Cronaca
Sgominata banda di cerignolani diventati incubo delle strade tra Bari e Foggia
Tutti i particolari dopo la conferenza stampa di stamattina presso la Procura della Repubblica di Bari
Cerignola - lunedì 16 novembre 2015
13.53 Comunicato Stampa
Portavano via da pochi euro, fino a 2mila euro alla volta, ma non esitavano a ricorrere a metodi violenti, armati di coltelli, mazze e pistole. Questa mattina gli agenti della Polstrada di Bari e di Foggia hanno sgominato una banda di cerignolani, diventata nel giro di un mese l'incubo delle aree di servizio, dei negozi e anche di un ufficio postale tra Canosa e Cerignola. Le misure sono state disposte dal gip di Trani Rossella Volpe su richiesta della pm Silvia Curione. In carcere, Michele Gadaleta (40enne), Giuseppe Americo (24), Teodato Gallo (22) e Salvatore Sciancalepore (25); mentre il fratello Giuseppe, di 21 anni, ha beneficiato dei domiciliari. Tutti sono di Cerignola.
Le indagini sono partite da una seconda rapina commessa (il 4 settembre) nell'area di servizio Canne Sud, grazie a un ticket autostradale lasciato per terra. Si scopre che era relativo a un'auto vista sia quel giorno che in un'altra occasione, con targa parzialmente coincidente. Peraltro si trattava di un ticket non pagato. Ma tra luglio e agosto gli stessi avevano commesso delle rapine nei confronti di distributori di carburante e negozi sempre nelle aree di servizio autostradali.
Individuato il gruppo di rapinatori, questi sono stati seguiti con appostamenti, intercettati e i loro flussi telefonici sono stati esaminati. Da una delle intercettazioni si capisce che il gruppo aveva nella sua disponibilità una pistola calibro 9. Il 4 settembre avviene la prima rapina accertata a Canne Sud, dove vengono colpiti il distributore e il bar. Ma quasi certamente si trattava della seconda rapina nello stesso posto. Il 21 settembre sono tre i colpi tutti a Cerignola: una tentata rapina a una tabaccheria, due andate a buon fine al supermercato Gm e al negozio Euronics. L'8 ottobre viene tentata una rapina all'ufficio postale. In tutto sei le auto rubate in prossimità delle rapine poi messe a segno.
Uno dei cinque rapinatori si trovava ai domiciliari e la cosa viene commentata al telefono. E sempre al telefono si capisce che nella disponibilità del gruppo c'è anche una pistola calibro 9. Tre dei rapinatori arrestati hanno precedenti specifici per furto e rapina.