Tommaso Sgarro, Noi Comunità in Movimento: “Sono preoccupato per il futuro di Cerignola”
Il consigliere ha espresso il suo parere dopo l’episodio accaduto ieri in Consiglio comunale
Cerignola - sabato 29 giugno 2024
14.24 Comunicato Stampa
I rappresentanti della politica locale sono scesi in campo per commentare l'episodio accaduto ieri pomeriggio: la seduta del Consiglio comunale è andata "deserta" a causa dell'assenza dei consiglieri di maggioranza. In pratica erano presenti soltanto il Sindaco e alcuni consiglieri di opposizione, tra cui Tommaso Sgarro, che sull'avvenimento ha riportato il seguente pensiero.
"Non nascondo la mia personale preoccupazione su due fronti: 1) la città; da un anno si percepisce chiaro un clima di smarrimento complessivo, di disillusione, con cronache politiche che albergano nel gossip di potere e non parlano dei problemi reali di una comunità in affanno; 2) il centrosinistra; il nostro gesto di generosità verso la parte politica progressista di Cerignola è stato dilapidato con scelte amministrative e politiche "poco chiare", se non autolesioniste nell'indicazione di alcuni nomi.
Sono preoccupato, ancora una volta, non per il destino personale ma per quello collettivo. Sono preoccupato per il futuro della comunità; sono preoccupato per il futuro della parte democratica, riformista e liberale di questa città, per la sua diaspora, e perché non si verifichi quanto accaduto a San Severo, dove in consiglio comunale è entrato uno storico esponente di Forza Nuova.
Certo, buona parte della destra di Cerignola ha una dimensione politica che sta più nella prospettiva del Partito Popolare europeo che in quella dei sovranisti e dei nazionalisti, e questioni di contingenza (e di contenitore) la legano a certe sigle nazionali; ma il clima più in generale non è dei migliori, e quando Sandro Pertini il 25 aprile del 1979 diceva che "è meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature", non faceva riferimento ad una questione meramente storica ma soprattutto culturale, per questo per me quelle parole restano prima di ogni cosa monito morale.
Sono preoccupato, dunque, e spero di non essere il solo perché sarebbe davvero un problema. Se si vuole tentare di tenere aperta una prospettiva progressista per il futuro di questa città la strada non può essere questa, perché a dirla con le parole di Karl Popper: "le elezioni sono anzitutto un giudizio sul governo uscente", e tante e tanti, con questa situazione, si troveranno a fare altre considerazioni…
La città è ferma, il centrosinistra è finito nel guado. Servirebbe un gesto radicale, un atto di orgoglio, un segnale forte. Ecco, forse non ci resta che parafrasare Nanni Moretti: qualcuno reagisca... qualcuno faccia una cosa di sinistra, anche non di sinistra, di civiltà... una cosa, qualcuno dica qualcosa, qualcuno reagisca..."
"Non nascondo la mia personale preoccupazione su due fronti: 1) la città; da un anno si percepisce chiaro un clima di smarrimento complessivo, di disillusione, con cronache politiche che albergano nel gossip di potere e non parlano dei problemi reali di una comunità in affanno; 2) il centrosinistra; il nostro gesto di generosità verso la parte politica progressista di Cerignola è stato dilapidato con scelte amministrative e politiche "poco chiare", se non autolesioniste nell'indicazione di alcuni nomi.
Sono preoccupato, ancora una volta, non per il destino personale ma per quello collettivo. Sono preoccupato per il futuro della comunità; sono preoccupato per il futuro della parte democratica, riformista e liberale di questa città, per la sua diaspora, e perché non si verifichi quanto accaduto a San Severo, dove in consiglio comunale è entrato uno storico esponente di Forza Nuova.
Certo, buona parte della destra di Cerignola ha una dimensione politica che sta più nella prospettiva del Partito Popolare europeo che in quella dei sovranisti e dei nazionalisti, e questioni di contingenza (e di contenitore) la legano a certe sigle nazionali; ma il clima più in generale non è dei migliori, e quando Sandro Pertini il 25 aprile del 1979 diceva che "è meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature", non faceva riferimento ad una questione meramente storica ma soprattutto culturale, per questo per me quelle parole restano prima di ogni cosa monito morale.
Sono preoccupato, dunque, e spero di non essere il solo perché sarebbe davvero un problema. Se si vuole tentare di tenere aperta una prospettiva progressista per il futuro di questa città la strada non può essere questa, perché a dirla con le parole di Karl Popper: "le elezioni sono anzitutto un giudizio sul governo uscente", e tante e tanti, con questa situazione, si troveranno a fare altre considerazioni…
La città è ferma, il centrosinistra è finito nel guado. Servirebbe un gesto radicale, un atto di orgoglio, un segnale forte. Ecco, forse non ci resta che parafrasare Nanni Moretti: qualcuno reagisca... qualcuno faccia una cosa di sinistra, anche non di sinistra, di civiltà... una cosa, qualcuno dica qualcosa, qualcuno reagisca..."