Territorio
Situazione allarmante a Cerignola, anche Tommaso Sgarro dice basta
Prima Franco Metta, poi Tommaso Sgarro “Emergono tuttavia inquietanti responsabilità”. Dal dramma del COVID alla sospensione, da circa due mesi, della Terapia Intensiva Cardiologica
Cerignola - martedì 1 dicembre 2020
12.19
Panico nella città di Cerignola per l'elevato numero dei contagiati, stando alle informazioni del C.O.C. pubblicate nella giornata di ieri a Cerignola ci sarebbero 470 contagiati, tristezza e dolore per le continue vittime, ultimo l'imprenditore cerignolano Sandro Amoruso deceduto nella giornata odierna, ansia nell'attesa di sapere cosa i DPCM disporranno a partire dal 3 dicembre, forti segnali di allarme lanciati da medici e operatori sanitari, ipotesi di chiusura della città. Una situazione preoccupante, quella cerignolana, che sta spingendo alcuni rappresentanti politici ad accendere i riflettori su responsabilità e disorganizzazione, carenza di informazione e inadeguatezza dei vertici ASL.
Se nelle giornate passate il già Sindaco di Cerignola, avv. Francesco Metta, mediante le rubriche quotidiane e a mezzo facebook, in più occasioni, ha denunciato la carenza di informazioni da parte della Prefettura, della ASL, delle istituzioni preposte e lo stato di immobilismo della Commissione Straordinaria che amministra la città di Cerignola , nella mattinata odierna anche Tommaso Sgarro, a mezzo facebook, lancia accuse pesanti sia nei confronti della ASL che della Regione Puglia senza risparmiare la Commissione Straordinaria.
"Chiudere o non chiudere la città? A questo punto la domanda mi sembra addirittura superata – scrive Tommaso Sgarro in un post facebook pubblicato nelle prime ore della mattinata - Si sarebbe dovuto fare venti giorni fa, ora i buoi sono scappati.
Emergono tuttavia inquietanti responsabilità:
L'incapacità di mappare la malattia a causa della totale INADEGUATEZZA dei vertici ASL
DISORGANIZZAZIONE della politica regionale rispetto alla gestione della seconda ondata.
INDIFFERENZA da parte della Commissione straordinaria di Cerignola che vive in una bolla.
Insomma le Istituzioni hanno dato una pessima prova.
NON basta prendersela con l'IRRESPONSABILITÀ, pur evidente, di alcuni cittadini.
Avremmo dovuto imparare a convivere col virus si era detto, e come? Nessuno ha svolto il ruolo che gli spettava per poterlo fare.
Oggi passiamo alla mesta conta dei nostri morti, muovendoci alla cieca e al più potendo invitare ciascuno di noi alla prudenza e all'attenzione".
Affermazioni pesanti che evidenziano il forte stato di malessere di una comunità che soffre e che, in particolar modo, vede sottrarsi servizi indispensabili per la salute di tutti.
Sottolineamo che all'Ospedale "Tatarella" di Cerignola, da circa due mesi, non esiste più la Terapia Intensiva Cardiologica, quel reparto che per circa 30 anni è stato il fiore all'occhiello della sanità di Capitanata.
Disposizioni del Direttore Generale Vito Piazzolla che ha letteralmente sospeso il servizio di Terapia Intensiva Cardiologica per inserire in reparto 10 posti letto COVID e costringendo i malati cardiologici a spostamenti inutili. Resta da chiedersi dove vadano a finire i cittadini che subiscono infarti o blocchi.
Ricorderemo tutti che la Regione Puglia, ed il PD, avevano promesso a Cerignola l'emodinamica, questa non l'abbiamo mai avuta e, come se non bastasse, l'eccellente Terapia Intensiva Cardiologica ci è stato letteralmente soppressa.
Se nelle giornate passate il già Sindaco di Cerignola, avv. Francesco Metta, mediante le rubriche quotidiane e a mezzo facebook, in più occasioni, ha denunciato la carenza di informazioni da parte della Prefettura, della ASL, delle istituzioni preposte e lo stato di immobilismo della Commissione Straordinaria che amministra la città di Cerignola , nella mattinata odierna anche Tommaso Sgarro, a mezzo facebook, lancia accuse pesanti sia nei confronti della ASL che della Regione Puglia senza risparmiare la Commissione Straordinaria.
"Chiudere o non chiudere la città? A questo punto la domanda mi sembra addirittura superata – scrive Tommaso Sgarro in un post facebook pubblicato nelle prime ore della mattinata - Si sarebbe dovuto fare venti giorni fa, ora i buoi sono scappati.
Emergono tuttavia inquietanti responsabilità:
L'incapacità di mappare la malattia a causa della totale INADEGUATEZZA dei vertici ASL
DISORGANIZZAZIONE della politica regionale rispetto alla gestione della seconda ondata.
INDIFFERENZA da parte della Commissione straordinaria di Cerignola che vive in una bolla.
Insomma le Istituzioni hanno dato una pessima prova.
NON basta prendersela con l'IRRESPONSABILITÀ, pur evidente, di alcuni cittadini.
Avremmo dovuto imparare a convivere col virus si era detto, e come? Nessuno ha svolto il ruolo che gli spettava per poterlo fare.
Oggi passiamo alla mesta conta dei nostri morti, muovendoci alla cieca e al più potendo invitare ciascuno di noi alla prudenza e all'attenzione".
Affermazioni pesanti che evidenziano il forte stato di malessere di una comunità che soffre e che, in particolar modo, vede sottrarsi servizi indispensabili per la salute di tutti.
Sottolineamo che all'Ospedale "Tatarella" di Cerignola, da circa due mesi, non esiste più la Terapia Intensiva Cardiologica, quel reparto che per circa 30 anni è stato il fiore all'occhiello della sanità di Capitanata.
Disposizioni del Direttore Generale Vito Piazzolla che ha letteralmente sospeso il servizio di Terapia Intensiva Cardiologica per inserire in reparto 10 posti letto COVID e costringendo i malati cardiologici a spostamenti inutili. Resta da chiedersi dove vadano a finire i cittadini che subiscono infarti o blocchi.
Ricorderemo tutti che la Regione Puglia, ed il PD, avevano promesso a Cerignola l'emodinamica, questa non l'abbiamo mai avuta e, come se non bastasse, l'eccellente Terapia Intensiva Cardiologica ci è stato letteralmente soppressa.