mancato guadagno provocato dai Carabinieri, destinato comunque a essere recuperato grazie alla prosecuzione del loro traffico. E infatti, in una nuova richiesta, Notarangelo vorrà che la sostanza sia "a scaglie, a pietre… altrimenti non è di gradimento!".
L'attività ha quindi stroncato un'intensa attività di approvvigionamento e spaccio di cocaina che da Cerignola giungeva a Mattinata per essere destinata al mercato locale.
E in più, ad ulteriore conferma dello spessore criminale del NOTARANGELO, le indagini hanno permesso di provare che lo stesso possedeva, tenendole nascoste sotto delle sterpaglie all'interno del podere del padre, una pistola calibro 7.65 e un'altra di fabbricazione rumena, non rinvenute in quanto andate distrutte a seguito di un incendio.
Infatti, nel corso di una telefonata con il padre, che lo aveva chiamato preoccupato per delle inspiegabili esplosioni che sentiva dopo aver dato fuoco alle sterpaglie nel ripulire il giardino, e sotto le quali "Natale", evidentemente all'insaputa del genitore, aveva nascosto le pistole, lo avverte "vedi ancora vanno all'aria e te li prendi in faccia", riferito ai colpi che esplodevano dalle armi a causa del fuoco, per poi dire, sconsolato, a qualcun altro "mi ha bruciato due pistole ...".
Sulla base delle indagini dall'Arma di Manfredonia, la Procura della Repubblica di Foggia ha avanzato richiesta cautelare nei confronti degli odierni arrestati al Tribunale, che ha accordato disponendo, alla luce dell'esistenza delle esigenze cautelari dettate da numerosi aspetti, la massima misura restrittiva per entrambi, quella della custodia in carcere.