Territorio
Sportello Immigrazione. Dall'Inaugurazione al Convegno.
La giornata sociale raccontata nei dettagli. Dall'inaugurazione al convegno con Marcello Colopi, Michele Emiliano, Franco Metta, Rino Pezzano, Dona Claudio Barboni e Mbaye Ndiaye. Il ricordo di Stefano Fumarulo.
Cerignola - giovedì 11 maggio 2017
13.29
"Un nuovo grande passo in avanti nelle politiche sociali è stato compiuto, il volontariato cede il testimone alle Istituzioni nella lotta contro le mafie per la difesa degli immigrati". Le parole di Mons. Luigi Renna presso i locali dello "Sportello Immigrazione". Parole scandite alla presenza del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, del Sindaco della Città, Avv. Francesco Metta, dei genitori, attenti e commossi, di Stefano Fumarolo, Dirigente della Regione Puglia deceduto lo scorso 12 Marzo, a cui è stato intitolato lo Sportello di Cerignola.
Presso le Officine Fornari è seguito il pubblico convegno, moderato dal dott. Marcello Colopi, sociologo e responsabile dello "Sportello Immigrazione", trasformatosi, immediatamente, in un momento emotivamente molto sentito, piuttosto commovente nel ricordo di Stefano Fumarolo, ricordo descritto da un Michele Emiliano che, a tratti, a malapena è riuscito a trattenere le lacrime "Sono ancora molto arrabbiato, vivo molto la menomazione per l'assenza di Stefano. Stefano mi faceva sentire nel gruppo dei giovani pur non essendo più un giovane, mi faceva vivere le problematiche del ghetto guidandomi mano a mano nelle politiche sociali, nelle scelte difficili e complesse che per lui erano semplici perché obbligatorie. L'ideazione teorica di Stefano produceva una immediata azione pratica, lui era un mare di idee capace di fare di tutti i tabù una comunità. La sua morte ci ha costretti a metterci in cammino partendo dalla sua idea sociale ma applicandola con i nostri mezzi. Un cammino che, a malapena, inizia ad avviarsi perché lo scienziato sociale di Stefano non è facile da imitare ma i suoi insegnamenti restano e fanno rumore, sempre. Sono fiero che Cerignola abbia dedicato lo sportello a Stefano, il primo sportello di Capitanata che porta il suo nome, Cerignola che è una città piena di contraddizioni ma con un grande cuore sociale".
All'intervento di Michele Emiliano si è agganciato l'assessore Rino Pezzano che ha precisato che "intorno a te si sta creando una squadra che Stefano ha avviato, ha voluto, e tu hai il dovere di continuare a lavorare con Stefano e come Stefano, con la consapevolezza che la città di Cerignola ti supporta nel cammino"
Le parole del Sindaco di Cerignola Franco Metta "Il sentimento di questa città è un sentimento di riscatto perché la nostra è una città generosa, predisposta all'accoglienza. Chiunque arriva a Cerignola e ci resta per mezz'ora o per un anno comprende subito che la nostra è una città inclusiva, sociale, sempre pronta all'accoglienza. Grazie alle parole dei Michele Emiliano, grazie alla conoscenza, seppur indiretta, di Stefano Fumarulo ho compreso che non c'è bisogno di rivendicare le proprie posizioni, affermarle a tutti i costi ma bisogna saper aspettare che siano gli altri a riconoscerle per poi accettare il tuo lavoro e le tue idee"
Don Claudio Barboni, Presidente della Fondazione Migrantes, ha confermato la semplice bellezza del momento che si è vissuto in quanto ha affermato che " questa non è una commemorazione ma una partecipazione sia intermini di incontro che di integrazione. La nostalgia nel ricordo di Stefano ci spinge alla determinazione nel lavorare per gli altri, a camminare assieme. L'ammirevole silenzio e compostezza dei genitori di Stefano deve essere presa di esempio dalla politica affinché gli oppressori siano i nostri stranieri e gli oppressi i nostri cittadini. Abbiamo bisogno di smantellare le strutture oppressive dei ghetti, esattamente come Stefano ha fatto per il ghetto di Rignano, ma oltre ai ghetti occorre anche smantellare i ghetti che sono in città come le case fittate agli stranieri, dieci in una stanza, senza adeguati servizi igienici… quelle sono peggio dei ghetti. Occorre trasformare i ghetti in insediamenti, comunità, e spero che Tre Titoli possa , nel tempo, diventare una comunità munita di servizi igienici adeguati, strade asfaltate, illuminazione. Questo è il più grande insegnamento di Stefano, dobbiamo essere capaci di metterlo in pratica"
Infine la bellissima testimonianza di Mbaye Ndiaye, amico e collaboratore di Stefano, con il quale ha fondato "CASA Sankara" – Associazione "Ghetto Out", che lo ha definito "un grande uomo di diritti, umanità, lavoro. Istituzione. Ha creato una cooperativa sociale come alternativa alla chiusura del ghetto di Rignano e i testimoni siamo noi braccianti, immigrati, testimoni dela suol lavoro e della sua lotta alla criminalità, alle mafie che governano e opprimono i ghetti. Stefano aveva un cuore sempre pronto all'ascolto, era un visionario capace, però, di raggiungere sempre i suoi obiettivi euno dei più importanti era quello di creare alternative lavorative e di inclusione sociale al ghetto. Ringrazio il Sindaco di Cerignola perché i Senegalesi che vivono a Cerignola mi raccontano che questa è una città in cui loro vivono bene e sono in pace."
Al convegno erano presenti anche Rosa Barone, Presidente Commissione regionale di studio e d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia.
Presso le Officine Fornari è seguito il pubblico convegno, moderato dal dott. Marcello Colopi, sociologo e responsabile dello "Sportello Immigrazione", trasformatosi, immediatamente, in un momento emotivamente molto sentito, piuttosto commovente nel ricordo di Stefano Fumarolo, ricordo descritto da un Michele Emiliano che, a tratti, a malapena è riuscito a trattenere le lacrime "Sono ancora molto arrabbiato, vivo molto la menomazione per l'assenza di Stefano. Stefano mi faceva sentire nel gruppo dei giovani pur non essendo più un giovane, mi faceva vivere le problematiche del ghetto guidandomi mano a mano nelle politiche sociali, nelle scelte difficili e complesse che per lui erano semplici perché obbligatorie. L'ideazione teorica di Stefano produceva una immediata azione pratica, lui era un mare di idee capace di fare di tutti i tabù una comunità. La sua morte ci ha costretti a metterci in cammino partendo dalla sua idea sociale ma applicandola con i nostri mezzi. Un cammino che, a malapena, inizia ad avviarsi perché lo scienziato sociale di Stefano non è facile da imitare ma i suoi insegnamenti restano e fanno rumore, sempre. Sono fiero che Cerignola abbia dedicato lo sportello a Stefano, il primo sportello di Capitanata che porta il suo nome, Cerignola che è una città piena di contraddizioni ma con un grande cuore sociale".
All'intervento di Michele Emiliano si è agganciato l'assessore Rino Pezzano che ha precisato che "intorno a te si sta creando una squadra che Stefano ha avviato, ha voluto, e tu hai il dovere di continuare a lavorare con Stefano e come Stefano, con la consapevolezza che la città di Cerignola ti supporta nel cammino"
Le parole del Sindaco di Cerignola Franco Metta "Il sentimento di questa città è un sentimento di riscatto perché la nostra è una città generosa, predisposta all'accoglienza. Chiunque arriva a Cerignola e ci resta per mezz'ora o per un anno comprende subito che la nostra è una città inclusiva, sociale, sempre pronta all'accoglienza. Grazie alle parole dei Michele Emiliano, grazie alla conoscenza, seppur indiretta, di Stefano Fumarulo ho compreso che non c'è bisogno di rivendicare le proprie posizioni, affermarle a tutti i costi ma bisogna saper aspettare che siano gli altri a riconoscerle per poi accettare il tuo lavoro e le tue idee"
Don Claudio Barboni, Presidente della Fondazione Migrantes, ha confermato la semplice bellezza del momento che si è vissuto in quanto ha affermato che " questa non è una commemorazione ma una partecipazione sia intermini di incontro che di integrazione. La nostalgia nel ricordo di Stefano ci spinge alla determinazione nel lavorare per gli altri, a camminare assieme. L'ammirevole silenzio e compostezza dei genitori di Stefano deve essere presa di esempio dalla politica affinché gli oppressori siano i nostri stranieri e gli oppressi i nostri cittadini. Abbiamo bisogno di smantellare le strutture oppressive dei ghetti, esattamente come Stefano ha fatto per il ghetto di Rignano, ma oltre ai ghetti occorre anche smantellare i ghetti che sono in città come le case fittate agli stranieri, dieci in una stanza, senza adeguati servizi igienici… quelle sono peggio dei ghetti. Occorre trasformare i ghetti in insediamenti, comunità, e spero che Tre Titoli possa , nel tempo, diventare una comunità munita di servizi igienici adeguati, strade asfaltate, illuminazione. Questo è il più grande insegnamento di Stefano, dobbiamo essere capaci di metterlo in pratica"
Infine la bellissima testimonianza di Mbaye Ndiaye, amico e collaboratore di Stefano, con il quale ha fondato "CASA Sankara" – Associazione "Ghetto Out", che lo ha definito "un grande uomo di diritti, umanità, lavoro. Istituzione. Ha creato una cooperativa sociale come alternativa alla chiusura del ghetto di Rignano e i testimoni siamo noi braccianti, immigrati, testimoni dela suol lavoro e della sua lotta alla criminalità, alle mafie che governano e opprimono i ghetti. Stefano aveva un cuore sempre pronto all'ascolto, era un visionario capace, però, di raggiungere sempre i suoi obiettivi euno dei più importanti era quello di creare alternative lavorative e di inclusione sociale al ghetto. Ringrazio il Sindaco di Cerignola perché i Senegalesi che vivono a Cerignola mi raccontano che questa è una città in cui loro vivono bene e sono in pace."
Al convegno erano presenti anche Rosa Barone, Presidente Commissione regionale di studio e d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia.