Spaccatura nella Lega Salvini Premier, no ad Altieri candidato presidente
Caroppo (LEGA), Altieri candidato presidente? Non lo vogliono nemmeno gli elettori della Lega. Mi auguro non sia una trovata per favorire Emiliano
Puglia - giovedì 21 maggio 2020
20.15
Disguidi all'interno della Lega Salvini Premier. Poche ore fa l'annuncio, da parte dell' on. Luigi D'Eramo, dell'individuazione del candidato Presidente della Regione Puglia, Nuccio Altieri (La Lega Puglia per Salvini Premier propone Nuccio Altieri candidato alla Presidenza) e in questo momento le dichiarazioni di Caroppo (LEGA) per avvertire che ad Altieri non lo voterebbero neanche gli elettori della Lega.
«Nella riunione di venerdì scorso, 15 maggio, a Bari abbiamo avuto un confronto, in alcuni momenti, anche duro, sia sull'organizzazione del partito - che io, insieme a molti amministratori e dirigenti della Lega non condividiamo - sia sulla modalità di individuazione della candidatura per le prossime elezioni regionali – E' quanto dichiara in una nota l'europarlamentare On Andrea Caroppo in ordine all'annuncio dato oggi dal commissario regionale D'Eramo - Al termine si era convenuto di non rilasciare dichiarazioni nè comunicati ufficiali in ordine all'incontro, né tanto meno un'indicazione di candidato presidente. Per questo mi trovo obbligato, mio malgrado, a intervenire pubblicamente, dando voce a tutti coloro i quali - e sono tanti - non trovano corretto l'agire di un gruppo dirigente che non rispecchia la reale composizione della Lega sul territorio, anche per come emersa nel corso dell'ultima tornata elettorale di un anno fa. Se la Lega davvero vuole scegliere un candidato presidente da proporre alla coalizione ed in grado di vincere, deve cambiare metodo e sceglierlo basandosi su criteri opposti a quelli richiamati nella nota stampa del commissario regionale. Un candidato vincente deve essere riconoscibile, autorevole, e deve avere reale radicamento territoriale e consenso personale, altrimenti - come ci ha ricordato Salvini nella sua ultima presenza in Puglia - deve essere espressione della società civile. Nel caso di Altieri mancano tutte queste caratteristiche. Se, invece, il gioco di qualcuno è quello di provare a favorire Emiliano spaccando il centrodestra con l'indicazione di una candidatura totalmente inadeguata, dobbiamo avere la forza ed il coraggio di denunciarlo pubblicamente perché non vogliamo essere complici».
«Nella riunione di venerdì scorso, 15 maggio, a Bari abbiamo avuto un confronto, in alcuni momenti, anche duro, sia sull'organizzazione del partito - che io, insieme a molti amministratori e dirigenti della Lega non condividiamo - sia sulla modalità di individuazione della candidatura per le prossime elezioni regionali – E' quanto dichiara in una nota l'europarlamentare On Andrea Caroppo in ordine all'annuncio dato oggi dal commissario regionale D'Eramo - Al termine si era convenuto di non rilasciare dichiarazioni nè comunicati ufficiali in ordine all'incontro, né tanto meno un'indicazione di candidato presidente. Per questo mi trovo obbligato, mio malgrado, a intervenire pubblicamente, dando voce a tutti coloro i quali - e sono tanti - non trovano corretto l'agire di un gruppo dirigente che non rispecchia la reale composizione della Lega sul territorio, anche per come emersa nel corso dell'ultima tornata elettorale di un anno fa. Se la Lega davvero vuole scegliere un candidato presidente da proporre alla coalizione ed in grado di vincere, deve cambiare metodo e sceglierlo basandosi su criteri opposti a quelli richiamati nella nota stampa del commissario regionale. Un candidato vincente deve essere riconoscibile, autorevole, e deve avere reale radicamento territoriale e consenso personale, altrimenti - come ci ha ricordato Salvini nella sua ultima presenza in Puglia - deve essere espressione della società civile. Nel caso di Altieri mancano tutte queste caratteristiche. Se, invece, il gioco di qualcuno è quello di provare a favorire Emiliano spaccando il centrodestra con l'indicazione di una candidatura totalmente inadeguata, dobbiamo avere la forza ed il coraggio di denunciarlo pubblicamente perché non vogliamo essere complici».