Cronaca
Suicidio Intellicato, Frattarolo di 'Changes' Foggia: "E' una storia che deve far riflettere"
"Non lasciamo che dopo l'arcobaleno torni il buio"
Foggia - sabato 11 luglio 2015
12.22
La notizia della morte di Antonio Intellicato, 40enne di Cerignola - che si è suicidato la notte scorsa ingerendo un cocktail di farmaci perché la sua famiglia non accettava la sua omossessualità e perché vittima di bullismo - ha scosso anche il mondo associazionistico di Foggia. Sulla tragedia interviene il presidente di 'Changes', Lorenzo Frattarolo che dichiara a gran voce: "è una storia tragica che deve far riflettere".
"Non lasciamo che dopo l'arcobaleno del Pride, del fiume gioioso che ha invaso le strade di Foggia meno di una settimana fa, torni il buio della solitudine - fa sapere l'associazione foggiana tramite il suo presidente Frattarolo - Dobbiamo accendere i riflettori sulla zona d'ombra del nostro vivere sociale, quelle nelle quali, magari prendendo a pretesto una fede, si professa e si pratica discriminazione nei confronti di altri esseri umani.
La somma dei pesi che il suicida di Cerignola ha dovuto sopportare - continua il presidente di Changes - e che già in precedenza lo aveva indotto a tentativi di suicidio, è stata senz'altro aggravata dall'atteggiamento omofobo tenuto nei suoi confronti dalla sua città e dalla sua stessa famiglia. Noi - conclude Frattarolo -abbiamo il dovere di pensare ai tanti Antonio a cui il nostro pregiudizio, la nostra miopia e la nostra ferocia impongono un calvario simile al suo. Difendiamo l'arcobaleno e la sua gioia".
Fonte: teleradioerre.it
"Non lasciamo che dopo l'arcobaleno del Pride, del fiume gioioso che ha invaso le strade di Foggia meno di una settimana fa, torni il buio della solitudine - fa sapere l'associazione foggiana tramite il suo presidente Frattarolo - Dobbiamo accendere i riflettori sulla zona d'ombra del nostro vivere sociale, quelle nelle quali, magari prendendo a pretesto una fede, si professa e si pratica discriminazione nei confronti di altri esseri umani.
La somma dei pesi che il suicida di Cerignola ha dovuto sopportare - continua il presidente di Changes - e che già in precedenza lo aveva indotto a tentativi di suicidio, è stata senz'altro aggravata dall'atteggiamento omofobo tenuto nei suoi confronti dalla sua città e dalla sua stessa famiglia. Noi - conclude Frattarolo -abbiamo il dovere di pensare ai tanti Antonio a cui il nostro pregiudizio, la nostra miopia e la nostra ferocia impongono un calvario simile al suo. Difendiamo l'arcobaleno e la sua gioia".
Fonte: teleradioerre.it