Settimana Sociale Diocesana: Apertura della settimana Sociale.
L’apertura della settimana sociale ha offerto spunti di riflessione molto elevati, ha affascinato una platea silente e concentrata ma fatta di laici. Ma il Clero dove era?
Cerignola - giovedì 25 maggio 2017
0.33
Questa sera, alle ore 19:00 si è svolto il primo incontro della Settimana Sociale Diocesana "Nel XXX Anniversario della visita di Giovanni Paolo II", settimana organizzata dalla Diocesi di Cerignola Ascoli S., Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro , Giustizia, Pace e Custodia del Creato e Progetto Policoro Diocesi di Cerignola Ascoli Satriano.
L'introduzione a Cura di Don Pasquale Cotugno, Direttore dell'Ufficio diocesano di Pastorale Sociale, ha focalizzato l'attenzione sulle motivazioni che hanno spinto alla realizzazione della Settimana Sociale Diocesana "Due sono le motivazioni che ci hanno portato a volere questo momento, la prima sta nel dovere di essere vicini a tutti coloro che soffrono per la mancanza di un lavoro, la seconda sta nel pensare e dare soluzioni che siano in grado di risolvere ed attenuare il problema sociale e quindi – rifacendosi alle parole del Papa – aprire dei processi che impegnino la comunità cristiana nel dare prospettive sul lavoro"
All'incontro era presente il Sindaco Avv. Francesco Metta e l'Assessore ai Servizi Sociali Rino Pezzano . "Ringrazio per l'iniziativa che mette al centro il lavoro ed il problema sociale della carenza di lavoro. Lavoro che nel nostro territorio si distingue per la sua vocazione agricola, contadina, artigianale, lavoro tanto difeso da Giuseppe Di Vittorio sulla scia del quale dobbiamo concentrarci." Sono state le parole di ringraziamento e saluto da parte del Sindaco alle quale sono seguite quelle dell'Assessore Pezzano " Stiamo andando nella giusta direzione, stiamo seguendo il percorso mano a mano con il terzo settore che non solo è lavoro ma soprattutto è sociale".
Intenso il momento del Vicario del Vescovo Don Giacomo Cirulli, momento dedicato al ricordo della visita a Cerignola di Papa Giovanni Paolo II, il 25 Maggio 1987 "ricordo e vorrei che tutti ricordiate ciò che il Papa disse trent'anni fa, parole non solo attuali ma soprattutto profetiche, parole che oggi sono più attuali di ieri, parole dedicate a quanti lavorano la terra definiti come coloro che hanno aperto il grande libro della natura, della campagna, del mistero della vita che si rinnova. Dopo quel momento l'intera Capitanata ha subito le più inaudite violenze diventando un territorio di morte anziché di vita. Già trent'anni fa il Papa parlò di emigranti ed emigrati, di vittime e carnefici del lavoro ed in questo quadro dovremmo rivedere ciò che nei nostri territori poi è accaduto , dal caporalato alla criminalità organizzata padrona delle imprese. Mi auguro che questo inizio sia lo stimolo perché ogni persona dia il contributo civile e sociale".
Molto vissuta e argomentata la relazione di Don Antonio Panico, Docente LUMSA e referente Regione per la Puglia per il Progetto Policoro. "La dottrina sociale della Chiesa ed il Magistero di Papa Francesco" il tema del suo intervento che analizza il linguaggio ed il messaggio delle encicliche rivolto ai soli battezzati fino agli anni 60 e la rivoluzione di Papa Giovanni XXIII che estende le encicliche a tutti gli uomini di buona volontà. La dottrina sociale della Chiesa oggi , con Papa Francesco, si compone di tre diversi momenti: Vedere, Giudicare e Agire su due tematiche cardini: la Persona ed il Lavoro. Vedere e detenere la verità con dati non scolo osservati ma anche scientifici, Giudicare secondo le scritture ed il Vangelo e Agire per opera dello Spirito Santo con gesti, esempi, fatti, dando testimonianza portando il messaggio nelle carceri, entrando nelle case della gente, compiendo gesti di vita ordinaria ma con grande spirito di carità, diventando ultimi, gesti che Papa Francesco quotidianamente compie nel silenzio. Don Panico introduce due concetti fondamentali della dottrina: Opzione preferenziale per i poveri e Destinazione Universale dei Beni. La prima è la scelta degli ultimi nella vita sociale, economica, politica per eliminare il profondo divario tra classi sociali, la seconda non è l'abolizione della proprietà privata ma la giusta distribuzione per garantire ad ogni uomo una proprietà che dia dignità e che promuova nella sua integrità l'essere umano.
L'apertura della settimana sociale ha offerto spunti di riflessione molto elevati, ha anticipato lo spessore delle tematiche dei prossimi giorni, ha acceso i fari sul Lavoro indispensabile per garantire dignità, benessere sociale, ha affascinato una platea silente e concentrata ma fatta di laici. Non è polemica ma constatazione oggettiva, non è critica ma domanda: Il Clero dove era?
L'introduzione a Cura di Don Pasquale Cotugno, Direttore dell'Ufficio diocesano di Pastorale Sociale, ha focalizzato l'attenzione sulle motivazioni che hanno spinto alla realizzazione della Settimana Sociale Diocesana "Due sono le motivazioni che ci hanno portato a volere questo momento, la prima sta nel dovere di essere vicini a tutti coloro che soffrono per la mancanza di un lavoro, la seconda sta nel pensare e dare soluzioni che siano in grado di risolvere ed attenuare il problema sociale e quindi – rifacendosi alle parole del Papa – aprire dei processi che impegnino la comunità cristiana nel dare prospettive sul lavoro"
All'incontro era presente il Sindaco Avv. Francesco Metta e l'Assessore ai Servizi Sociali Rino Pezzano . "Ringrazio per l'iniziativa che mette al centro il lavoro ed il problema sociale della carenza di lavoro. Lavoro che nel nostro territorio si distingue per la sua vocazione agricola, contadina, artigianale, lavoro tanto difeso da Giuseppe Di Vittorio sulla scia del quale dobbiamo concentrarci." Sono state le parole di ringraziamento e saluto da parte del Sindaco alle quale sono seguite quelle dell'Assessore Pezzano " Stiamo andando nella giusta direzione, stiamo seguendo il percorso mano a mano con il terzo settore che non solo è lavoro ma soprattutto è sociale".
Intenso il momento del Vicario del Vescovo Don Giacomo Cirulli, momento dedicato al ricordo della visita a Cerignola di Papa Giovanni Paolo II, il 25 Maggio 1987 "ricordo e vorrei che tutti ricordiate ciò che il Papa disse trent'anni fa, parole non solo attuali ma soprattutto profetiche, parole che oggi sono più attuali di ieri, parole dedicate a quanti lavorano la terra definiti come coloro che hanno aperto il grande libro della natura, della campagna, del mistero della vita che si rinnova. Dopo quel momento l'intera Capitanata ha subito le più inaudite violenze diventando un territorio di morte anziché di vita. Già trent'anni fa il Papa parlò di emigranti ed emigrati, di vittime e carnefici del lavoro ed in questo quadro dovremmo rivedere ciò che nei nostri territori poi è accaduto , dal caporalato alla criminalità organizzata padrona delle imprese. Mi auguro che questo inizio sia lo stimolo perché ogni persona dia il contributo civile e sociale".
Molto vissuta e argomentata la relazione di Don Antonio Panico, Docente LUMSA e referente Regione per la Puglia per il Progetto Policoro. "La dottrina sociale della Chiesa ed il Magistero di Papa Francesco" il tema del suo intervento che analizza il linguaggio ed il messaggio delle encicliche rivolto ai soli battezzati fino agli anni 60 e la rivoluzione di Papa Giovanni XXIII che estende le encicliche a tutti gli uomini di buona volontà. La dottrina sociale della Chiesa oggi , con Papa Francesco, si compone di tre diversi momenti: Vedere, Giudicare e Agire su due tematiche cardini: la Persona ed il Lavoro. Vedere e detenere la verità con dati non scolo osservati ma anche scientifici, Giudicare secondo le scritture ed il Vangelo e Agire per opera dello Spirito Santo con gesti, esempi, fatti, dando testimonianza portando il messaggio nelle carceri, entrando nelle case della gente, compiendo gesti di vita ordinaria ma con grande spirito di carità, diventando ultimi, gesti che Papa Francesco quotidianamente compie nel silenzio. Don Panico introduce due concetti fondamentali della dottrina: Opzione preferenziale per i poveri e Destinazione Universale dei Beni. La prima è la scelta degli ultimi nella vita sociale, economica, politica per eliminare il profondo divario tra classi sociali, la seconda non è l'abolizione della proprietà privata ma la giusta distribuzione per garantire ad ogni uomo una proprietà che dia dignità e che promuova nella sua integrità l'essere umano.
L'apertura della settimana sociale ha offerto spunti di riflessione molto elevati, ha anticipato lo spessore delle tematiche dei prossimi giorni, ha acceso i fari sul Lavoro indispensabile per garantire dignità, benessere sociale, ha affascinato una platea silente e concentrata ma fatta di laici. Non è polemica ma constatazione oggettiva, non è critica ma domanda: Il Clero dove era?