Territorio
Sfratti in aumento in Italia
A Foggia e in Provincia +60%
Foggia - lunedì 12 ottobre 2015
16.02
In base ai dati forniti dall'Ufficio Statistica del Ministero degli Interni, i provvedimenti di sfratto sono aumentati di oltre il 5%. Oltre 70mila interventi complessivi che rappresentano un grosso incremento. Il raffronto con i dati riferiti all'anno 2013 evidenzia per i provvedimenti di sfratto emessi un incremento in Italia del +5%. Tale incremento risulta più rilevante in Molise (+86,1%), Puglia (+57,9%), Marche (+37,2%), Trentino Alto Adige (+32,2), Sardegna (+23,5%), Liguria (+19,6%) e Abruzzo (+17%). Al contrario una flessione si è registrata in Basilicata (-32,3%), Sicilia (-23,3%), e Emilia Romagna (-11%).
Un notevole incremento si registra anche in provincia di Foggia con un aumento di oltre il 60% complessivo degli interventi dell'Autorità Giudiziaria.
Juri Galasso, segretario provinciale di Foggia della Feneal-Uil, a riguardo commenta:
"In base ai dati forniti dall'Ufficio Statistica del Ministero degli Interni, in Capitanata, tra il 2013 e il 2014, i provvedimenti di sfratto sono aumentati di oltre il 60%. Segnale evidente di una crescita esponenziale della tensione abitativa e di una risposta inadeguata da parte degli enti locali e delle istituzioni regionali e nazionali. Un dato tanto più allarmante a Foggia - ma anche nei grandi comuni Cerignola, Foggia, Lucera, Manfredonia e San Severo, - dove il comparto edile ha rappresentato da sempre il principale motore di sviluppo per il territorio. La crisi economica fa sentire il suo peso ma è anche evidente l'insufficienza delle risposte "individuate" dalle istituzioni. I vari interventi andrebbero ripensati e rilanciati nell'ambito di una visione "sistemica" tenendo conto anche delle necessità di tutela dell'arredo urbano, del patrimonio pubblico, e di riqualificazione di centri storici, aree verdi e periferie". A questo proposito Juri Galasso rimarca come "la realizzazione di nuovi centri commerciali nel capoluogo potrebbe avere un impatto notevole sulla fisionomia e sull'identità della città. Processi di questa importanza non possono essere lasciati al caso ma devono essere al centro di un confronto serio e pacato. La città, le città, vanno ripensate globalmente: altrimenti le risposte che potremo dare all'emergenza abitativa saranno sempre poca cosa rispetto alla portata dei problemi sul campo".