Stabilimenti balneari, una valanga di prescrizioni per riaprire
Stabilimenti balneari, Vincenzo Riontino: “Una valanga di prescrizioni per riaprire. La Regione Puglia cancelli una norma assurda”
Puglia - lunedì 27 aprile 2020
10.29 Comunicato Stampa
In Puglia quest'anno per gli stabilimenti balneari non basterà più la semplice comunicazione di apertura al Comune e alla Capitaneria di Porto, ma serviranno una valanga di informazioni tecniche e amministrative da far paura.
Per la giunta regionale era troppo riduttiva la sola comunicazione di inizio attività, così ha pensato di richiedere anche una relazione tecnica che specifichi le caratteristiche ambientali della spiaggia e dei fondali con l'indicazione delle specie presenti, con la descrizione delle attività e mezzi da utilizzare, con analisi chimiche e microbiologiche, con piano di gestione delle alghe e di monitoraggio per la linea di riva, per i nidi di tartarughe e del fratino, e ancora tanto altro. Per un totale di 24 prescrizioni.
Insomma, una babele infinita di carte e di burocrazia per complicare la vita ai gestori degli stabilimenti balneari già attanagliati dall'emergenza sanitaria ed economica che stiamo vivendo.
Invece di snellire ogni procedura e rendere più facile chi con coraggio avvia un'attività, l'indole da ambientalismo da salotto del governo regionale tende a porre vincoli e burocrazia in ogni settore.
Ad Emiliano e la sua giunta chiediamo di cancellare subito questa norma assurda, e di mettere a disposizione dei gestori degli stabilimenti balneari e delle attività turistiche sostegni concreti ed immediati, non cavilli burocratici e dannosi.
Per la giunta regionale era troppo riduttiva la sola comunicazione di inizio attività, così ha pensato di richiedere anche una relazione tecnica che specifichi le caratteristiche ambientali della spiaggia e dei fondali con l'indicazione delle specie presenti, con la descrizione delle attività e mezzi da utilizzare, con analisi chimiche e microbiologiche, con piano di gestione delle alghe e di monitoraggio per la linea di riva, per i nidi di tartarughe e del fratino, e ancora tanto altro. Per un totale di 24 prescrizioni.
Insomma, una babele infinita di carte e di burocrazia per complicare la vita ai gestori degli stabilimenti balneari già attanagliati dall'emergenza sanitaria ed economica che stiamo vivendo.
Invece di snellire ogni procedura e rendere più facile chi con coraggio avvia un'attività, l'indole da ambientalismo da salotto del governo regionale tende a porre vincoli e burocrazia in ogni settore.
Ad Emiliano e la sua giunta chiediamo di cancellare subito questa norma assurda, e di mettere a disposizione dei gestori degli stabilimenti balneari e delle attività turistiche sostegni concreti ed immediati, non cavilli burocratici e dannosi.