TARI alta, accertamenti TARI, lo scontro politico tra Casarella e Sgarro
Casarella: “Infine, c'è chi pensa di far politica con la demagogia e va per campagne ad agitare le folle”. Sgarro: “Studiate, altrimenti si rischia di dire "castronerie"
Cerignola - mercoledì 10 febbraio 2021
19.30
Accertamenti TARI a partire dall'anno 2015, "cartelle pazze" spedite nelle case dei cittadini di Cerignola, uffici sovraffollati nel Consorzio di Igiene Ambientale FG4, contestazioni e ipotetici ricorsi. E' quanto sta accadendo in questi giorni a Cerignola dove, in piena emergenza sanitaria, i cittadini sono costretti a recarsi negli uffici per far valere le proprie ragioni. Di fronte alla situazione appena descritta gli esponenti politici cittadini dicono la propria, a mezzo Facebook o mediante i propri canali di informazione, non risparmiando accuse in merito alle scelte politiche fatte al tempo in cui l'Amministrazione Metta governava la città.
Già il 27 gennaio l'avv. Francesco Metta, in merito agli accertamenti TARI 2015 – 2019, dichiarava:
"Alle famiglie arrivano le cartelle della TARI intestate al contribuente della famiglia, dopo poco arriva una seconda cartella della TARI, esattamente uguale, intestata all'altro componente della famiglia.
A primo acchito si pensa ad un errore ma no, cari amici, perché è stato introdotto un metodo assurdo per cui ci sono centinaia e migliaia di "cartelle pazze". Dovete sapere che le cartelle sono assistite da immediata esecutività per cui succede che i cittadini di Cerignola, nella migliore della ipotesi, devono andare all'ex Tribunale per farsi annullare le cartelle pazze".
Qualcuno, per paura di dover pagare, ha già avviato i ricorsi… che il Comune di Cerignola perderà, tutto questo a danno delle casse comunali".
Nella giornata di ieri Gianvito Casarella, coordinatore cittadini di Fratelli d'Italia, in merito all'argomento accertamenti TARI ha scritto sulla pagina Facebook del partito politico:
"Pesanti accertamenti Tari arrivano nelle case dei cerignolani. Molti sono contestabili e finiranno per intasare tribunale e uffici. A pagare, anche il non dovuto, saranno i cittadini. Tra vecchie responsabilità e rinnovati capipopolo (da non ascoltare).
Le cartelle si riferiscono agli anni passati, a partire dal 2015 (valide solo perché perchè il decreto CuraItalia ne proroga la prescrizione). Non hanno estremi catastali e si basano su dati Istat presunti ed inventati. Così tutti finiscono nel calderone, come evasori, con gli evasori veri.
Si possono contestare, ma come ed a quale prezzo? Intanto si devono spendere soldi per l'accertamento di ogni anno, sperando di dimostrare qualcosa su cui è evidente che tanti cittadini hanno ragione. Se andrà bene, la Commissione Tributaria riconoscerà l'errore di accertamento e potrebbe compensare le spese legali. Insomma: si perde anche se si vince. Per ora, con le pec in autotutela si spera che quegli accertamenti vengano annullati".
Di qui le accuse alla amministrazione Metta, rea di aver causato non specificati buchi finanziari, e al dirigente del settore finanziario del Comune di Cerignola che dal mese di novembre, con l'assenso della Commissione Straordinaria, è impegnato anche nella gestione del settore economico finanziario del Comune di Acquaviva delle Fonti:
"Ma perché sono stati mandati così? Per provare a fare cassa, dopo i buchi finanziari lasciati dalla passata amministrazione sciolta per infiltrazioni mafiose. Ed è la cosa più grave, anche perché il dirigente del Settore Economico e Finanziario, in un momento così delicato, viene mandato "a scavalco" in un altro Comune: cioè, 3 giorni qui e 2 giorni altrove, come se a Cerignola non ci fosse abbastanza da fare, come se quel settore non producesse già abbastanza danni così".
Dure le accuse di Casarella anche nei confronti di Tommaso Sgarro, ex candidato Sindaco del PD alle amministrative 2015, ex consigliere comunale nelle file del centro sinistra, ex membro del PD attualmente membro della Movimento Politico "Noi – Comunità in movimento":
"Infine, c'è chi pensa di far politica con la demagogia e va per campagne ad agitare le folle, rassicurando che quando salirà lui a Palazzo tutto brillerà: è lo stesso che nel 2018 invitò a non pagare l'integrazione Tari del 36%, a fare una "class action". Che fine hanno fatto quegli avvisi? Se arriveranno a breve i solleciti, li pagherà lui a quella gente o andrà lui in Commissione Tributaria?"
Immediata la risposta di Tommaso Sgarro che, nella mattinata odierna, sulla propria pagina facebook, ha dichiarato:
"Quattordici milioni di euro sulle spalle dei cerignolani penso siano un valido motivo "per andar per campagne ad agitare le folle.
Lo ha capito la cittadinanza ma non lo ha compreso chi è abituato a fare politica in salotto e, dopo aver fatto da stampella all'amministrazione sciolta per infiltrazione mafiosa, ritiene normale che i cittadini di Cerignola paghino la Tari più alta d'Italia.
Perchè di questo stiamo parlando da due anni!
Non servono miracoli, per assicurare un servizio di igiene urbana più decoroso. Non servono scienziati per adeguare i costi del servizio alla media nazionale.
Basta applicare la legge nella stesura del PEF, nel calcolo delle aliquote e nella tenuta delle liste di carico delle utenze".
Parole dure nei confronti del coordinatore di Fratelli d'Italia accusato di essere stato stampella della Amministrazione Metta e di aver taciuto sule assunzioni clientelari fatto all'epoca in cui amministrava il centro destra a Cerignola.
"Solo così finiremo di far pagare ai cittadini le cambiali elettorali e le assunzioni clientelari che hanno portato Cerignola in testa alla classifica tra gli 8000 comuni d'Italia.
Lo avete capito o no???
A differenza vostra, noi abbiamo combattuto al fianco dei cittadini lo scellerato aumento dell'amministrazione Metta.
A differenza vostra, noi abbiamo consegnato alla Commissione una dettagliata relazione su tutte le anomalie inerenti la TARI.
A differenza vostra abbiamo definito una precisa strategia per provare a fare rientrare il massacro economico delle TARI 2018-2019.
A differenza vostra proveremo ad evitare il bagno di sangue ai cittadini con il ricorso in Commissione Tributaria per quell'aumento del 36% che voi ritenete normale.
Confondere, inoltre, l'accertamento della TARI 2015, frutto anche del recupero di utenze fantasma, con il caos che va dal 2018 in poi è frutto o di malafede o di ignoranza. Chi fa demagogia dunque?
A DIFFERENZA VOSTRA NOI SAPPIAMO QUELLO CHE VA E ANDRÀ FATTO, PER VOI INVECE È NORMALE CHE I CITTADINI PAGHINO PIÙ DEL DOVUTO.
Entro fine anno, avrebbero dovuto approvare e trasmettere il PEF 2020: cioè il 2020 è passato ma non sappiamo il costo del servizio! A voi sembra normale?
Forse "qualcuno" non se n'è accorto ma c'è stata una pandemia che ha bloccato il Paese, il Ministero ha concesso proroghe ma la questione, presto o tardi, uscirà fuori.
In tutti i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, il servizio di raccolta dei rifiuti risulta carente e costoso, e Cerignola è l'ennesima tragica conferma.
Uscite dal salotto e venite tra la gente a combattere questa battaglia di civiltà e legalità.
CONSIGLIO FINALE: studiate, perché quando si vuole parlare di qualcosa non è obbligatorio informarsi, ma opportuno certamente si, altrimenti si rischia di dire "castronerie" e fare il gioco di chi ha messo il cappio al collo della cittadinanza cerignolana".
Già il 27 gennaio l'avv. Francesco Metta, in merito agli accertamenti TARI 2015 – 2019, dichiarava:
"Alle famiglie arrivano le cartelle della TARI intestate al contribuente della famiglia, dopo poco arriva una seconda cartella della TARI, esattamente uguale, intestata all'altro componente della famiglia.
A primo acchito si pensa ad un errore ma no, cari amici, perché è stato introdotto un metodo assurdo per cui ci sono centinaia e migliaia di "cartelle pazze". Dovete sapere che le cartelle sono assistite da immediata esecutività per cui succede che i cittadini di Cerignola, nella migliore della ipotesi, devono andare all'ex Tribunale per farsi annullare le cartelle pazze".
Qualcuno, per paura di dover pagare, ha già avviato i ricorsi… che il Comune di Cerignola perderà, tutto questo a danno delle casse comunali".
Nella giornata di ieri Gianvito Casarella, coordinatore cittadini di Fratelli d'Italia, in merito all'argomento accertamenti TARI ha scritto sulla pagina Facebook del partito politico:
"Pesanti accertamenti Tari arrivano nelle case dei cerignolani. Molti sono contestabili e finiranno per intasare tribunale e uffici. A pagare, anche il non dovuto, saranno i cittadini. Tra vecchie responsabilità e rinnovati capipopolo (da non ascoltare).
Le cartelle si riferiscono agli anni passati, a partire dal 2015 (valide solo perché perchè il decreto CuraItalia ne proroga la prescrizione). Non hanno estremi catastali e si basano su dati Istat presunti ed inventati. Così tutti finiscono nel calderone, come evasori, con gli evasori veri.
Si possono contestare, ma come ed a quale prezzo? Intanto si devono spendere soldi per l'accertamento di ogni anno, sperando di dimostrare qualcosa su cui è evidente che tanti cittadini hanno ragione. Se andrà bene, la Commissione Tributaria riconoscerà l'errore di accertamento e potrebbe compensare le spese legali. Insomma: si perde anche se si vince. Per ora, con le pec in autotutela si spera che quegli accertamenti vengano annullati".
Di qui le accuse alla amministrazione Metta, rea di aver causato non specificati buchi finanziari, e al dirigente del settore finanziario del Comune di Cerignola che dal mese di novembre, con l'assenso della Commissione Straordinaria, è impegnato anche nella gestione del settore economico finanziario del Comune di Acquaviva delle Fonti:
"Ma perché sono stati mandati così? Per provare a fare cassa, dopo i buchi finanziari lasciati dalla passata amministrazione sciolta per infiltrazioni mafiose. Ed è la cosa più grave, anche perché il dirigente del Settore Economico e Finanziario, in un momento così delicato, viene mandato "a scavalco" in un altro Comune: cioè, 3 giorni qui e 2 giorni altrove, come se a Cerignola non ci fosse abbastanza da fare, come se quel settore non producesse già abbastanza danni così".
Dure le accuse di Casarella anche nei confronti di Tommaso Sgarro, ex candidato Sindaco del PD alle amministrative 2015, ex consigliere comunale nelle file del centro sinistra, ex membro del PD attualmente membro della Movimento Politico "Noi – Comunità in movimento":
"Infine, c'è chi pensa di far politica con la demagogia e va per campagne ad agitare le folle, rassicurando che quando salirà lui a Palazzo tutto brillerà: è lo stesso che nel 2018 invitò a non pagare l'integrazione Tari del 36%, a fare una "class action". Che fine hanno fatto quegli avvisi? Se arriveranno a breve i solleciti, li pagherà lui a quella gente o andrà lui in Commissione Tributaria?"
Immediata la risposta di Tommaso Sgarro che, nella mattinata odierna, sulla propria pagina facebook, ha dichiarato:
"Quattordici milioni di euro sulle spalle dei cerignolani penso siano un valido motivo "per andar per campagne ad agitare le folle.
Lo ha capito la cittadinanza ma non lo ha compreso chi è abituato a fare politica in salotto e, dopo aver fatto da stampella all'amministrazione sciolta per infiltrazione mafiosa, ritiene normale che i cittadini di Cerignola paghino la Tari più alta d'Italia.
Perchè di questo stiamo parlando da due anni!
Non servono miracoli, per assicurare un servizio di igiene urbana più decoroso. Non servono scienziati per adeguare i costi del servizio alla media nazionale.
Basta applicare la legge nella stesura del PEF, nel calcolo delle aliquote e nella tenuta delle liste di carico delle utenze".
Parole dure nei confronti del coordinatore di Fratelli d'Italia accusato di essere stato stampella della Amministrazione Metta e di aver taciuto sule assunzioni clientelari fatto all'epoca in cui amministrava il centro destra a Cerignola.
"Solo così finiremo di far pagare ai cittadini le cambiali elettorali e le assunzioni clientelari che hanno portato Cerignola in testa alla classifica tra gli 8000 comuni d'Italia.
Lo avete capito o no???
A differenza vostra, noi abbiamo combattuto al fianco dei cittadini lo scellerato aumento dell'amministrazione Metta.
A differenza vostra, noi abbiamo consegnato alla Commissione una dettagliata relazione su tutte le anomalie inerenti la TARI.
A differenza vostra abbiamo definito una precisa strategia per provare a fare rientrare il massacro economico delle TARI 2018-2019.
A differenza vostra proveremo ad evitare il bagno di sangue ai cittadini con il ricorso in Commissione Tributaria per quell'aumento del 36% che voi ritenete normale.
Confondere, inoltre, l'accertamento della TARI 2015, frutto anche del recupero di utenze fantasma, con il caos che va dal 2018 in poi è frutto o di malafede o di ignoranza. Chi fa demagogia dunque?
A DIFFERENZA VOSTRA NOI SAPPIAMO QUELLO CHE VA E ANDRÀ FATTO, PER VOI INVECE È NORMALE CHE I CITTADINI PAGHINO PIÙ DEL DOVUTO.
Entro fine anno, avrebbero dovuto approvare e trasmettere il PEF 2020: cioè il 2020 è passato ma non sappiamo il costo del servizio! A voi sembra normale?
Forse "qualcuno" non se n'è accorto ma c'è stata una pandemia che ha bloccato il Paese, il Ministero ha concesso proroghe ma la questione, presto o tardi, uscirà fuori.
In tutti i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, il servizio di raccolta dei rifiuti risulta carente e costoso, e Cerignola è l'ennesima tragica conferma.
Uscite dal salotto e venite tra la gente a combattere questa battaglia di civiltà e legalità.
CONSIGLIO FINALE: studiate, perché quando si vuole parlare di qualcosa non è obbligatorio informarsi, ma opportuno certamente si, altrimenti si rischia di dire "castronerie" e fare il gioco di chi ha messo il cappio al collo della cittadinanza cerignolana".