Cronaca
Sparò ai banditi in fuga (tra cui uno di Cerignola) dopo assalto al Bancomat: condannato
L’uomo, di 90 anni, ha patteggiato una pena di 6 mesi di reclusione
Cerignola - mercoledì 24 gennaio 2024
13.59
Era il 9 Ottobre 2021 quando a Fara San Martino (CH) un uomo del posto, novantenne, sparò con un fucile calibro 12 verso un'auto su cui si trovava un commando di 4 persone, che fuggiva dopo aver fatto saltare in aria il Bancomat della BPER.
Il colpo raggiunse l'allora 32enne Carlo Grossi di Stornara, che venne arrestato poco tempo dopo insieme a Girolamo Rondella e Sabri Yermani, di Orta Nova. Fu proprio il ferimento di Grossi ad aprire uno spiraglio nelle successive indagini, che si svolsero rapidamente.
Nel gruppo c'era anche Angelo Di Bartolomeo, basista del gruppo, di Cerignola (che fu arrestato nel mese di Marzo 2022).
La Procura di Chieti aveva richiesto l'archiviazione per il novantenne, con la motivazione della legittima difesa, ma il malvivente ferito dal colpo di arma da fuoco si era opposto in giudizio.
L'operazione condotta in collaborazione con i Carabinieri di Cerignola, fu denominata "One Day" proprio a causa della celerità con la quale si svolse l'individuazione dei responsabili.
Carlo Grossi fu condannato a 6 anni di reclusione (con il rito abbreviato), mentre Rondella e Yermani a quattro anni e 4 mesi di reclusione entrambi.
Il colpo raggiunse l'allora 32enne Carlo Grossi di Stornara, che venne arrestato poco tempo dopo insieme a Girolamo Rondella e Sabri Yermani, di Orta Nova. Fu proprio il ferimento di Grossi ad aprire uno spiraglio nelle successive indagini, che si svolsero rapidamente.
Nel gruppo c'era anche Angelo Di Bartolomeo, basista del gruppo, di Cerignola (che fu arrestato nel mese di Marzo 2022).
La Procura di Chieti aveva richiesto l'archiviazione per il novantenne, con la motivazione della legittima difesa, ma il malvivente ferito dal colpo di arma da fuoco si era opposto in giudizio.
L'operazione condotta in collaborazione con i Carabinieri di Cerignola, fu denominata "One Day" proprio a causa della celerità con la quale si svolse l'individuazione dei responsabili.
Carlo Grossi fu condannato a 6 anni di reclusione (con il rito abbreviato), mentre Rondella e Yermani a quattro anni e 4 mesi di reclusione entrambi.