Vita di città
Servizio televisivo di “Fuori dal coro” a Cerignola, Dibisceglia: “Notizie false e prive di fondamento”
La Vice-Sindaca puntualizza alcuni dettagli e difende il Sindaco per la reazione nei confronti della giornalista
Cerignola - venerdì 6 dicembre 2024
9.30 Comunicato Stampa
Dopo qualche ora dalla pubblicazione del servizio giornalistico di "Fuori dal coro" sui social, la Vice-Sindaca Maria Dibisceglia ha pubblicato e diffuso un video per fare chiarezza sulla questione e puntualizzare alcuni dettagli riguardanti il progetto a cui la giornalista fa riferimento nel servizio.
Riportiamo qui integralmente le sue dichiarazioni:
"Sta girando in queste ore sui social l'estratto di un servizio dal contenuto tendenzioso e pieno di falsità. Sui modi della giornalista non mi pronuncio, perché nessuno può permettersi di offendere Cerignola, qualunque sia il motivo, paragonandola al Burundi. E bene ha fatto il Sindaco di Cerignola ad indignarsi, anzi dovremmo indignarci tutti.
Tra l'altro le immagini della baraccopoli riportate nel servizio fanno riferimento a Borgo Mezzanone che-come tutti sappiamo- non si trova nel territorio di Cerignola.
Ma voglio entrare più nel merito del servizio: il finanziamento a cui si fa riferimento non è di 8 milioni di euro per 30 posti letto, bensì di 8.800.000 euro per 530 posti letto.
Infatti circa due anni fa il Comune di Cerignola ha partecipato ad un bando PNRR (quindi ministeriale, del Governo) con il quale si prevedevano attività e progetti per il superamento degli insediamenti abusivi informali, quindi un progetto che avrebbe risolto tutta una serie di problemi e fatto del bene non solo ai lavoratori immigrati, ma anche a tutti noi, cerignolani e cerignolane.
Per due anni quel finanziamento è stato bloccato, il Governo non ci ha fatto più sapere nulla. Solo negli ultimi mesi il Governo Meloni ha nominato un Commissario straordinario, il Prefetto Falco, destinato a gestire questa misura, questo finanziamento PNRR.
Da quel momento, quindi solo da quest'estate, il Comune di Cerignola- così come tutti gli altri Comuni d'Italia (molti del Meridione, tra cui per esempio Manfredonia), abbiamo ricominciato ad interloquire con il Ministero.
La settimana scorsa sono stata io stessa a Roma, con gli altri Sindaci anche della provincia, e ieri mattina c'è stata l'ultima riunione con il Prefetto Falco e tutta la cabina di regia PNRR per discutere di questo finanziamento.
Ovviamente, trascorsi due anni senza poter fare nulla, perché con il Ministero non abbiamo ancora firmato le convenzioni, e quindi i soldi a Cerignola (così come a tutti gli altri Comuni) non sono arrivati, da ieri abbiamo ricominciato a lavorare su questo progetto, che ha scadenza Giugno 2026.
Quindi è chiaro che il progetto che avevamo immaginato due anni fa dovrà essere modificato. Ripeto (e voglio che sia ben chiaro a tutti) il progetto non è di 8 milioni di euro per 30 posti letto, bensì di 8.800.000 per 530 posti letto".
Riportiamo qui integralmente le sue dichiarazioni:
"Sta girando in queste ore sui social l'estratto di un servizio dal contenuto tendenzioso e pieno di falsità. Sui modi della giornalista non mi pronuncio, perché nessuno può permettersi di offendere Cerignola, qualunque sia il motivo, paragonandola al Burundi. E bene ha fatto il Sindaco di Cerignola ad indignarsi, anzi dovremmo indignarci tutti.
Tra l'altro le immagini della baraccopoli riportate nel servizio fanno riferimento a Borgo Mezzanone che-come tutti sappiamo- non si trova nel territorio di Cerignola.
Ma voglio entrare più nel merito del servizio: il finanziamento a cui si fa riferimento non è di 8 milioni di euro per 30 posti letto, bensì di 8.800.000 euro per 530 posti letto.
Infatti circa due anni fa il Comune di Cerignola ha partecipato ad un bando PNRR (quindi ministeriale, del Governo) con il quale si prevedevano attività e progetti per il superamento degli insediamenti abusivi informali, quindi un progetto che avrebbe risolto tutta una serie di problemi e fatto del bene non solo ai lavoratori immigrati, ma anche a tutti noi, cerignolani e cerignolane.
Per due anni quel finanziamento è stato bloccato, il Governo non ci ha fatto più sapere nulla. Solo negli ultimi mesi il Governo Meloni ha nominato un Commissario straordinario, il Prefetto Falco, destinato a gestire questa misura, questo finanziamento PNRR.
Da quel momento, quindi solo da quest'estate, il Comune di Cerignola- così come tutti gli altri Comuni d'Italia (molti del Meridione, tra cui per esempio Manfredonia), abbiamo ricominciato ad interloquire con il Ministero.
La settimana scorsa sono stata io stessa a Roma, con gli altri Sindaci anche della provincia, e ieri mattina c'è stata l'ultima riunione con il Prefetto Falco e tutta la cabina di regia PNRR per discutere di questo finanziamento.
Ovviamente, trascorsi due anni senza poter fare nulla, perché con il Ministero non abbiamo ancora firmato le convenzioni, e quindi i soldi a Cerignola (così come a tutti gli altri Comuni) non sono arrivati, da ieri abbiamo ricominciato a lavorare su questo progetto, che ha scadenza Giugno 2026.
Quindi è chiaro che il progetto che avevamo immaginato due anni fa dovrà essere modificato. Ripeto (e voglio che sia ben chiaro a tutti) il progetto non è di 8 milioni di euro per 30 posti letto, bensì di 8.800.000 per 530 posti letto".