Territorio
Stornarella, il tema ambiente si fa caldo: "Sanzioni agli agricoltori? Ecco di chi è la colpa"
L'associazione "L'Airone" chiede un confronto con tutti i protagonisti
5 Reali Siti - domenica 30 agosto 2015
9.54
La brutta piaga di appiccare incendi nelle campagne tra i comuni dei Cinque Reali Siti porta inevitabilmente a dibattiti e discussioni.
A Stornarella la questione è affrontata con tenacia dall'associazione "L'Airone", nata con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica a rispettare l'ambiente con corretti comportamenti ecologici.
"Molti agricoltori di Stornarella hanno ricevuto di recente delle sanzioni a causa della mancata realizzazione delle precese (art. 6 della L.R. 180/2015), che ha permesso la propagazione dell'incendio delle stoppie ai terreni limitrofi", spiega il direttivo in una nota stampa, difendendosi così da attacchi e insinuazioni.
"Evidentemente a qualcuno non piace il nostro modo di fare, di denunciare i possibili danni prodotti dalle bruciature delle stoppie ai terreni (impoverimento dei terreni e progressiva desertificazione) ed alla salute (diossina cancerogena in considerazione della grande quantità di fumo sprigionato da un rogo). Si è messo in evidenza la cattiva ed ancora attuale pratica delle bruciature del polistirolo e della plastica. Sono state proposte pratiche alternative (sovescio) affinché si evitino le bruciature e si consenta una fertilizzazione naturale dei terreni".
L'attacco è rivolto a "chi aveva l'obbligo di fare informazione sull'esistenza di una legge (L.R. 180/2015) e sulle pratiche alternative che avrebbero potuto salvare qualche agricoltore (sovescio), che ha taciuto per paura di mettersi contro la categoria, ma nel frattempo l'irreparabile è successo e gli agricoltori sono stati sanzionati".
"Il paese ha bisogno di essere accompagnato in un percorso di crescita riqualificando l'agricoltura in un logica di legalità per tutelare la salute e gli stessi produttori locali, la cui economia è già tanto mortificata. Da qui la necessità di un confronto utile a tutti tra i membri dell'Airone, gli amministratori, i rappresentanti di categoria e gli agricoltori. Ma ad oggi non abbiamo ancora ricevuto risposta!" conclude l'associazione, che auspica in un rinnovato clima di serenità intorno all'operato a difesa dell'ambiente.
A Stornarella la questione è affrontata con tenacia dall'associazione "L'Airone", nata con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica a rispettare l'ambiente con corretti comportamenti ecologici.
"Molti agricoltori di Stornarella hanno ricevuto di recente delle sanzioni a causa della mancata realizzazione delle precese (art. 6 della L.R. 180/2015), che ha permesso la propagazione dell'incendio delle stoppie ai terreni limitrofi", spiega il direttivo in una nota stampa, difendendosi così da attacchi e insinuazioni.
"Evidentemente a qualcuno non piace il nostro modo di fare, di denunciare i possibili danni prodotti dalle bruciature delle stoppie ai terreni (impoverimento dei terreni e progressiva desertificazione) ed alla salute (diossina cancerogena in considerazione della grande quantità di fumo sprigionato da un rogo). Si è messo in evidenza la cattiva ed ancora attuale pratica delle bruciature del polistirolo e della plastica. Sono state proposte pratiche alternative (sovescio) affinché si evitino le bruciature e si consenta una fertilizzazione naturale dei terreni".
L'attacco è rivolto a "chi aveva l'obbligo di fare informazione sull'esistenza di una legge (L.R. 180/2015) e sulle pratiche alternative che avrebbero potuto salvare qualche agricoltore (sovescio), che ha taciuto per paura di mettersi contro la categoria, ma nel frattempo l'irreparabile è successo e gli agricoltori sono stati sanzionati".
"Il paese ha bisogno di essere accompagnato in un percorso di crescita riqualificando l'agricoltura in un logica di legalità per tutelare la salute e gli stessi produttori locali, la cui economia è già tanto mortificata. Da qui la necessità di un confronto utile a tutti tra i membri dell'Airone, gli amministratori, i rappresentanti di categoria e gli agricoltori. Ma ad oggi non abbiamo ancora ricevuto risposta!" conclude l'associazione, che auspica in un rinnovato clima di serenità intorno all'operato a difesa dell'ambiente.