Tommaso Sgarro risponde all’appello di Francesco Bonito
Il no secco di Tommaso Sgarro: “Bonito non ha ancora capito che Tommaso non è un io ma un noi, a me non resta che augurargli buona fortuna”
Cerignola - giovedì 12 agosto 2021
11.10
Dopo l'appello lanciato da Francesco Bonito a Tommaso Sgarro la risposta di quest'ultimo non tarda ad arrivare. Un secco no alle poltrone, un articolato no alla sottomissione imposta da Bonito.
«Egregio dott. Bonito, sono convinto che per l'intelligenza che le si riconosce e per l'onestà intellettuale comprenderà come il suo messaggio arrivi tardivo e quanto ci possa lasciare perplessi – spiega Tommaso Sgarro in un messaggio video postato alcuni minuti fa sulla propria pagina Facebook - Tardivo perché arriva dopo la candidatura di Antonio Giannatempo, ovvero di quel pezzo di moderati di centrodestra che lei era convinto dovessero o potessero appoggiarla e a cui faceva riferimento diretto durante la conferenza stampa di presentazione della sua candidatura, per inciso, la stessa nella quale mi appellava come nemico pubblico della città mettendomi sullo stesso piano del sindaco mandato a casa per infiltrazioni mafiose, poi una serie di insulti alla mia persona, alle amiche e amici di viaggio… non le sembra il tutto un po' incorerete?»
Durante la presentazione della propria candidatura a Sindaco, tenutasi nella location di Palazzo Coccia, Francesco Bonito affermò che "ci sono i nemici di Cerignola, sono costoro con cui io non voglio neanche parlare, sono costoro con cui io non vorrei avere nessun rapporto, sono Franco Metta e Tommaso Sgarro". Dichiarazioni pesanti, che probabilmente Francesco Bonito avrà dimenticato ma che Tommaso Sgarro ricorda perfettamente, volte a sottolineare le motivazioni per cui Tommaso Sgarro era considerato il nemico da sconfiggere "perché spacca la sinistra, la divisione del centrosinistra è un fatto gravissimo perché l'unità del centrosinistra è una grande risorsa democratica che io perseguirò sempre. Questa tradizione positiva è assente e Tommaso Sgarro e chi lo ispira è Elena Gentile che ha vissuto 50 anni di politica cittadina dividendo".
Spiega nel messaggio di risposta Tommaso Sgarro «Ci lascia perplessi ciò che dice perché se davvero avesse inteso produrre un processo di avvicinamento sarebbe bastata una chiamata e, ove mai avesse inteso comunque utilizzare il mezzo social, avrebbe dovuto lanciare un altro tipo di messaggio alto, pieno di contenuti, valori, prospettive politiche non tarato ancora una volta sulla sua persona, su se stesso e sulla presunta superiorità della sua coalizione che fino a prova contraria è cosa che potrà essere misurata solo con le elezioni».
Tommaso Sgarro si riferisce al passaggio in cui Bonito, nel video appello, dichiarava "ti chiedo di mettere a confronto le due coalizioni, quella che sostiene me e quella che sostiene te. La mia è formata da partiti, espressioni del civismo e Movimento 5 Stelle, per te c'è la lista che rappresenterà il tuo movimento, poi rifondazione comunista, Azione, Animalisti e Movimento Partite iva. E palese ed evidente che fra Bonito e Sgarro una coalizione più robusta e importante si è schierata a mio favore".
«Così appare, per chi fa politica da tempo, solo una mossa tattica fatta per trarre personale vantaggio e non il sincero tentativo di proporre qualcosa, per quanto debbo dirle non si capisce neanche cosa, perché lei non propone unità ma semplice sottomissione, se non peggio… spartizione!
In effetti Bonito chiedeva a Tommaso Sgarro "devi prendere in considerazione l'opzione di unirti sotto il vessillo di Francesco Bonito…. Unisciti a noi a noi e avrai tutta l'attenzione e la considerazione che meriti. Abbiamo raggiunto l'intesa che tutti saranno rappresentati in giunta e sarai rappresentato anche tu".
«Si vede che non ci conosce bene – risponde Tommaso Sgarro - altrimenti non avrebbe mai provato ad avvicinarci offrendoci in maniera pubblica poltrone, sarà riuscito ad imbonire qualcuno a lei vicino in questa maniera, ma non siamo alla ricerca di poltrone, alla ricerca di comodità, a noi interessa Cerignola, i bisogni dei cittadini, il ciclo dei rifiuti che deve tornare pubblico, che sia fatta giustizia sul calcolo della TARI, che in tema si sicurezza urbana sia applicato quanto previsto alla legge n. 14 del 2017.
Su una cosa sono d'accordo, dice bene quando sostiene che ci candiamo anche a rischio di farci del male con una eventuale sconfitta, cosa che le assicuro non succederà, perché noi non abbiamo fatto conti personalmente quando abbiamo deciso di candidarci ma siamo partiti dalla considerazione che un momento di crisi, quale quello che stavi vendo Cerignola, è anche un momento ricco di possibili opportunità, allora quale migliore opportunità se non quella di rinnovare la classe dirigente di Cerignola? Non in termini di età ma in termini di volti, di nomi, di idee, di storie. Mai come in questa tornata la scelta sarà tra passato e futuro, tra fallimento e speranza per questo riteniamo non di essere la scelta migliore, saremmo presuntuosi, ma quella più giusta per provare a voltare pagina, soprattutto a fronte di quelle che saranno le candidature in campo alla carica di sindaco, veramente ci sarà lo scontro tra passato e futuro e questo scontro lo affronteremo senza paura e, quando saremo amministrazione di Cerignola, lo faremo senza paura né verso le sfide amministrative che ci aspettano né verso chi vorrebbe condizionale perché abbiamo già dimostrato che i piedi in testa non ce li facciamo mettere da nessuno, per quattro anni abbiamo denunciato in solitaria, in consiglio comunale, alla città e alle istituzioni deputate le ombre minacciose della criminalità sulla città.
Io avrei sperato, sinceramente, che lei potesse diventare il padre nobile di una pagina di cambiamento vero e reale della città, la storia le avrebbe riconosciuto merito, i padri nobili, infatti, aiutano i processi di rinascita, non si mettono alla loro testa.
Questa è sempre stata la nostra idea, la nostra proposta non più rimandabile, quella che abbiamo portato sui tavoli del centrosinistra dove abbiamo cercato di portare unità vera perché non piazzata sul nome ma su una narrazione da portare alla città.
Non ha ancora capito che Tommaso non è un io ma un noi, cosa che hanno capito, invece, i cerignolani.
Conclude Sgarro - Per questo a me non resta che augurarle buona fortuna, le nostre porte saranno aperte e mai chiuse, alla città auguro buona campagna elettorale e la proposta di rinnovamento che oggi c'è in campo riguarda il futuro e il presente di tutti e tutte noi, su questa ci stiamo impegnando e su questo chiederemo la fiducia di tutti voi».
«Egregio dott. Bonito, sono convinto che per l'intelligenza che le si riconosce e per l'onestà intellettuale comprenderà come il suo messaggio arrivi tardivo e quanto ci possa lasciare perplessi – spiega Tommaso Sgarro in un messaggio video postato alcuni minuti fa sulla propria pagina Facebook - Tardivo perché arriva dopo la candidatura di Antonio Giannatempo, ovvero di quel pezzo di moderati di centrodestra che lei era convinto dovessero o potessero appoggiarla e a cui faceva riferimento diretto durante la conferenza stampa di presentazione della sua candidatura, per inciso, la stessa nella quale mi appellava come nemico pubblico della città mettendomi sullo stesso piano del sindaco mandato a casa per infiltrazioni mafiose, poi una serie di insulti alla mia persona, alle amiche e amici di viaggio… non le sembra il tutto un po' incorerete?»
Durante la presentazione della propria candidatura a Sindaco, tenutasi nella location di Palazzo Coccia, Francesco Bonito affermò che "ci sono i nemici di Cerignola, sono costoro con cui io non voglio neanche parlare, sono costoro con cui io non vorrei avere nessun rapporto, sono Franco Metta e Tommaso Sgarro". Dichiarazioni pesanti, che probabilmente Francesco Bonito avrà dimenticato ma che Tommaso Sgarro ricorda perfettamente, volte a sottolineare le motivazioni per cui Tommaso Sgarro era considerato il nemico da sconfiggere "perché spacca la sinistra, la divisione del centrosinistra è un fatto gravissimo perché l'unità del centrosinistra è una grande risorsa democratica che io perseguirò sempre. Questa tradizione positiva è assente e Tommaso Sgarro e chi lo ispira è Elena Gentile che ha vissuto 50 anni di politica cittadina dividendo".
Spiega nel messaggio di risposta Tommaso Sgarro «Ci lascia perplessi ciò che dice perché se davvero avesse inteso produrre un processo di avvicinamento sarebbe bastata una chiamata e, ove mai avesse inteso comunque utilizzare il mezzo social, avrebbe dovuto lanciare un altro tipo di messaggio alto, pieno di contenuti, valori, prospettive politiche non tarato ancora una volta sulla sua persona, su se stesso e sulla presunta superiorità della sua coalizione che fino a prova contraria è cosa che potrà essere misurata solo con le elezioni».
Tommaso Sgarro si riferisce al passaggio in cui Bonito, nel video appello, dichiarava "ti chiedo di mettere a confronto le due coalizioni, quella che sostiene me e quella che sostiene te. La mia è formata da partiti, espressioni del civismo e Movimento 5 Stelle, per te c'è la lista che rappresenterà il tuo movimento, poi rifondazione comunista, Azione, Animalisti e Movimento Partite iva. E palese ed evidente che fra Bonito e Sgarro una coalizione più robusta e importante si è schierata a mio favore".
«Così appare, per chi fa politica da tempo, solo una mossa tattica fatta per trarre personale vantaggio e non il sincero tentativo di proporre qualcosa, per quanto debbo dirle non si capisce neanche cosa, perché lei non propone unità ma semplice sottomissione, se non peggio… spartizione!
In effetti Bonito chiedeva a Tommaso Sgarro "devi prendere in considerazione l'opzione di unirti sotto il vessillo di Francesco Bonito…. Unisciti a noi a noi e avrai tutta l'attenzione e la considerazione che meriti. Abbiamo raggiunto l'intesa che tutti saranno rappresentati in giunta e sarai rappresentato anche tu".
«Si vede che non ci conosce bene – risponde Tommaso Sgarro - altrimenti non avrebbe mai provato ad avvicinarci offrendoci in maniera pubblica poltrone, sarà riuscito ad imbonire qualcuno a lei vicino in questa maniera, ma non siamo alla ricerca di poltrone, alla ricerca di comodità, a noi interessa Cerignola, i bisogni dei cittadini, il ciclo dei rifiuti che deve tornare pubblico, che sia fatta giustizia sul calcolo della TARI, che in tema si sicurezza urbana sia applicato quanto previsto alla legge n. 14 del 2017.
Su una cosa sono d'accordo, dice bene quando sostiene che ci candiamo anche a rischio di farci del male con una eventuale sconfitta, cosa che le assicuro non succederà, perché noi non abbiamo fatto conti personalmente quando abbiamo deciso di candidarci ma siamo partiti dalla considerazione che un momento di crisi, quale quello che stavi vendo Cerignola, è anche un momento ricco di possibili opportunità, allora quale migliore opportunità se non quella di rinnovare la classe dirigente di Cerignola? Non in termini di età ma in termini di volti, di nomi, di idee, di storie. Mai come in questa tornata la scelta sarà tra passato e futuro, tra fallimento e speranza per questo riteniamo non di essere la scelta migliore, saremmo presuntuosi, ma quella più giusta per provare a voltare pagina, soprattutto a fronte di quelle che saranno le candidature in campo alla carica di sindaco, veramente ci sarà lo scontro tra passato e futuro e questo scontro lo affronteremo senza paura e, quando saremo amministrazione di Cerignola, lo faremo senza paura né verso le sfide amministrative che ci aspettano né verso chi vorrebbe condizionale perché abbiamo già dimostrato che i piedi in testa non ce li facciamo mettere da nessuno, per quattro anni abbiamo denunciato in solitaria, in consiglio comunale, alla città e alle istituzioni deputate le ombre minacciose della criminalità sulla città.
Io avrei sperato, sinceramente, che lei potesse diventare il padre nobile di una pagina di cambiamento vero e reale della città, la storia le avrebbe riconosciuto merito, i padri nobili, infatti, aiutano i processi di rinascita, non si mettono alla loro testa.
Questa è sempre stata la nostra idea, la nostra proposta non più rimandabile, quella che abbiamo portato sui tavoli del centrosinistra dove abbiamo cercato di portare unità vera perché non piazzata sul nome ma su una narrazione da portare alla città.
Non ha ancora capito che Tommaso non è un io ma un noi, cosa che hanno capito, invece, i cerignolani.
Conclude Sgarro - Per questo a me non resta che augurarle buona fortuna, le nostre porte saranno aperte e mai chiuse, alla città auguro buona campagna elettorale e la proposta di rinnovamento che oggi c'è in campo riguarda il futuro e il presente di tutti e tutte noi, su questa ci stiamo impegnando e su questo chiederemo la fiducia di tutti voi».