Cronaca
Spagna, Tragedia Erasmus: La famiglia di una delle ragazze era originaria di Cerignola
Alessandro, il papà di Serena: «Senza di lei non viviamo più»
Cerignola - martedì 22 marzo 2016
15.51
Il sesto senso di un genitore non sbaglia mai! «Non volevo che mia figlia partisse». Alessandro Saracino, famiglia pugliese originaria di Cerignola e trapiantata a Torino da due generazioni è il padre di Serena, una delle ragazze coinvolte nell'incidente Erasmus in Spagna dove un pulman si è ribaltato sulla corsia opposto a causa di un colpo di sonno dell'autista. L'ultima volta che i genitori di Serena Saracino hanno sentito la sua voce è stato prima della partenza del bus in cui sono morti 13 studenti, tra cui sette italiane. Un battibecco, nato perché non volevano che la propria figlia facesse quel viaggio maledetto.
«Era troppo tardi per viaggiare, con gente giovane venuta in questo Paese per divertirsi e che alla fine è morta - ha detto tra le lacrime ai giornalisti locali Alessandro Saracino - Ho mandato tranquillo mia figlia a studiare in un Paese amico e me la ritrovo morta. Quello che chiedo è che queste cose non accadano mai più: gli spostamenti di questi giovani, che sono la nostra speranza e il nostro futuro, devono avvenire in sicurezza con mezzi in buone condizioni e non alle 4 di mattina e con autisti forse stanchi. Non è colpa di nessuno, ma non è possibile che i giovani che vengono in un Paese amico come la Spagna per studiare perdano la vita in un modo così assurdo».
«Io e mia moglie andiamo a casa e ci ammazziamo. Non possiamo pensare di vivere senza la nostra Serena». Continua cosi il racconto dei genitori di Serena che avrebbe compiuto 23 anni il 28 marzo, il giorno di Pasquetta: «Era un angelo dai capelli lunghi, molto studiosa e ubbidente come oggi è difficile trovare - ha detto il padre - Amava molto Barcellona che però le è costata la vita e ha ucciso anche il suo papà e la sua mamma».
«Abbiamo riconosciuto a stento nostra figlia, era una ragazza bellissima. Prima ci hanno mostrato una foto per non farci vedere tutti i cadaveri, l'abbiamo identificata come nostra figlia, era molto diversa da come ce la ricordavamo», ha raccontato ancora il papà di Serena.«Con gli altri genitori abbiamo parlato, ci siamo fatti forza a vicenda, si piange insieme», ha aggiunto la mamma. «Noi siamo molto religiosi ma la nostra fede è venuta a cadere - dice il papà- non si può comprendere come un Dio possa volere questo per queste ragazze belle, intelligenti».
"Simpatica e scherzosa, una ragazza bellissima dal sorriso magnetico, capelli lunghi e frangetta sugli occhi, un look che non passa inosservato all'Auditorium Rai, dove Serena lavora come maschera di sala ai concerti. Un lavoretto «per arrotondare, non tanto perché abbia una passione particolare per la musica classica», raccontano i colleghi. Eppure, «è sempre stata la più disponibile, appassionata e servizievole».
Uscita dallo scientifico Segré, si è iscritta a Farmacia. All'inizio di febbraio, è partita per l'Erasmus a Barcellona. Lì si trova bene. Tanto che la scorsa settimana ha inviato una mail alla facoltà per prolungare la permanenza in Spagna con il tirocinio." Così scrive Letizia Tortello sul quotidiano la Stampa.
La salma di Serena rientrera' in tarda serata a Torino.
il papà Alessandro Saracino