Sgarro: «Deleghe ai consiglieri. Una burla del sindaco ai suoi»
La replica del Consigliere comunale e provinciale Tommaso Sgarro.
Cerignola - domenica 5 febbraio 2017
10.11 Comunicato Stampa
«Siamo passati dai sub-assessori ai consiglieri delegati. Credo non possa che essere letta se non come l'ennesima burla fatta da Metta ai suoi, in un contesto amministrativo che si muove giorno dopo giorno sempre di più nel grottesco, mettendo in scena tutte le tattiche della più vecchia politica». Commenta così il Consigliere Comunale Tommaso Sgarro le dichiarazioni del sindaco Metta sui decreti sindacali firmati o pronti per essere firmare con i quali affida ai consiglieri di maggioranza deleghe in determinati settori amministrativi.
«La normativa parla chiaro e in merito c'è anche un parere del Ministero dell'Interno, "Il Sindaco può delegare gli Assessori" ed eventuali altre deleghe possono essere affidate ai consiglieri solo se previsto dallo Statuto. In quello del Comune di Cerignola, però, non c'è traccia della figura di "consiglieri delegati" (art.29) -continua Sgarro-. A questo si aggiunge che certe deleghe oltre a essere improbabili sono anche illegittime, perché il Ministero precisa che "nell'ambito dell'autonomia statutaria dell'ente locale, sancita dall'art. 6 del decreto legislativo n. 267/00, è ammissibile la disciplina di deleghe interorganiche, purché il contenuto delle stesse sia coerente con la funzione istituzionale dell'organo cui si riferisce". Nel caso di specie della delega data al Consigliere Bonavita "caccia e pesca", non sono competenza del Comune ma, dopo la riforma delle Province sono di competenza regionale. Siamo davanti insomma ad una delega due volte illegittima. Non so poi a cosa si possa davvero riferire il sindaco quando intende che questa delega deve essere intesa "in senso ampio e onnicomprensivo"».
« Come puntualizza sempre il Ministero dell'Interno, il consiglio svolge attività di indirizzo e controllo politico-amministrativo, partecipando alla verifica periodica dell'attuazione delle linee programmatiche da parte del Sindaco e dei singoli assessori" (art. 42, comma 3, del T.U.E.L.) ne scaturisce l'esigenza di evitare una incongrua commistione nell'ambito dell'attività di controllo. Del resto non poco ebbe da eccepire lo stesso Metta nella precedente legislatura, sulla natura degli incarichi dati a Franco Conte e Marcello Moccia come consiglieri delegati. Si sa però, Metta non è uno che ha buona memoria soprattutto sulle vicende che lo riguardano».
«Io fossi nei consiglieri incaricati sarei piuttosto arrabbiato, mi sentirei offeso. C'è un sindaco che non ha il coraggio di scelte nette, chiare con i suoi e si nasconde dietro la distribuzione di contentini, usando ruoli farlocchi. A rimetterci la faccia però sono i consiglieri. Ma anche gli assessori ne escono ancora una volta sminuiti, visto che alcune presunte deleghe si sovrapporrebbero completamente alle loro competenze. Insomma un guazzabuglio enorme, l'ennesimo, che rischia di screditare il senso del ruolo amministrativo di assessori e consiglieri. Non ci resta che capire cosa sarà scritto in questi decreti sindacali con i quali saranno nominati queste nuove starne figure del governo comunale» -conclude Sgarro-.
«La normativa parla chiaro e in merito c'è anche un parere del Ministero dell'Interno, "Il Sindaco può delegare gli Assessori" ed eventuali altre deleghe possono essere affidate ai consiglieri solo se previsto dallo Statuto. In quello del Comune di Cerignola, però, non c'è traccia della figura di "consiglieri delegati" (art.29) -continua Sgarro-. A questo si aggiunge che certe deleghe oltre a essere improbabili sono anche illegittime, perché il Ministero precisa che "nell'ambito dell'autonomia statutaria dell'ente locale, sancita dall'art. 6 del decreto legislativo n. 267/00, è ammissibile la disciplina di deleghe interorganiche, purché il contenuto delle stesse sia coerente con la funzione istituzionale dell'organo cui si riferisce". Nel caso di specie della delega data al Consigliere Bonavita "caccia e pesca", non sono competenza del Comune ma, dopo la riforma delle Province sono di competenza regionale. Siamo davanti insomma ad una delega due volte illegittima. Non so poi a cosa si possa davvero riferire il sindaco quando intende che questa delega deve essere intesa "in senso ampio e onnicomprensivo"».
« Come puntualizza sempre il Ministero dell'Interno, il consiglio svolge attività di indirizzo e controllo politico-amministrativo, partecipando alla verifica periodica dell'attuazione delle linee programmatiche da parte del Sindaco e dei singoli assessori" (art. 42, comma 3, del T.U.E.L.) ne scaturisce l'esigenza di evitare una incongrua commistione nell'ambito dell'attività di controllo. Del resto non poco ebbe da eccepire lo stesso Metta nella precedente legislatura, sulla natura degli incarichi dati a Franco Conte e Marcello Moccia come consiglieri delegati. Si sa però, Metta non è uno che ha buona memoria soprattutto sulle vicende che lo riguardano».
«Io fossi nei consiglieri incaricati sarei piuttosto arrabbiato, mi sentirei offeso. C'è un sindaco che non ha il coraggio di scelte nette, chiare con i suoi e si nasconde dietro la distribuzione di contentini, usando ruoli farlocchi. A rimetterci la faccia però sono i consiglieri. Ma anche gli assessori ne escono ancora una volta sminuiti, visto che alcune presunte deleghe si sovrapporrebbero completamente alle loro competenze. Insomma un guazzabuglio enorme, l'ennesimo, che rischia di screditare il senso del ruolo amministrativo di assessori e consiglieri. Non ci resta che capire cosa sarà scritto in questi decreti sindacali con i quali saranno nominati queste nuove starne figure del governo comunale» -conclude Sgarro-.